Sta scatenando molte polemiche la rete di ieri sera di El Shaarawy che ha permesso al Milan di pareggiare contro il Catania e che di fatto ha cambiato gli equilibri della gara, portando poi alla vittoria rossonera. Il gol infatti arriva in chiaro fuorigioco di più di mezzo metro, ed è incredibile che, nonostante la velocità dell’azione, il guardalinee non se ne sia accorto.
Nel complesso la giornata degli arbitri è stata positiva, ma purtroppo c’è sempre la partita che rovina tutto. E questa, come dimostra il silenzio stampa della Juve, è Genoa-Juventus. A parziale discolpa dell’arbitro c’è da dire che per tutti i novanta minuti le due squadre hanno tenuto un ritmo indiavolato e la terna ha preso diverse decisioni difficili, tutte giuste, ma pesa come un macigno il gol annullato a Pepe per un fuorigioco che non c’è.
La regola del fuorigioco, in inglese offside, non è di per sé un’infrazione, ma significa essere letteralmente fuori dal gioco, non far parte della partita, seppur per qualche centesimo di secondo. Il fuorigioco si ha in sostanza in due casi: quando, nel momento del passaggio di un compagno
si è oltre l’ultimo difensore avversario
si è oltre il portiere avversario, se tra lui e la porta c’è soltanto un altro difensore.
Ci sono però delle eccezioni e varianti a questa regola. Ad esempio non si è in fuorigioco quando, rispetto al primo caso, si parte dalla propria metà campo o se, al momento del passaggio, si è in linea con l’avversario, o se, nonostante ci si trovi oltre l’ultimo avversario, il punto di partenza è più arretrato rispetto al pallone. Per essere considerato fuorigioco, il calciatore deve essere al di là dell’ultimo difensore con una parte del corpo utile per andare in gol, quindi non vengono considerate le braccia e le mani.
A soli 4 giorni dalla sconfitta contro l’Olanda (che brucia ancora), la Gazzetta dello Sport ha intervistato l’ex arbitro Daniele Tombolini, a proposito del gol alquanto “dubbio” di Van Nisterlrooy. Ma anzichè una valutazione tecnica, Tombolini ha rilanciato, elencando una serie di regole del calcio molto singolari, di cui in pochissimi sono a conoscenza.
Le regole riguardano fatti accaduti realmente in qualche angolo remoto del mondo, e sono eventi abbastanza rari, ma per quanto possano sembrar strani, e a volte anche assurdi, state certi che il regolamento Fifa li prevede.
Una volta c’era Calciopoli, Moggiopoli, o come vi piace chiamarlo. Retrocessa la Juventus, ecco l’ennesimo scandalo di casa nostra. Non bastavano i bilanci truccati, i rigori inesistenti o i fuorigioco non fischiati, ad aiutare la nuova Inter ci si mette anche il regolamento Fifa.
Per evitare che i calciatori (soprattutto per un vizio tutto italiano) saltassero le amichevoli delle nazionali, inventandosi malanni che poi si rivelavano falsi, l’organizzazione mondiale del football ha introdotto una norma (artt. 75-76 delle norme organizzative interne) da qualche anno, secondo cui se un calciatore viene convocato in nazionale, ma poi dimostra che per qualche guaio fisico non può giocare la partita, non potrà nemmeno scendere in campo nel match successivo di campionato con il proprio club.
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