Edinson Cavani scopre le carte ed ammette finalmente la fine del rapporto con la moglie Maria Soledad. Dopo mesi e mesi di indiscrezioni, foto rubate, chiacchiere varie, il Matador non si nasconde più ed apre il cuore di fronte ai taccuini dell’uruguaiano Espectador.
L’avventura di Pierluigi Casiraghi sulla panchina dell’Italia Under 21 termina qui, dopo quattro anni di risultanti non proprio esaltanti rispetto alla tradizione calcistica della giovane Italia, abituata a primeggiare tra i confini continentali.
L’ex attaccante di Juventus e Lazio (tra le altre) aveva preso l’incarico nel luglio del 2006, succedendo a Claudio Gentile, il quale ancora oggi si sta chiedendo i motivi dell’estromissione dalla panca azzurra, per far posto ad un ct con poca esperienza sul campo.
Fatto sta che Casiraghi si è ritrovato a guidare l’Under 21 a soli 37 anni e – in barba alle critiche che piovevano da ogni dove – è riuscito a guadagnare l’accesso all’Europeo del 2007. Un torneo non molto fortunato, però, visto che l’Italia venne eliminata nel girone, qualificandosi però per le Olimpiadi del 2008, in seguito allo spareggio con il Portogallo.
Ci sono calciatori che si accontentano di essere tesserati per un club blasonato, a prescindere dai gettoni di presenza collezionati, e ce ne sono altri che invece non riescono proprio a sopportare la panchina o – addirittura – la tribuna. Della seconda categoria fa parte Sulley Muntari che non ha proprio gradito l’esclusione dal big match di domenica scorsa contro la Juventus.
Del resto, la rosa dell’Inter è così ampia che qualcuno deve pure restare fuori, ma il centrocampista non digerisce le scelte dell’allenatore e – piuttosto che restare a guardare i compagni mentre giocavano contro la Vecchia Signora – ha preferito tornarsene a casa.
Una scelta stigmatizzata dall’ambiente nerazzurro, ma seguita comunque da un chiarimento tra calciatore ed allenatore negli ultimi giorni. Tutto a posto dunque? Non proprio, perché il centrocampista ha avuto modo di lamentarsi ai microfoni dell’emittente inglese Sky Sports, ammettendo la propria voglia di giocare in ogni occasione.
La vicenda che ha coinvolto Wayne Rooney molto probabilmente porterà strascichi anche nelle prestazioni del calciatore. Ieri sera non sembrava molto colpito, visto anche che ha segnato con la maglia della nazionale, ma a lungo andare il divorzio dalla moglie Coleen susseguente ai reiterati tradimenti da parte del calciatore potrebbero incidere psicologicamente, tanto da far pensare che forse sarebbe meglio per tutti che cambiasse aria.
E così il Manchester United ci sta pensando e vaglia seriamente tre diverse soluzioni, anche se tutte hanno un’unica destinazione: Madrid. Il Real, ed in particolare prima Pellegrini e poi Mourinho, ha sempre avuto una sorta di predilezione per il talento inglese, tanto da provare a strapparlo allo United più volte negli scorsi anni. Ferguson ha sempre resistito, ma stavolta forse conviene a tutti che parta per la Spagna, anche perché probabilmente nessun altro club sarebbe in grado di sostenere le sue richieste economiche.
Gli allenatori vanno e vengono, ma i dirigenti restano, specie se sono stati bandiere del club in questione. Di solito è così, ma non nel caso di Gabriele Oriali, dirigente dell’Inter fino ad oggi e disoccupato di lusso a partire da domani. L’ex mediano nerazzurro lascia l’Inter dopo anni ed anni di successi al fianco di Mancini prima e di Mourinho poi, a causa di scelte fatte dalla dirigenza e non condivise dal diretto interessato.
Per raccontarla in parole povere, il dirigente nerazzurro è stato declassato, nel senso che gli è stato proposto un ruolo di tramite tra la squadra e la società in luogo del suo attuale stato di responsabile tecnico. Una proposta che Oriali non ha neppure preso in considerazione, preferendo lasciare la sua Inter:
Avevo un ruolo ben preciso nella società, che espletavo nel migliore dei modi, ma di fatto sono stato sollevato da questo incarico, sostituito, diciamo “fatto fuori”. Credo di essere arrivato al capolinea.
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