Riscritte le regole del calcio italiano, un pò di luce in tanta confusione

Il fallimento del Messina, i ritardi e le documentazioni irregolari di Treviso e Avellino, e poi ripescaggi e contratti poco chiari, tutte vicende che nell’ultima estate hanno creato non pochi problemi al Governo del Calcio. Tutti problemi che dal prossimo anno non ci saranno più.

Finalmente, dopo tanti anni di discussioni e difficoltà, i “padroni” del calcio italiano si sono riuniti per trovare una soluzione ai numerosi intoppi burocratici che stanno infastidendo non poco quei milioni di italiani che vorrebbero un calcio sempre e solo legato alla partita, ma che si ritrovano a fare i conti con questioni che del calcio proprio non ne hanno traccia.

Mancini vuole essere risarcito… dai giornali!

Cinque lunghi mesi: tanto è durato il silenzio di Roberto Mancini dopo l’esonero senza troppi complimenti da parte di Moratti. Ora il silenzio è finito, Mancini parla e si sfoga, anzi scrive e accusa.

Niente interviste in tv né sulle pagine dei quotidiani: lo sfogo dell’ex tecnico dell’Inter è tutto in un documento giudiziario con il quale chiede un risarcimento milionario ai responsabili della sua cacciata da Milano. Ai suoi ragazzi che gli giocavano contro? A Moratti che ha approfittato del primo pretesto per trombarlo? No, ai giornali che hanno riferito delle telefonate tra lui e un pregiudicato.

A sentir lui, quella vicenda ha condizionato pesantemente i suoi ultimi cinque mesi, trasformandolo da allenatore vincente a professionista disoccupato e con scarse possibilità di rifarsi un futuro. Povero Mancini, a leggere il documento viene quasi da piangere! Volete divertirvi con qualche stralcio?

Boskov? Un pivello! Sentite Domenech…

“Meglio passare per il re dei coglioni, purché la squadra funzioni”.

Si capisce già soltanto da questa frase la figura di uno degli allenatori più chiacchierati degli ultimi 30 anni: Raymond Domenech. Lui, sempre ospite delle pagine di Calciopro per le sue uscite poco felici, adesso è diventato protagonista anche di un libro, intitolato “Lo stupidario di Domenech” (Le Betisier Domenech in versione originale), scritto dal connazionale Georges Alexandre.

Si tratta di un vero e proprio diario che raccoglie le frasi celebri dell’attuale (ancora per poco) ct francese, dette sin da quando giocava a calcio, e faceva parlare di sè più per le provocazioni che per come trattava la palla. Frasi da far impallidire mostri sacri come Trapattoni o il grande Vujadin Boskov, e peccato che la Gialappa’s non si occupi più di calcio, altrimenti ne sentiremmo delle belle.

La crisi dei mutui travolge il calcio

Lo scorso anno è riuscito a portare due squadre nella finale più prestigiosa a livello continentale e tutti noi lì ad applaudire la bellezza e lo strapotere del calcio inglese. Ma a guardare bene tra le pieghe nascoste delle casse delle varie società, si scopre che non è tutto oro quel che luccica e che a tanto potere corrispondono altrettanti guai finanziari.

A lanciare l’allarme sullo stato di salute del calcio d’oltremanica è il presidente della Federcalcio inglese, Lord Triesman, che parla di un buco economico pari a 3 miliardi di sterline (quasi 4 miliardi di euro) riguardanti per lo più la Premier League. Verrebbe da chiedersi come sia possibile, visto che in terra inglese arrivano continuamente soldi freschi da investitori stranieri. E infatti è così, ma è anche vero che insieme ai soldi arrivano montagne di debiti difficili da risanare, specie se si considerano gli ingaggi in continua ascesa dei calciatori.

Il club più colpito da questa situazione è il West Ham di proprietà dell’islandese Bjorgolfur Gudmundsson, travolto insieme alla sua banca dalla crisi dei mutui che sta investendo il pianeta. Peccato per il nostro Zola, arrivato con l’obiettivo di portare gli Hammers in alto e costretto a limitare i danni già dal prossimo mercato invernale.

Ligue 1: prima sconfitta per il Lione, ma il primato resta

Dopo 8 gare arriva finalmente la prima sconfitta anche per il Lione. Adesso rimane solo l’Olympique Marsiglia ancora imbattuto in campionato, ma nonostante questo, i pluricampioni di Francia hanno ancora un bel vantaggio sulle inseguitrici, e lo scudetto per adesso non è in discussione.

Probabilmente le tre scoppole rimediate dal Rennes, ed in particolare da Pagis, autore di tutte le reti, avrebbero potuto portare scompensi e confusione in casa del Lione. Per loro fortuna però adesso ci sono le nazionali, e quindi la squadra ha il tempo di capire cosa non è andato e di rimettersi a lavorare con serenità.

Giovinco, accordo in stile Del Piero

E’ un matrimonio che si farà quello tra la Juventus e Sebastian Giovinco, tentato fino a ieri dalle sirene inglesi ed in cerca di un contratto più vicino alle sue qualità. La firma ancora non c’è, ma l’incontro di ieri tra Alessio Secco e Pasqualin & Co. sembra aver spianato la strada verso un futuro colorato di bianconero per la Formica Atomica.

L’incontro è avvenuto nel ristorante Due Spade di Sandrigo, già teatro nove anni fa di un’altra storica firma che portò al prolungamento del contratto di Alex Del Piero. Sono cambiati i protagonisti (Pasqualin a parte): prima c’era Giraudo a rappresentare la società e a dichiarare di aver mangiato “il baccalà più caro della sua vita”. Sono cambiati anche i termini economici (10 miliardi di lire per convincere il capitano a restare). Quello che non cambia mai è l’abilità di Pasqualin nell’ottenere quello che vuole.

Il diretto interessato non era presente all’incontro perché in ritiro con la Nazionale Under 21 ed è per questo che in calce al contratto non c’è ancora la firma. Ma si rimedierà il 17 ottobre prossimo in sede, quando finalmente Giovinco leggerà con i propri occhi i termini dell’accordo: 750 mila euro a stagione per cinque anni.

Tutti in campo per Borgonovo, festa di sport e di umanità

Roberto Baggio, Ronaldinho, Ruud Gullit, ma soprattutto lui, Stefano Borgonovo, per una volta stella della serata, capace di offuscare tre palloni d’oro. Si è tenuta ieri la serata di beneficienza a lui dedicata, organizzata dalle società di Milan e Fiorentina (i due club in cui ha disputato i suoi anni migliori nel calcio professionistico), il cui incasso sarà devoluto alla ricerca contro la malattia che l’ha colpito già dal 2005: la Sclerosi Laterale Amiotrofica, nota ormai con il nome di Sla.

L’annuncio ufficiale della sua malattia Borgonovo l’aveva dato solo un mese fa, ma già da 3 anni si era ritirato dal mondo del calcio (allenava la Primavera del Como) per problemi di salute. Al suo annuncio si erano mossi numerosi dirigenti e campioni del calcio per fare qualcosa per lui, fino alla partita di beneficienza che ha visto “affrontarsi” Milan e Fiorentina.

Magia nera per avere una maglia

Ancora una storia che ha dell’incredibile sulle pagine di Calciopro, per chi come noi è abituato a trattare di talento e milioni, di Champions League e grandi stadi. Ma, come detto in altre circostanze, esiste anche un altro tipo di calcio, quello sconosciuto ai più, quello di cui si parla solo quando accadono fatti che poco dovrebbero avere a che fare con un pallone che rotola.

E’ una storia di nazionale e di magia nera, di convocazioni mancate e di stregoni. Stavolta non viene dall’Africa, ma dagli Emirati Arabi, dove certe situazioni non sono poi così frequenti come nel Continente Nero.

Protagonisti della vicenda sono due stelle del posto, Faisal Khalil e Subait Khater, non convocati dal francese Dominique Bathenay, neo ct della nazionale. Cose che possono succedere in qualunque parte del mondo, basti pensare a Cassano o al povero Trezeguet, escluso non per scelta tecnica, ma per “colpa” del suo segno zodiacale. Ma mentre i “nostri” sopportano e sorridono (più o meno), Khalil e Khater hanno pensato di rivolgersi a due stegoni per avere quanto a loro avviso gli spettava di diritto.

Bundesliga: Bayern ancora in crisi, vola l’Hoffenheim, dalla B al secondo posto

A.A.A. cercasi portiere disperatamente. E’ questo l’annuncio che ultimamente sta comparendo sui quotidiani sportivi di Monaco di Baviera. Da quando Oliver Kahn si è ritirato, il Bayern Monaco è andato in piena crisi di risultati. Non perchè l’attacco latiti (anche se di Toni ancora nessuna traccia), ma perchè segna tanto, ma subisce anche tanto.

Nell’anticipo del sabato i campioni di Germania erano in vantaggio 3-1 a 7 minuti dalla fine. Poi un’insensata uscita di Rensing (tra l’altro, candidato a difendere i pali della Germania), e l’insicurezza che si porta dietro da quando è cominciato il campionato, hanno regalato il pareggio ad un Bochum che già si era rassegnato alla sconfitta.

Ilary Blasi racconta Totti

Lui è fermo ai box da mesi, impegnato nel non facile recupero del ginocchio operato. Corre e suda come non mai sul campo di allenamento per tornare ad essere utile alla squadra che non sta andando così bene in campionato. Intanto Lei fa la “Iena” dagli schermi di Italia 1 e si racconta sulle pagine dei giornali, tirando in ballo anche il suo rapporto con lui.

Lui e lei sono Francesco Totti ed Ilary Blasi, coppia invidiata e strachiacchierata, spesso al centro di pettegolezzi che avrebbero potuto mettere in crisi il loro rapporto:

Sono la più grande cornuta d’Italia, tradita un giorno sì e l’altro pure. E’ questo che scrivono i giornali: e alla fine, che sia vero o no, la gente lo pensa ugualmente. Ho imparato a non farci più caso.

Domenech sull’orlo del licenziamento, sulla sua panchina un pezzetto di Italia

Rischia grosso Domenech. Molto grosso. L’allenatore capace di mettere d’accordo tutto il mondo sul titolo di ct più antipatico del mondo sta per lasciare vacante questo “trono”. A mettere in pericolo il suo posto sono i disastri della sua squadra degli ultimi anni, ma soprattutto la stampa di casa che non perde occasione per dargli addosso.

3-1 nella partita persa all’esordio contro l’Austria e la vittoria stentata per 2-1 contro la Serbia tre giorni dopo hanno dato torto alla Federcalcio francese che, nonostante la figuraccia degli ultimi europei, era rimasta l’unica a difenderlo.

Sorteggi Uefa: Milan ok, Samp e Udinese in salita

La Coppa Uefa entra nel vivo con il sorteggio della prima fase a gironi effettuato oggi a Nyon. Ancora in ballo per l’Italia Milan, Udinese e Sampdoria, che hanno superato il primo turno (più o meno brillantemente). I rossoneri partivano come teste di serie, mentre gli altri due club nostrani venivano inseriti in terza fascia, con il rischio di pescare le temibili prime della classe.

E non si può certo dire che l’urna sia stata troppo benevola con le nostre formazioni, fatta esclusione appunto per il Milan che dovrà vedersela con gli olandesi dell’ Heerenveen, i portoghesi del Braga, gli inglesi del Portsmouth e i tedeschi del Wolfsburg degli italiani Barzagli e Zaccardo. Un girone che comunque dovrebbe essere alla portata degli uomini di Ancelotti, sicuramente siperiori agli avversari.

Più insidioso il cammino dell’Udinese che si ritroverà di fronte gli inglesi del Tottenham, i russi dello Spartak Mosca, i croati della Dinamo Zagabria e gli olandesi del Nec Nijmegen, mentre la Sampdoria ha pescato gli spagnoli del Siviglia, i tedeschi dello Stoccarda, i serbi del Partizan Belgrado ed i belgi dello Standard Liegi.