Juventus Football Club

di Redazione 1

Foto: AP/LaPresse

Juventus Football Club

Correva l’anno 1897, quando un gruppo di liceali torinesi si ritrovava su una panchina di corso Re Umberto, nel capoluogo piemontese, per dar vita a quella che di lì a qualche anno sarebbe diventata una delle società di calcio più importanti e titolate nel panorama nazionale ed internazionale, la Juventus Football Club. La maglia degli esordi era di colore rosa con cravatta nera, ma l’undici torinese non ebbe modo di esibirla a livello nazionale prima del 1900, allorché partecipò al primo campionato, venendo però eliminata.

Il primo trionfo arrivò nel 1905, anno del primo scudetto, che però si dimostrò un fuoco di paglia, considerando che fino al dopoguerra la Juventus non seppe più ripetersi. Il secondo titolo nazionale giunse un ventennio più tardi, nella stagione ’25-’26, per fare poi da antipasto a quello che sarà uno dei periodi migliori nella storia della società piemontese.

Si giocava il campionato 1930-’31 e la Juventus si apprestava a vincere il primo dei suoi cinque scudetti consecutivi (record eguagliato dall’Inter negli ultimi anni, ma con un titolo assegnato a tavolino). Era la Juventus di Ferrari, Orsi e Monti, di Combi, Rosetta e Caligaris, nomi che ancora oggi – a distanza di ottant’anni – vengono ricordati come simboli di un periodo d’oro. Intanto la squadra si era legata a doppio nodo con la famiglia Agnelli, grazie ad Edoardo, proprietario della FIAT, che volle acquistare le quote della società, dando vita ad un connubio che resiste ancor oggi.

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Negli anni quaranta la Juventus non riuscì a rinverdire i fasti del decennio precedente e conquistò solo una Coppa Italia (la seconda della sua storia) ed un campionato, mentre nel decennio successivo riuscì a togliersi qualche soddisfazione in più, portando a casa tre scudetti (tra i quali quello della prima stella nel ’57-’58) e due Coppe nazionali. Erano gli anni di Muccinelli e Parola (quello della famosa rovesciata divenuta logo delle figurine Panini) di Hansen e Boniperti, goleador principe della Vecchia Signora fino a qualche mese fa, con 182 reti all’attivo. Erano gli anni di Charles e Sivori e di uno degli attacchi più prolifici di tutti i tempi.

Due scudetti ed una Coppa Italia sono il bottino conquistato negli anni ’60, mentre il decennio successivo fu veramente stellare per i colori bianconeri: cinque scudetti, una Coppa Italia e – soprattutto – il primo titolo internazionale, la Coppa Uefa nella stagione ’76-’77. In quegli anni di gloria arrivò però anche la prima grande delusione a livello europeo, ovvero la sconfitta nella finale di Coppa dei Campioni per mano dell’Ajax. Molti nomi illustri vestirono la casacca bianconera in questo lungo periodo, da Cuccureddu a Salvadore, da Furino al compianto Scirea, da Tardelli a Cabrini, Da Bettega a Causio, da Benetti a Boninsegna a Dino Zoff.

Nomi che hanno fatto la storia del calcio e che hanno contribuito anche ai successi nel corso degli anni ’80, quando la Juventus si assicurò quattro scudetti (tra i quali quello della seconda stella nella stagione 1981-’82), due Coppe Italia, una Coppa delle Coppe, una Coppa dei Campioni (nella tragica notte dell’Heysel), una Supercoppa Uefa, una Coppa Intercontinentale ed una Coppa Uefa. Negli stessi anni la Juventus prestava fior di campioni alla nazionale italiana, contribuendo in maniera determinante alla conquista della terza Coppa del Mondo sotto il cielo di Madrid nel Mundial spagnolo del 1982. Come non ricordare poi gli stranieri passati in maglia bianconera nei primi anni ’80? Boniek e Platini, ad esempio, che arrivarono a completare una rosa di tutto rispetto, con ben sei campioni del mondo nelle sue fila.

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Gli anni novanta furono ugualmente ricchi di soddisfazioni con tre scudetti, una Coppa Italia, una Coppa Uefa, una Coppa dei Campioni (vinta sotto il cielo di Roma nella lotteria dei rigori contro l’Ajax), due Supercoppe Italiane, una Supercoppa Europea, una Coppa Intercontinentale ed una Coppa Intertoto. Roberto Baggio, Vialli, Ravanelli, Deschamps, Peruzzi, Ferrara, Conte, Pessotto, Vieri, Zidane, Jugovic, Inzaghi: sono solo alcuni dei tanti campioni che hanno avuto l’onore e l’onere di vestire la maglia bianconera nell’ultimo decennio dello scorso secolo. Una menzione speciale va ad uno di questi campioni, Alessandro Del Piero, l’uomo dei record della storia bianconera, arrivato 17 anni fa alla corte degli Agnelli e ancor oggi leader dello spogliatoio.

Il resto è storia recente, con quattro scudetti conquistati sul campo e due Supercoppe Italiane messe in bacheca. Non solo successi, però, perché nella stagione 2005-’06, la Juventus si trovò coinvolta nello scandalo-calciopoli, con Moggi a fare da capro espiatorio a tutti i mali del calcio italiano. Il risultato fu la sottrazione di due scudetti alla Vecchia Signora (uno dei quali assegnato all’Inter) e la retrocessione in serie B, la prima nella lunga storia del club. Il riscatto arrivò immediatamente: la Juventus tornò in un solo anno nella massima serie, riuscendo persino ad arrivare terza nella stagione successiva. Dalla serie cadetta all’Europa, quell’Europa che la Juve non riesce ancora a riconquistare.

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