Ancora un intervento killer. E Possebon ci rimette una gamba

di Redazione Commenta

Era il 24 settembre 1983, quando al San Mames di Bilbao risuonava l’urlo di dolore di uno dei più grandi talenti del calcio internazionale di tutti i tempi, aggredito brutalmente (perché di aggressione si trattò) da quello che poi venne ricordato come il macellaio di Bilbao, Andoni Goicoechea (o Goikoetxea, come preferite).  A finire in barella Diego Armando Maradona, la cui carriera rischiò di interrompersi bruscamente a causa di un intervento, che definire assassino è poco.

Sono passati 25 anni esatti da quel giorno maledetto, ma pare che sui campi di calcio non sia cambiato un granché e che il talento dei giocatori sia scarsamente tutelato. Stavolta a farne le spese è il giovane brasiliano del Manchester United, Rodrigo Possebon, rimasto vittima di un’entrataccia da parte di Pogatetz, difensore austriaco in forza al Middlesbrough.

Fortunatamente il talento dei Red Devils non ha riportato fratture, ma non vengono esclusi danni ai legamenti e per ora dovrà restare in osservazione. Pensate che il dolore è stato tale, da obbligare i medici a ricorrere all’uso dell’ossigeno, durante il trasferimento in ospedale.


L’autore del fallo è stato immediatamente espulso, mentre tantava di giustificarsi, dicendo di non essere entrato per far male. Ed è proprio questo che ha mandato su tutte le furie Sir Alex Ferguson:

E’ stato un tackle terribile. Ciò che mi irrita in queste situazioni è che l’autore del fallo ha detto che non aveva intenzione di fare male. Pogatetz sarebbe semplicemente dovuto uscire immediatamente dal campo invece di provare a giustificarsi. Qualcuno dalla loro panchina ha detto anche che il nostro giocatore stava esagerando. Per fortuna il loro allenatore Gareth Southgate ha avuto un buon comportamento perché ha compreso la gravità dell’incidente e si è scusato.

Insomma, pare proprio che l’incidente occorso a Maradona 25 anni fa, ma anche quello più recente che ha mandato ko Eduardo, non abbia insegnato nulla. Forse a questo punto sarebbe il caso di seguire il consiglio di chi chi sostiene che certi falli dovrebbero essere sanzionati con la squalifica a vita, altro che stop ai box per cinque o sei giornate!

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