Mourinho: l’Inter di Mancini ha vinto senza merito

Di ufficiale c’è poco o niente, ma la voce pare uscita dallo spogliatoio dell’Inter all’indomani della disfatta di Bergamo. Lo Special One si è accorto improvvisamente di avere a disposizione una squadra assolutamente normale, ben lontana dallo schicciasassi che dovrebbe fare un solo boccone di qualunque avversaria su qualunque campo. E allora via ad una strigliata come si deve, con tanto di colpevoli additati e fatti fuori e relativo ripescaggio degli assenti a Bergamo. Ma non basta. Mister Mourinho ha rigirato il dito nella piaga, ricordando ai suoi il recente passato:

Il primo scudetto ve lo hanno dato in segreteria, il secondo lo avete vinto perché non c’era nessuno. Il terzo all’ultimo minuto. Siete una squadra di…

Aggiungete voi il termine che vi sembra più adeguato alla circostanza e provate a dire che nelle parole attribuite al mister non c’è un attacco al lavoro del suo predecessore. Certo, l’intenzione era quella di scuotere la squadra, risvegliandone la fame di vittorie, ma la frase suona come “Mancini ha avuto vita facile, impossibile non vincere in quelle condizioni”.

Sfumato Kakà, ora le grandi d’Europa tremano

 MILANO, 21 gennaio– Ora le big d’Europa hanno paura. Ma soprattutto provano a blindare anzitempo i loro gioielli. L’affare Kakà sfumato all’ultimo sospiro, potrebbe portare a conseguenze devastanti nel panorama del mercato internazionale: lo sceicco Mansour, proprietario del Manchester City, ha il portafoglio pieno e una gran voglia di rifarsi andando a prendere un campione, uno di quelli con la C maiuscola. Anche se, a dirla proprio tutta, per far sì che la sua squadra entri a far parte dell’elitè del calcio mondiale, non basterà comprare campioni su campioni: il Chelsea di Roman Abramovič, ne è un esempio lampante.

L’Inter crolla, la Juve c’è

La classifica si accorcia e la vetta non sembra più un lontano miraggio per chi è costretto ad inseguire da inizio campionato. Si è parlato spesso in questi mesi di discorso chiuso, di giochi fatti, di scudetto già assegnato, sebbene mancassero più della metà delle partite.

Ma quando la prima è brutta e vincente, quando riesce a guadagnar punti, giocando male, quando arriva l’immancabile errore arbitrale a darle una mano, quando ha un trascinatore (Ibrahimovic) che gioca partite su partite senza mostrare segni di affaticamento, beh a quel punto è inutlie sperare nella rincorsa.

E invece arriva una vittoria regalata prima della sosta natalizia, contro un Siena che ha più di un motivo per recriminare; poi arriva un pareggio inatteso contro il Cagliari ed una sconfitta meritata contro un’Atalanta che avrebbe potuto infierire su una squadra allo sbando. E l’Inter non è più l’invincibile armata che terrorizza il campionato, ma solo una squadra con molti limiti a dispetto dei grandi nomi che mette in campo. E il campionato si riapre, sebbene la seconda non riesca ad andare oltre il pareggio nel posticipo serale sul campo della Lazio. Un passo avanti o un punto perso per la Juventus?

Drogba – Scolari: ormai è rottura!

C’è malumore in casa Chelsea e non solo per l’ultima pesante sconfitta contro il Manchester United (che alla fine dei conti ci può anche stare), ma anche per i rapporti controversi tra il tecnico ed alcuni dei giocatori simbolo dei Blues.

Qualche tempo fa erano stati i senatori (capitan Terry e Lampard) ad alzare la voce, criticando neanche troppo velatamente i metodi di allenamento e gli schemi di gioco di Felipe Scolari, che sarà pure campione del mondo, ma al Chelsea non è ancora riuscito a trovare la quadratura del cerchio.

Nelle ultime gare poi è scoppiata la grana-Anelka, che pretenderebbe maggior rispetto da parte del tecnico, se non altro per una questione di riconoscenza dall’alto delle sue 14 reti segnate in Premier League, e che invece si ritrova a dover giocare sulla fascia al posto di Cole, lasciando l’attacco al rientrante Drogba. Risultato: il francese si rifiuta di giocare fuori posizione, l’ivoriano non rende come dovrebbe ed il mister si ritrova a dover far fronte all’insoddisfazione generale, rischiando anche di perdere il posto.

L’Inter frena, il Genoa sogna

Ha mantenuto la promessa Robert Acquafresca (se segno non esulto) ed ora spera che mister Mou non mantenga la sua (se gioca troppo bene lo lascio un altro a Cagliari). E lui ha giocato bene, ha segnato, non ha esultato ed ha regalato ai suoi un punto importante in chiave salvezza.

A dire il vero avrebbe potuto punire ancora la difesa nerazzurra, ma alla fine va bene così per lui, per il Cagliari, per chi sta disperatamente cercando di rosicchiare qualche punto alla capolista.

Con Adriano in recupero e Balotelli in punizione, lo Special One si è affidato ai colpi di Ibrahimovic e Cruz per scardinare la difesa sarda. Ed i due hanno avuto anche le loro belle occasioni per segnare il primo gol dell’anno a San Siro, ma alla fine del primo tempo il tabellino recitava ancora 0-0.

Mourinho alza la voce

Lo so, rischiamo di diventare noiosi, tornando spesso sullo stesso argomento, ma non è certo colpa nostra se in questi giorni senza calcio giocato la vicenda che più tiene banco è quella legata al caso-Balotelli.

Giusto qualche ora fa ci eravamo occupati del giovane attaccante nerazzurro e del suo rifiuto ad entrare nella trattativa per arrivare a  Cassano. Il ragazzo conosce le proprie potenzialità e, se proprio trasferimento deve essere, che sia almeno verso una destinazione gradita (la Premier, ad esempio). Ma è lui a parlare o dietro il suo pensiero c’è la voce del fratello procuratore? E’ quello che si chiede mister Mourinho, che tanto per rimettere a posto la situazione e ricordare chi porta i pantaloni in casa, non lo ha convocato per la gara di domani contro il Cagliari:

Mario è un ragazzo fantastico, non mi piace non convocarlo. Ma non so se il fratello è d’accordo… Forse è lui che vuole farlo andar via? Non so. Di certo a me piacciono i giocatori che pensano con la proria testa, perchè se dipendiamo troppo dal pensiero degli altri, forse nel momento della responsabilità e delle pressioni non siamo preparati per rispondere.

Idea Inter: Balotelli per Cassano

Il mercato invernale ha ufficialmente aperto i battenti e da oggi potrebbe capitarci di assistere a qualche cambio di maglia più o meno eccellente. Per ora però dobbiamo accontentarci delle solite chiacchiere sulle pagine dei giornali, che propongono trasferimenti e scambi anche piuttosto clamorosi.

A tenere banco nel primo giorno di calciomercato è un’ipotesi suggestiva quanto stravagante, che arriva direttamente da Milano, sponda nerazzurra.

Che l’Inter sia interessata ad Antonio Cassano, come la metà delle squadre italiane (e non solo), non è certo una novità dell’ultima ora. La novità è la contropartita tecnica, indicata in Mario Balotelli, alla ricerca di una squadra che gli consenta di giocare con regolarità da qui a giugno. E non finisce qui. Si sussurra che nell’affare potrebbe essere inserito anche il nome di Adriano.

Multa di 103 mila euro a Drogba, il matrimonio col Chelsea ad un bivio

Ormai è chiaro, Didier Drogba se ne vuole andare da Londra. La recente dichiarazione, riportata anche su queste pagine, in cui dichiarava di aspettarsi “qualcosa di bello per il 2009” è stata solo una delle tante gocce che hanno fatto traboccare il vaso. Un vaso molto ricco, tant’è che Peter Kenyon, presidente della squadra, ha deciso di renderlo un pò più leggero con una multa da capogiro: 100 mila sterline.

In euro sarebbero circa 103 mila, un’enormità per chiunque, ma non per un calciatore che guadagna questa cifra in una settimana. Sicuramente a far decidere sulla multa non sono state tanto le dichiarazioni di Drogba (motivazione ufficiale), ma il gioco “scorretto” che sta portando avanti da mesi per farsi cedere, e poi soprattutto per la cattiva luce in cui ha messo il club finora.

Incredibile valzer di attaccanti a gennaio

Quando si parla di attaccanti, e soprattutto quando si parla di spendere milioni di euro, il primo club che viene in mente è senza dubbio l’Inter. Sono ancora i nerazzurri a tenere banco davanti agli occhi di milioni di tifosi, che si aspettano, viste le premesse, un mercato di gennaio ricco di fuochi d’artificio.

Il primo, nonostante le smentite, potrebbe essere Diego Milito. Preziosi ha detto no al Real Madrid, figuriamoci all’Inter, ma Moratti non si dà per vinto e ritorna all’attacco. L’offerta già faceva paura all’inizio: Milito a gennaio in cambio di Burdisso e Obinna a titolo definitivo, Balotelli in prestito fino a giugno più 30 milioni di euro. Visto il primo no di Preziosi, anziché ritirare l’offerta, Moratti ha rilanciato: se l’argentino arriva a giugno, ha già assicurato che Acquafresca, di proprietà dell’Inter ma in prestito al Cagliari, a giugno si trasferirà in Liguria. E se tutto ciò non dovesse bastare, pare esserci già pronto un altro rilancio in termini monetari, ancora però non quantificato.

Quando la Serie A giocava anche a Natale

Un altro calcio, un’altra vita, un secolo fa… Eppure non sono passati molti anni da quando la sosta natalizia è diventata effettiva e molti di voi ricorderanno partite giocate in date curiose, come l’antivigilia di Natale o il 30 dicembre.

Oggi si va in vacanza poco prima delle festività ed il campionato resta fermo per 2-3 settimane, ma c’era un tempo in cui bisognava darsi malati, se si voleva banchettare con la famiglia.

Poi arrivarono le richieste del sindacato calciatori ed il campionato riuscì a fermarsi almeno in prossimità del Natale. Era il 1974, ma c’era ancora molto da lavorare per arrivare alla situazione attuale. Natale con i tuoi si, ma Capodanno in campo, visto che nel 1977, nel 1983 e nel 1988 si giocò il 31 dicembre, a dispetto della sosta e delle ferie. Dalla stagione 1991-’92 poi si decise di fermare il carrozzone per le due festività maggiori di questo periodo e da allora non si è più tornati indietro.

Moratti, Moggi e la sudditanza psicologica

Ci risiamo. Qualcuno forse si era illuso di non dover più sentir parlare di errori arbitrali, favori alle grandi e sudditanza psicologica e invece non c’è campionato che non ci riporti con i piedi per terra, consegnandoci le solite chiacchiere da bar, condite di polemiche e strascichi velonosi.

Peccato che tutto ciò accada a ridosso del Natale, proprio nell’ultima giornata dell’anno solare, costringendoci a ribattere sull’argomento almeno fino alla ripresa del campionato. E’ innegabile comunque che le grandi nell’ultimo fine settimana siano state favorite da sviste più o meno pesanti e, se c’è chi parla di errori in buona fede (vedi Moratti), c’è anche chi, come Moggi, rivendica le proprie vittorie, non accettando che si usino due pesi e due misure nelle valutazioni:

Coloro che hanno sbagliato a Siena a favore dell’Inter sono gli stessi che sbagliavano in passato (Griselli e Calcagno). Se in passato sbagliavano in favore della Juve erano in malafede, mentre ora che sbagliano a favore dell’Inter lo fanno in buona fede? Errori e aiutini vari ci sono sempre stati e l’unica cosa che varia è l’interpretazione che ad essi viene data.