Finale Coppa Italia: Inter – Palermo 3-1

di Redazione 4

Foto: AP/LaPresse

Finale della Coppa Italia Tim Cup edizione 2010/2011
Stadio Olimpico, Roma:
Inter-Palermo 3-1
Reti: 26′ pt e 31′ st Eto’o (I), 43′ st Munoz (P), 48′ st Milito (I)

Formazioni di partenza
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar; Nagatomo, Lucio, Ranocchia, Chivu; Zanetti, Stankovic, Thiago Motta; Sneijder; Eto’o, Pazzini. All. Leonardo
Palermo (4-3-2-1): Sirigu, Cassani, Munoz, Goian, Balzaretti; Migliaccio, Acquah, Nocerino, Ilicic, Pastore, Hernandez. All. Delio Rossi

Vincitore della coppa Italia Tim Cup edizione 2010/2011: INTER

Inter – Palermo 3-1

L’autostrada A3, nel tratto in cui si protende da Salerno a Reggio Calabria, è stato negli ultimi giorni teatro di un esodo in massa. Quello dei tifosi del Palermo che, nella gioia di poter disputare una finale prestigiosa contro un avversario di tutto rispetto, hanno deciso di raggiungere Roma. I più in auto, una discreta parte, con ogni altro mezzo. A conti fatti, nello stadio Olimpico vi erano ampie porzioni colorate di rosanero: 35 mila spettatori giunti dalla Sicilia hanno colorato e garantito uno spettacolo canoro da mettere i brividi. Sul versante opposto, certamente per il pubblico di fede interista viaggiare a seguito della squadra “all over the world” è ormai esperienza frequente e abituale.

Numerosi anche i tifosi dell’Inter a cui non resta che sperare – quest’anno è andata così – che la coppa Italia chiuda una stagione iniziata alla grande – con la conquista del Mondiale per Club – e finita in sordina. Eppure, per lasciare intuire quale differenza di aspettativa vi sia stato rispetto al pubblico dell’una o dell’altra fazione, citiamo un dato su tutti: a Palermo, una serie di maxischermi hanno convogliato nelle principali piazze le poche migliaia di appassionati rimasti in città. Due sono stati montati in piazza Politeama, un altro a Villa Filippina, uno a piazza San Lorenzo. A Milano, invece, maxischermi non ve n’è: li si monta solo in occasione della finale di Champions League.

Emma Marrone canta l’inno di Mameli prima del fischio di inizio, Greenpeace sfrutta l’occasione per rendere visibile un maxi striscione con cui si chiede di fermare il nucleare, poi si comincia e i primi brividi sono tutti dell’Inter. Passa appena 1′ e Ilicic smarca in area Hernandez a cui riesce benissimo lo stop mentre il tiro manda il pallone a depositarsi all’esterno della rete. Prime fasi con i rosanero dirompenti e capaci di un pressing a tutto campo, solo dopo 10′ l’Inter sembra aver preso le misure agli avversari che faticano a ragionare palla a terra. Eppure, i più pericolosi restano gli uomini di Delio Rossi: al 20’ uno-due tra Ilicic e Pastore che taglia in due la difesa interista ma l’argentino, a tu per tu con Julio Cesar, spreca clamorosamente allungandosi il pallone e permettendo all’estremo brasiliano l’intervento basso in anticipo. Un minuto più tardi è ancora Pastore a mancare l’appuntamento con il gol, invece i nerazzurri riescono a colpire alla prima opportunità utile. E’ il 26’ quando Il Palermo perde palla a centrocampo, Sneijder serve tra le linee Eto’o che entra in area e infila Sirigu con un tocco felpato in diagonale. I minuti conclusivi sono del Palermo che si affaccia dalle parti di Julio Cesar in almeno tre occasioni: al 32’ Balzaretti manda alto con un colpo di testa da ottima posizione; al 36’ una lunga mischia in area nerazzurra viene risolta dal portiere dell’Inter che compie un intervento prodigioso su Hernandez che, dai 7 metri, prova il tiro a sorpresa; al 43’ diagonale del pimpante Hernandez dal limite, ancra impeccabile nella parata Julio Cesar.

Nella ripresa le evidenti motivazioni dei rosanero sono visibili fin da subito: al 2’ conclusione di Balzaretti da fuori area, il portiere nerazzurro blocca in due tempi. Lucio e Ranocchia sono prodigiosi in un paio di interventi, poi al 15’ è ancora Julio Cesar a lasciare di stucco i presenti all’Olimpico: cross dalla destra di Pastore, Miccoli schiaccia a terra di testa e la saracinesca brasiliana vola sulla destra a deviare in angolo. Altra occasione per il Palermo al 21’: pallonetto di Pastore a servire Hernandez che salta Ranocchia ma viene fermato al momento del tiro da Chivu. Il Palermo fa la partita e, come accaduto nella prima parte di gara, l’Inter colpisce con ripartenze micidiali: al 31’ i rosanero perdono palla a centrocampo e Sneijder è repentino nel recuperare la sfera e lanciare in velocità Eto’o. A tu per tu con Sirigu, segnare è un gioco da ragazzi. Finale da brividi: mentre Sirigu nega a Sneijder la gioia del gol con una parata da campiona (41′), Munoz accorcia le distanze due minuti dopo e regala alla mezza Palermo presente all’Olimpico di Roma un epilogo con il cuore in gola. Lo stesso Munoz, tuttavia, si fa espellere 1′ più in là per un fallo al limite del regolamento su Pandev – poco prima era stato allontanato anche Delio Rossi – e in inferiorità numerica, contro una squadra capace di difendersi con le unghie e i denti, per Pastore e compagni non c’è più tempo di andare a cercare il pari. Anche perchè in 5′ di recupero, l’Inter riesce a colpire una traversa con eto’o e piazzare la terza rete con Milito. La coppa Italia resta a Milano, sponda nerazzurra, ma l’unico trofeo vinto dal club di Moratti riporta con la mente, più che allo strepitoso 2010, ai primi anni di Mancini. Quando, puntualmente, i nerazzurri perdevano tutto il resto ma non la coppa Italia. In via Durini, ora, ce ne sono sette.

Commenti (4)

  1. grande palermo,a mancato solo i goal.
    certo che se consideriamo gli interventi arbitrali,e come se avesse vinto,iter di grazie come sempre allo staff arbitrale,la solita solfa rigori negati,espulsioni fasulle,be visto che era legata all’unita d’italia ha fatto bene a far notare le solite differenze tra nord e sud chi ha la meglio?

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