Tutti vogliono Balotelli, tranne Mourinho

L’esclusione di questa domenica dalla rosa convocata per la gara contro il Napoli riapre una delle più grandi ferite dell’Inter attuale. In pratica i nerazzurri si ritrovano in casa un calciatore che potenzialmente potrebbe diventare uno degli attaccanti più forti del mondo, ma avendone altri 4 più esperti di lui, rimane sempre in disparte. Mourinho l’ha lasciato fuori, presumibilmente perchè ha lavorato male in quest’ultima settimana, ma in realtà il tecnico portoghese non lo vede molto di buon occhio.

Considerato ad inizio campionato quarto o addirittura quinto attaccante, Supermario è riuscito a guadagnarsi una maglia da titolare, ma nel fantasioso schema del suo allenatore gioca spesso fuori posizione, a volte da ala destra, snaturando le sue qualità e rendendolo sempre più scontento di vestire il nerazzurro. Si fa sempre più insistente la voce che lo vuole partente per Gennaio, e le squadre che lo accoglierebbero a braccia aperte sono almeno 5.

Nel poker bianconero, Del Piero fa 250

Quattro reti per avvertire le dirette concorrenti che la sconfitta di MIlano è stata solo un episodio. Nevica a Torino e la Juve seppellisce sotto una valanga di gol la malcapitata Reggina, che pure nelle ultime uscite in campionato non si era mal comportata.

Riprende dunque la corsa bianconera all’inseguimento della capolista Inter, nella speranza che i punti di distacco si riducano già oggi (i nerazzurri sono chiamati al non facile impegno contro il Napoli).

Intanto la Juve continua a crescere, sebbene Ranieri non faccia altro che predicare tranquillità, visto che sono gli altri ad aver fatto proclami-scudetto: la Vecchia Signora mira solo a migliorare il terzo posto della scorsa stagione.

Bundesliga: Toni prova a raggiungere l’Hoffenheim

Luca Toni c’è, il suo Bayern pure, manca solo il primato. Da quand’è tornato dall’infortunio l’ex attaccante della Fiorentina non si è fermato più, e nella gara di ieri ha messo a segno la sua quarta rete consecutiva, la settima dall’inizio della stagione.

Un gol che vale doppio, dato che arrivato in casa del Bayer Leverkusen nel big match di giornata. I rossoneri si sono un pò persi in quest’ultimo mese, passando dal primo posto al quarto dopo la sconfitta contro il Bayern e la contemporanea vittoria anche dell’Herta, anche se la partita sarebbe potuta andare in maniera diversa. Infatti una traversa nel primo tempo dei padroni di casa avrebbe potuto far giocare tutta un’altra partita, ma la fortuna che è mancata nelle prime giornate sta girando per la squadra di Klinsmann che rimane al secondo posto da sola, sempre a 3 punti dall’Hoffenheim.

Mourinho fa fuori Balotelli e Quaresma

Tuoni e fulmini su Milano, altro che neve! Mister Mourinho era stato chiaro sin dal suo arrivo ad Appiano Gentile: “con me o contro di me”, autoeleggendosi comandante assoluto della truppa nerazzurra, nella quale avrebbe trovato posto solo chi si mostrava osservante delle sue regole. Sul campo e fuori.

Parole che molti allenatori amano ripetere, anche se di fronte a grandi campioni è difficile poi mantenere le promesse e lasciar fuori chi potrebbe tornare utile alla causa. Ma Mourinho non è come gli altri (ce lo ripete da mesi) e non ha mancato di imporre la propria concezione del calcio a chi lo circonda.

Il primo a farne le spese è stato Adriano, punito per una nottata in discoteca, mentre i suoi compagni si lasciavano abbracciare da Morfeo, e per un ritardo negli allenamenti del martedì. Ma a quanto pare la furia del tecnico di Setubal non si è esaurita e stavolta a pagare il prezzo sono Balotelli e Quaresma.

Carlo Petrini ritorna a denunciare il doping in un’intervista shock su Sky

“Un adolescente su tre è disposto a fare uso di sostanze illecite pur di raggiungere il successo nel mondo del calcio. La cosa ancora più inquietante è che il 10% di loro si dichiara ‘pronto a morire per uso di questo sostanze’, pur di assomigliare al proprio idolo sportivo”

Questa è la miglior presentazione che si può fare di Carlo Petrini, calciatore degli anni ’70 di Milan, Bologna, Genoa, Roma e tante altre squadre. Uno dei pochi che, a causa della sua malattia e di quella che ha colpito suo figlio a soli 19 anni (e per la quale è morto), ha il coraggio di denunciare a voce alta il doping nel calcio. Ieri l’intervista a Sky ha riaperto una delle ferite più grosse del calcio italiano, e potrebbe avere echi importanti.

Petrini da più di 10 anni si batte per far emergere la verità su un mondo che sembra tutto rose e fiori, ma che in realtà è “molto ipocrita“, fatto non solo di doping, ma anche di partite truccate, scommesse, soldi in nero e sfrenatezze sessuali, come ha denunciato in molti suoi libri, purtroppo mai pubblicizzati sui media tradizionali perchè piuttosto scomodi.

Inter-Napoli e aria di derby d’Italia: tifosi in trepidazione

La prima neve è scesa in modo fitto sulla città di Milano, ma il dubbio che tormenta i tifosi dell’Inter è cercare di capire quale sia la reale forza della loro squadra. Quella che ha battuto offrendo un bel calcio la Juventus per 1-0 con un gol di Muntari, fallendo però almeno altre quattro occasioni, o quella apatica, senza voglia vista in Champions contro il Panathinikos, che soltanto grazie al pareggio del Werder Brema non ha complicato il discorso qualificazione agli ottavi?

Da Ballotta a Chiesa: quelli che non riescono a smettere

Quante volte ci siamo domandati che fine abbia fatto questo o quel giocatore, scoprendo magari che era finito ad ammuffire in qualche ufficio, riciclato dalla società per cui aveva giocato o magari mandato a scoprire giovani talenti nei più sperduti angoli del pianeta?

Eh si, perché per chi vive di solo calcio è difficile svegliarsi una mattina e scoprire che esiste un mondo fuori ed è per questo che molti decidono di restare nell’ambiente, seppure con compiti lontani anni luce dalle proprie inclinazioni.

Ma in mezzo a tanti che cambiano mestiere, restando nel giro, c’è anche chi proprio non riesce a staccare la spina, chi ha bisogno di correre dietro ad un pallone che rotola, anche se la carta d’identità consiglierebbe di dedicarsi ad attività più sedentarie. Recentemente abbiamo letto su tutti i giornali la storia di Marco Ballotta, già considerato un nonno ai tempi della Lazio, ma con tanta birra in corpo da tentare l’avventura con il Calcara Samoggia in Prima Categoria. E non è l’unico.

Fantacalcio: le coppe influiscono sul campionato, meglio puntare sulle piccole

Tantissimi scontri diretti nella prossima giornata di campionato, soprattutto tra le piccole, potrebbero favorire coloro che hanno in rosa calciatori di Juventus e Milan. Infatti queste due squadre sono le uniche big ad avere un turno relativamente facile (anche se a Palermo il Milan ha sempre avuto grossi problemi), ma il consiglio di questa giornata è schierare calciatori di squadre che giocano in casa, dato che il fattore campo può incidere molto nei molti incontri in cui le qualità dei calciatori si equivalgono.

L’incognita nella gara del Barbera è l’assenza di Kakà, mentre si prospettano con molte reti Catania-Lecce e Cagliari-Sampdoria. Per il resto non ci saranno grosse novità nelle formazioni di Serie A, e la variabile che cambierà un pò tutto saranno le coppe europee, a cui Juventus, Inter, Roma, Fiorentina, Milan e Sampdoria hanno partecipato, e bisognerà vedere quanto avranno smaltito.

Champions League: niente finale a Roma?

Il rischio c’è, inutile far finta di niente: lo Stadio Olimpico di Roma potrebbe vedersi togliere l’assegnazione della finale di Champions League del prossimo 27 maggio, l’appuntamento più prestigioso per una competizione a livello di club.

Il motivo? Per individuarlo occorre tornare al 4 novembre scorso, data storica per i colori giallorossi che, battendo in casa il Chelsea nella gara di Champions League, ritrovavano la giusta verve per risalire anche in campionato.

Prima dell’incontro, però, si registrarono degli incidenti nei pressi dello stadio, con un bilancio di quattro feriti (tra i quali un agente) ed un arresto. Una situazione inaccettabile per la Uefa che ora bacchetta la Roma, rimproverandole di non aver saputo organizzare al meglio l’evento, permettendo, tra l’altro, ai tifosi il lancio di fumogeni.