Che fine ha fatto Byron Moreno?

Per una volta nella nostra rubrica del “che fine ha fatto” non ci occupiamo di un calciatore, ma di una personalità che ha oscurato non solo tanti giocatori, ma un intero mondiale di calcio. Stiamo parlando del famosissimo Byron Moreno, arbitro ecuadoriano tristemente famoso perché, durante il mondiale nippo-coreano del 2002 fu accusato di aver buttato l’Italia fuori dal torneo prendendo decisioni di parte, proprio in favore dei padroni di casa della Corea del Sud.

Sicuramente, dopo aver ricevuto migliaia di improperi, lettere di protesta, ed essere stata la persona più odiata d’Italia, pian piano è diventato un personaggio simpatico, viste le tante caricature e videogiochi dedicati a lui su internet, e viste le partecipazioni televisive, volontarie o meno, tra Striscia la notizia e Stupido Hotel. Sappiamo di lui cosa ha combinato al Mondiale, ma niente di cosa è successo dopo.

Damiano Tommasi, parte l’avventura cinese

Lo avevamo lasciato poco più di un mese fa in procinto di partire per la Cina, per valutare se fosse o meno il caso di tuffarsi in un’avventura tanto intrigante quanto rischiosa. Parliamo di Damiano Tommasi, ex centrocampista della Roma e della nazionale italiana, adorato dalla Curva Sud sia per le doti atletiche che per le sue qualità fuori dal campo.

Ora l’Anima Candida, come lo chiamavano i tifosi giallorossi, sta per debuttare nel campionato cinese nelle fila del Tianjin Teda, squadra che promette di fargli vivere una seconda giovinezza.

Eh già, perché Damiano di primavere ne ha collezionate quasi trentacinque, giocando per anni a livello professionistico (Verona, Roma, Levante e QPR), ma non ha ancora perso l’entusiasmo che animava i suoi esordi ed ha ancora tanta birra in corpo da buttare sul rettangolo verde.

L’Italia si tinge di verdeoro

Quando Camoranesi arrivò a vestire la maglia azzurra, in molti storsero il naso. Era un calciatore argentino, parlava a malapena l’italiano, e davanti all’inno non apriva bocca. Erano tante le persone che non lo volevano nell’Italia ma poi le ottime prestazioni, il fatto che laterali destri da noi ce ne sono pochi, e la vittoria al Mondiale, lo hanno fatto sentire più italiano, e nessuno più si è curato di lui.

Ora però pare proprio che diventare un oriundo sia diventato di moda. L’emigrazione di inizio ‘900 dall’Italia al Sudamerica sta per diventare immigrazione dei nipoti di quegli italiani che hanno fatto fortuna, soprattutto in Argentina e Brasile, dalle nostre parti. E non stiamo parlando soltanto di Amauri.

Roma – Juve: storia di una rivalità che non c’è più

C’era una volta Roma-Juve e c’erano due presidenti schietti ed ironici che non le mandavano certo a dire, trincerandosi dietro la diplomazia, ma affonfavano i colpi al momento opportuno. Che tempi ragazzi! Finiva la partita e non aspettavi la moviola per sapere se il fuorigioco c’era o no, ma aspettavi di sentire le dichiarazioni incrociate di Viola e Boniperti per assistere al solito show di fronte alla telecamere.

Un episodio fra tanti, il più eclatante, ricordato ancor oggi dai tifosi di fede giallossa. Era il 10 maggio 1981, Roma e Juve lottavano per il titolo (altri tempi, lo so). Turone (ricordato quasi esclusivamente per quell’episodio) infilò la porta bianconera, quando mancava un quarto d’ora alla fine della gara, ma l’arbitro Bergamo annullò per fuorigioco.

Fantacalcio: Roma con mezza squadra fuori, giornata positiva per le altre grandi

Primo week-end calcistico per i calciatori delle big, i calciatori più presenti tra le squadre del Fantacalcio, tutti riposati e pronti per una giornata che si preannuncia positiva. Ad ostacolare queste squadre ci saranno soltanto gli infortuni, spesso di lunga data. A doversi disperare di più sarà la Roma, senza Totti, De Rossi e mezza difesa, e con Vucinic in forma, soprattutto stavolta che dovrà giocare contro una Juventus piuttosto in forma, anche se avrà le sue assenze anche lei.

Nell’Inter c’è crisi in difesa, con Samuel squalificato e tutti gli altri centrali, a parte Rivas, infortunati, mentre il cruccio del Milan sarà il portiere, visto che Abbiati ha finito la stagione e Dida si sa quanto è affidabile. Tra le piccole le preoccupazioni maggiori vanno al Chievo e alla Reggina, senza le loro punte principali infortunate.

L’Empoli si autopunisce: tutti in ritiro!

Alla faccia del bicarbonato di sodio! No, alla faccia dei grandi campioni della serie A, strapagati e stracoccolati dai propri presidenti, che mal sopportano l’idea del ritiro, anche quando la barca sta per affondare e occore remare tutti nella stessa direzione. A dare l’esempio di professionalità stavolta è la squadra dell’Empoli, ormai lontana dalla zona promozione, ma non per questo rassegnata a cedere le armi.

quarantaquattro punti in classifica, meno quattro dal sesto posto che significherebbe play off e serie A ad un passo. La matematica non condanna ancora i toscani, quando mancano nove giornate alla fine del campionato cadetto, ma è chiaro che bisognerà mutare rotta, se si vorrà continuare ad alimentare un sogno.

Ed allora che si fa? Le due sconfitte consecutive contro Parma e Pisa hanno convinto la società a lasciare libero il gruppo, nella speranza che un po’ di libertà possa giovare allo spirito, o forse nella consapevolezza che la stagione sia ormai completamente da buttare. Non la pensano così i giocatori, che invece si sono autopuniti, chiedendo alla società il ritiro “forzato” in vista della prossima gara contro il Sassuolo, quarto in classifica ed in piena zona promozione.

Grazie Udinese!

L’onore dell’Italia è salvo: finalmente una compagine nostrana è riuscita a tirar fuori i denti e a dimostrare all’Europa intera che il calcio del Belpaese non è proprio da buttare. L’Udinese torna dalla fredda Madre Russia con la qualificazione in tasca, la prima per il club friulano ai quarti di finale di una competizione europea.

E dire che di fronte aveva i campioni in carica dello Zenit St. Pietroburgo, che solo un anno fa mettevano paura a mezza Europa e che in fase di sorteggio sembravano aver scritto la parola fine sui sogni dell’Udinese. E invece il diavolo non è poi così brutto come lo dipingono e già dalla gara di andata avevamo avuto la sensazione che l’impresa fosse possibile.

Lo Zenit non è più lo squadrone di un tempo e solo la sfortuna aveva impedito agli uomini di Marino di uscire dal Friuli con un bottino ben più consistente. 2-0 è un risultato che mette (quasi) al sicuro da brutte sorprese, ma nel calcio non si sa mai… Stavolta però i bianconeri sono stati attenti, seguendo alla lettera le indicazioni di mister Marino e tornando a casa con la qualificazione.