Serie A 21a giornata: Udinese – Inter 3-1

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Anticipo della ventunesima giornata di serie A.
Stadio Friuli, Udine:
Udinese-Inter 3-1
Reti:
16′ pt Stankovic (I), 21′ pt Zapata (U), 25′ pt Di Natale (U), 24′ st Domizzi (U)

Che non ci sia quattro senza cinque, come si augura Leonardo che ha messo in fila un poker di vittorie da quando è seduto sulla panchina dell’Inter, è tutto da vedere. Non fosse altro perchè, di fronte ai campioni del mondo, c’è una Udinese in condizione di forma strepitosa che, tolto un avvio disastroso di stagione, ha inanellato una serie di prestazioni impressionanti e vincenti che hanno portato i friulani a ridosso della zona Champions.

La rincorsa sul Milan, tuttavia, è di per sè stimolo enorme per l’undici nerazzurro che ha mostrato nelle recenti uscite di saper riproporre quel carattere encomiabile dei tempi di Mourinho. L’Udinese non perde tra le mura amiche dal 19 settembre, quando la Juventus si impose per 4-0: da allora 6 successi a fronte di un solo pareggio. Leo deve rinunciare a Milito e si affida al duo di attacco composto da Eto’o e Pandev mentre in difesa viene schierato Cordoba. Bianconeri in formazione tipo con Sanchez e Di Natale bomber di riferimento.

Eto’o difende Benitez

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Era a arrivato a Milano tra fanfare e squilli di tromba, assumendosi il non facile compito di sostituire Mourinho, ‘allenatore simbolo della rinascita nerazzurra, colui che in un solo anno ha conquistato tutto quello che c’era da conquistare, riportando l’Inter sul tetto d’Europa dopo 45 anni di digiuno.

Compito ingrato per Rafa Benitez, incapace di entrare nei cuori dei tifosi e nella testa dei giocatori, per dimostrare loro che non si può smettere di aver fame solo dopo aver gustato un (seppur ricco) antipasto. Lo spagnolo ha fatto il proprio dovere, portando a Milano una Supercoppa Italiana ed il Campionato del Mondo per Club e mancando solo l’appuntamento con la Supercoppa Europea, lasciata ai connazionali dell’Atletico Madrid. Ma questo non è bastato per salvare il posto, né è servito per avere la gratitudine dei suoi uomini, molti dei quali hanno esultato nel momento dell’addio. Molti, ma non Samuel Eto’o, che ad un mese di distanza dell’esonero del tecnico torna sull’argomento dalla poltrona del Chiambretti Night per difenderne l’operato.

Inter – Cesena 3-2: fotogallery

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L’Inter è tornata la squadra schiacciasassi dello scorso anno e guadagna altri tre punti preziosi nella rincorsa alla vetta della classifica, portandosi ora a -6 dal Milan capolista (e con ancora una gara da recuperare). Schiacciasassi sì, ma solo nel punteggio finale, perché per larghi tratti della gara il Cesena ha dato l’impressione di poter portare a casa almeno un punto dalla trasferta di Milano, segnando due reti ad una difesa che solitamente regge bene di fronte agli attacchi avversari.

E dire che sin dalle prime battute l’Inter sembrava avere vita facile contro la compagine di Ficcadenti, tanto che al minuto numero 13 Eto’o piazzava la sua zampata vincente per il vantaggio nerazzurro. Ancora due minuti ed i nerazzurri chiudevano il discorso, andando ancora a segno con Milito. Un uno-due che poteva spezzare le gambe al povero Cesena, ma l’Inter si addormentava, mentre gli ospiti crescevano.

Serie A recupero 16a giornata: Inter – Cesena 3-2

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Recupero della sedicesima giornata di serie A.
Stadio Giuseppe Meazza di San Siro, Milano:
Inter-Cesena 3-2
Reti:
14’ pt Eto’o (I), 15’ pt Milito (I), 23’ pt Bogdani (C), 29’ pt Giaccherini (C), 46’ pt Chivu (I)

Ci si inchina di fronte a chi vince, vero, ma la foto di copertina andrebbe in realtà al Cesena. Nonostante e a prescindere dal punteggio finale. Perché segnare due reti a una difesa come quella interista – Chivu, Materazzi, Lucio, Maicon – è di per sé impresa non da poco. Farlo, per giunta, a dstanza di 6’ da una marcatura all’altra, è di per sé dettaglio per nulla marginale. Il recupero della sedicesima giornata pareva essere diventato una passeggiata dopo 15’, quando i padroni di casa conducevano per due reti a zero grazie agli acuti dei due attaccanti Eto’o e Milito, mentre i 15’ successivi hanno poi di fatto rimescolato le carte e reso la partita davvero avvincente. Con ordine.

Gara fondamentale per i nerazzurri, chiamati a rimontare lo svantaggio dai cugini del Milan (-9) per riaprire un campionato cominciato in maniera altalenante. Per gli emiliani, invece, una graduatoria amara obbliga a inanellare risultati utili per allontanare la zona più critica. Nelle file locali sempre out Julio Cesar che, finora, Castellazzi non ha fatto rimpiangere. Leonardo tiene a riposo Thiago Motta e gli preferisce Stankovic. Pandev nuovamente a ridosso del duo di attacco composto da Eto’o e Milito. Ranocchia finisce in tribuna, Materazzi al centro della retroguardia in coppia con Lucio. Ficcadenti, dal canto suo, si affida a Benalouane in difesa e opta per Bogdani in attacco al posto di Budan.

Inter – Bologna 4-1: fotogallery

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La cura Leonardo mostra ancora i suoi effetti positivi e l’Inter torna a sognare in grande, dopo un inizio di stagione non proprio esaltante. L’avversaria di turno nel secondo anticipo della ventesima giornata era il Bologna, umiliato in settimana dalla seconda penalizzazione in poco più di un mese. Due punti persi per strada da recuperare in fretta, ma non contro questa Inter, che si è mostrata spietata, imponendo ai felsinei un sonoro poker.

Sin dai primi minuti di gioco si capiva quale sarà l’andazzo della gara, con Eto’o e Milito che si rendevano pericolosi dalle parti di Viviano. Il vantaggio nerazzurro arrivava al minuto numero 19, quando Stankovic raccoglieva un passaggio di Eto’o e portava i suoi in avanti. Ancora Inter in avanti di lì a poco, ma il tiro di Maicon non trovava fortuna.

Serie A 20a giornata: Inter – Bologna 4-1

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Anticipo della ventesima giornata di serie A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano:
Inter-Bologna 4-1
Reti: 20′ pt Stankovic (I), 30′ pt Milito (I), 18′ st e 27′ st Eto’0 (I), 32′ Gimenez (B)

Le tre vittorie in tre partite del nuovo corso Leonardo sono un gran bel biglietto da visita per una tifoseria, quella interista, capace fin da subito di accogliere l’ex rossonero nel migliore dei modi. In tale prospettiva, e con la sfida dichiarata ai cugini che guidano la graduatoria, la partita contro un Bologna ulteriormente penalizzato a causa della sciagurata gestione Porcedda (altri due punti da sottrarre, da 24 a 22) è occasione da non sciupare per proseguire nella direzione intrapresa. Inoltre, è serata storica e indelebile per una colonna portante dei nerazzurri: capitan Javier Zanetti, infatti, festeggia il 519mo incontro con la maglia dell’Inter, pareggiando il record di Beppe Bergomi. Lo ha fatto, l’argentino, indossando una fascia da capitano disegnata per l’occasione. La statistica? Impietosa nei confronti degli emiliani: negli ultimi tredici incontri fra le due squadre, l’Inter ha vinto undici volte, pareggiando in due occasioni.

Qualche chiazza di vuoto, sugli spalti del Meazza ma il colpo d’occhio dello stadio è discreto: Leonardo si affida al rombo in mediana con Stankovic e Cambiasso ai vertici e tandem offensivo composto da Eto’o e Milito. La risposta di Malesani prevede un centrocampo muscolare a protezione del lavoro offensivo di Di Vaio e Ramirez.

Coppa Italia ottavi: Inter – Genoa 3-2

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Ottavi di finale di Coppa Italia.
Stadio Giuseppe Meazza di San Siro, Milano:
Inter-Genoa 3-2
Reti:
15’ pt e 43’ pt Eto’o (I), 8′ st rig. Kharja (G); 14′ st Mariga (I), 47′ st Sculli (G)

Non c’è il due senza tre. E’ un detto proverbiale che Leonardo, neo allenatore dell’Inter, spera di far suo in occasione della terza uscita con la squadra nerazzurra (la seconda a San Siro). Non è più campionato, non è ancora Champions League ma la coppa Italia che agli ottavi prevede la formula “dentro o fuori” merita di essere interpretata con la massima concentrazione per almeno due motivi.

Il primo è che l’Inter ne è detentore avendola conquistata lo scorso anno ai danni della Roma; il secondo è legato all’inevitabile trascorso stellare dei nerazzurri che, anche grazie alla conquista della Tim Cup, poterono portare a compimento uno storico triplete. Di fronte ai padroni di casa il Genoa non così spigliato dell’ultimo periodo a cui è venuto meno anche il riferimento offensivo dal momento in cui Luca Toni ha raggiunto l’accordo con la Juventus per il prossimo anno e mezzo. Nonostante ciò, Ballardini non ha alcuna intenzione di deporre le armi senza giocare i 90’ e, specularmente all’omologo Leonardo, ricorr al turn over solo in parte.

Inter – Napoli 3-1: fotogallery

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Buona la prima per Leonardo, fino a ieri (si fa per dire) allenatore del Milan ed oggi debuttante sulla panchina dei nerazzurri, orfani di Benitez e – soprattutto – di Mourinho e apparentemente appagati dai trionfi conquistati negli ultimi anni. Il preludio alla gara contro il Napoli è rappresentato da una gran festa in campo e sugli spalti, con i cinque trofei conquistati nel 2010 a far bella mostra di sé sul terreno di gioco.

Poi si parte e subito l’Inter dimostra di avere ancora fame di vittorie. A farsi portavoce della ritrovata vitalità è Thiago Motta, che duetta con Stankovic ed infila di sinistro De Sanctis. Leonardo esulta, ma la gara è ancora lunga ed al 25′ è Pazienza ad infilarsi tra le maglie dei difensori dell’Inter per firmare il momentaneo pareggio dei partenopei.

Serie A 18a giornata: Inter – Napoli 3-1

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Posticipo della diciottesima giornata di serie A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano:
Inter-Napoli 3-1
Reti:
3’ pt e 10’ st Motta (I), 25’ pt Pazienza (N), 37’ pt Cambiasso (I)

Leonardo atteso al debutto a San Siro nella panchina di coloro che, fino a qualche tempo fa, sono stati avversari sul campo: l’ex milanista ad allenare l’Inter è uno spettacolo nello spettacolo che il pubblico del Meazza decide di accogliere così come lo hanno accolto i calciatori. Grande entusiasmo, rispetto e…scordammoci ‘o passato. Frase che calca a pennello anche perché dall’altra parte el campo c’è un Napoli in piena lotta scudetto (quanti gli scongiuri???) che vuole mostrare di poter competere a certi livelli. Invece, sfortuna partenopea, la sfdida contro i nerazzurri arriva nel momento peggiore: Leo ha portato una boccata di osssigeno in un ambiente non coeso, il resto lo ha fatto la pausa invernale che ha fatto registrare l’infermeria svuotata e rimesso a disposizione dei locali i pezzi da novanta.

La prima frazione di gioco mette di fronte a un calcio davvero entusiasmante e ricco di capovolgimenti e ripartenze in velocità: non ci si è annoiati, grazie anche a un risultato rimasto in bilico fino al 45’. Nonostante il vantaggio immediato messo a segno da un Thiago Motta che aveva voglia e lo si è capito subito, i campani non si sono abbattuti. Tutt’altro. Al 3’, si diceva, Inter in vantaggio: Pandev tra le linee, servizio per Stankovic che fa proseguire per Thiago Motta a cui, dai 17 metri, viene spontaneo concludere verso la porta di De Sanctis, che non può nulla.

Inter, è il giorno di Leonardo

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Fa quasi impressione vederlo sedere alla destra di Moratti, ancor più vederlo stringere tra le mani la casacca nerazzurra, lui che per anni ed anni è stato una bandiera del Milan, prima da calciatore e poi allenatore. E invece ‘incubo dei tifosi del Diavolo si improvvisamente materializzato, diventando realtà questo pomeriggio, quando Leonardo è stato ufficialmente presentato come tecnico dell’Inter.

I pensieri dei supporters rossoneri al momento sono protesi verso altre situazioni, con il Milan primo in classifica e pronto a rituffarsi sul campionato con un Cassano in più. Ma siamo certi che oggi più di un tifoso è stato colto da un coccolone improvviso allorché Leonardo si presentava al suo nuovo tifo.