Crisi Milan: due ore di colloquio tra Galliani e Ancelotti

Tira una brutta aria per Carletto Ancelotti dopo l’ottava sconfitta nelle ultime nove gare del suo Milan. Ieri un duro faccia a faccia con Galliani durato due ore si è concluso con un Ancelotti preoccupato che tentava di dissimulare la paura di essere esonerato dietro dichiarazioni neutrali, mentre nè l’ad rossonero nè altri dirigenti hanno voluto rilasciare dichiarazioni, cosa che fa capire la tensione a Milanello.

La buona notizia per l’allenatore del Milan è che per ora rimane al suo posto, e dopo tanti anni di successi utilizzerà un pò del suo credito per guadagnare tempo e tentare di far tornare in carreggiata la squadra.

Tragedia in Congo per un rito feticista!

Da questa parte del mondo siamo abituati a vivere il calcio dei grandi palcoscenici, quello dei miliardi, dei contratti da nababbi, dei capricci dei giocatori divenuti sempre più star. Ma esistono anche altre realtà, in cui il mondo del pallone viene vissuto in maniera completamente diversa ed il più delle volte non rappresenta altro che un semplice divertimento.

Ma nemmeno queste isole felici sono immuni dal problema della violenza negli stadi, anche se scatenata da motivi ben lontani dalla nostra immaginazione.

Quella di oggi è una delle tante storie che si potrebbero raccontare, l’ultima in ordine cronologico, balzata all’onore delle cronache per il gran numero di spettatori rimasti vittime di una gigantesca rissa. E’ accaduto nella Repubblica Democratica del Congo, quella zona di terra che un tempo si chiamava Zaire, dove una gara amichevole è finita in tragedia a causa di un rito feticista.

Premier League: crisi a Manchester, United e City ancora k.o.

Sarà anche pieno di miliardi il Manchester City, ma se poi in campo ci vanno solo i calciatori e non si soldi, alla lunga questi particolari si pagano. Non è bastato quindi il solito Robinho al City per avere la meglio contro il Chelsea, altra squadra che in quanto a cassa non sta certo male, ma che in più può contare su uno squadrone costruito negli anni e che può puntare tranquillamente allo scudetto.

Finisce 1-3 quindi per i Blues, con in gol ancora Lampard che da quando ha rinnovato con il Chelsea non la smette più di segnare. E’ primato quindi per la squadra di Abramovich, 10 punti in 4 gare, non male, ma sono da dividere con il Liverpool che mette a segno il colpo di giornata, battendo nel big match il Manchester United.

Toni Polster: dal campo alla musica

Avreste mai sospettato che avrebbe continuato ad incantare le platee anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo? Stiamo parlando di Toni Polster, noto da queste parti per aver giocato un anno nelle file del Torino, dove però non riuscì a confermare le doti di bomber di razza, segnando la miseria di 9 reti.

Ma ora il suo passato conta poco. Quel che conta realmente è la passione che mette in tutto quello che fa, continuando a strappare applausi e consensi, anche lontano dal mondo del calcio.

Il suo presente si chiama Achtung Liebe, band austriaca di discreto successo, presente sulla scena dal 2002. Toni è l’ultimo acquisto del complesso musicale e la sua presenza si fa sentire a livello internazionale. Chi non sarebbe curioso di ammirare il cannoniere mentre si esibisce in virtuosismi canori?

Liga: Barça ancora giù, il Real risorge

Una squadra di Barcellona al primo posto dopo due giornate di campionato era facilmente prevedibile. Ma che questa squadra non fosse IL Barcellona, ma l’Espanyol, questo proprio non poteva immaginarlo nessuno. Come non si poteva immaginare che i blaugrana si ritrovassero addirittura in zona retrocessione, mentre invece in Champions League, al momento, ci va l’Almeria.

Si presenta così la seconda giornata di Liga, che come in Italia vede le grandi squadre partire con il freno a mano tirato. La causa principale stavolta è stata la settimana delle nazionali, con il Barça costretto a giocare con i ragazzini della Primavera contro un super-Santander, e che si salva solo su rigore a 20 minuti dalla fine grazie a Messi appena entrato.

Ancelotti è già all’ultima spiaggia

La fortuna di Ancelotti? Quella di avere alle spalle una società che non reagisce d’impulso, mettendo alla gogna un allenatore dopo due gironate di campionato. Fosse stato il mister del Palermo, sarebbe finito a spasso dopo le debacle del precampionato, sebbene in quel periodo poteva aggrapparsi a scuse più o meno plausibili, come l’assenza di Ronaldinho e Pato e, più in generale, la mancanza di attaccanti.

Ma ora la squadra c’è, certo non al completo, ma i reparti sono coperti dalla presenza di fior di giocatori e le giustificazioni cominciano a diminuire. Per ora la panchina non è messa in discussione, nonostante l’ennesima figuraccia esibita in quel di Genova, dove i padroni di casa sembravano dover lottare per lo scudetto, di fronte ad una squadra spaesata e senza idee.

E dire che in campo c’era la presenza simultanea di tre palloni d’oro, i cui nomi dovrebbero far paura solo a pronunciarli, ma non è bastato. Ronaldinho probabilmente ha ancora nelle orecchie i fischi ricevuti a Rio De Janeiro, nell’ultima deludente gara con la sua nazionale; Kakà ha provato qualche azione alla sua maniera, ma il livello di forma ottimale è ancora molto lontano; Shevchenko deve ancora calarsi nella nuova realtà e chiede tempo. Insomma, Palloni d’Oro si, ma per ora è un oro placcato.

Fantacalcio: a parte Miccoli, molta incertezza per la top 11

Giornata strana la seconda di Serie A. Pronosticare sin da ora con certezza almeno la metà dei calciatori che finiranno nella top 11 sarà difficile, se non impossibile, dato che non ci sono stati bonus eclatanti, dai rigori parati alle doppiette (Miccoli a parte). Anche dal punto di vista disciplinare i calciatori si sono comportati bene, con solo Muntari che si è fatto espellere. Questo significa che le votazioni saranno più o
meno molto simili, e la differenza la faranno i mezzi punti.

Oppure le valutazioni in Fantamilioni, dato che ci saranno molti parimerito e solo un Fantamilione in più o in meno potrà fare la differenza. L’unica certezza è che Terlizzi e e Di Loreto non faranno parte della squadra dei migliori, viste le due autoreti, per il resto, staremo a vedere.

2^ giornata: Atalanta e Lazio in testa

La seconda giornata di campionato ha regalato ancora emozioni forti al pubblico italiano, con qualche lieta sorpresa e non poche delusioni per quanto si aspettavano di veder scappare le cinque sorelle già dall’avvio.

E invece ci ritroviamo qui a commentare la sconfitta della Roma (di cui abbiamo abbondantemente trattato nella serata di ieri) e quella ancor meno prevedibile del Milan, fermo ancora a zero punti dopo due turni. Non che ci aspettassimo i fuochi d’artificio dagli uomini di Ancelotti (più volte su queste pagine abbiamo ribadito le difficoltà di una squadra piena di primedonne, ma poco “quadrata”), ma pochi si aspettavano di vederla in fondo alla classifica.

Un momento difficile per i colori rossoneri ed il Genoa ne ha saputo approfittare prontamente, prima con Sculli, poi con il figliol prodigo Milito su calcio di rigore. I vari Kakà, Ronaldinho, Seedorf, Pato, Shevchenko non sono riusciti ad arginare il gioco di una squadra messa bene in campo e vogliosa di arrivare al successo.

Taddei accusa gli arbitri: “Ce l’hanno sempre con noi”

E’ bastata una sola partita andata storta per riaccendere le polemiche sugli arbitraggi in Serie A. Evidentemente non è periodo per la Roma, prima si fa rimontare in 11 contro 10 contro il Napoli, poi l’infortunio di De Rossi e infine le tre scoppole rimediate sul campo di una squadra che veniva data più in crisi dei giallorossi, il Palermo.

Insomma, un’altra giornata storta che ha dato molto fastidio all’ambiente giallorosso, e infarcito le polemiche già presenti da due settimane con dubbi (assurdi) sulle capacità di Spalletti e ora anche sugli arbitri. A rinfocolare questo rogo mai sedato è Rodrigo Taddei, a cui forse il giallo non è andato giù, e sentite cosa ha avuto il coraggio di dire.

Mourinho il polemico

Dovrebbe essere al settimo cielo per il risultato raggiunto e per le 99 partite interne senza sconfitte. Dovrebbe gongolare e godersi il momento, lui che sa che nel calcio non