Juventus, lavori in corso….

Altro che crisi. La Juventus di questi tempi pare essere in alto mare, sia per i risultati che per il gioco. Ma i bianconeri non possono stare a lungo lontani dagli obiettivi importanti, e per questo motivo stanno cominciando sin da ora per pensare a come dare una sterzata improvvisa ad una stagione che si sta mettendo piuttosto male.

Al momento Ranieri non è in discussione, ma non è detto che non lo sarà in futuro. Nell’immediato si pensa al mercato di Gennaio per rinforzare ulteriormente una squadra già forte, ma ancora non fortissima, e che con qualche innesto in più potrebbe competere contro la corazzata dell’Inter.

Mourinho: in Italia non mi rispettano!

Il campionato è fermo per dar spazio alle qualificazioni per i Mondiali del 2010, ma in un modo o nell’altro lui, allenatore di una squadra di club, riesce sempre ad attirare l’attenzione, togliendo spazio persino alla nazionale italiana.

Lui è Josè Mourinho, presente un giorno si e l’altro pure sulle pagine dei quotidiani. Sarà perché è l’allenatore di una delle squadre prime in classifica (ma allora dove sono Rossi e Marino?) o sarà perché uno come lui riesce a far parlare di sé anche quando non parla (vedi delega concessa a Baresi dopo la gara contro il Lecce), sta di fatto che giornali e tv fanno a gara per sentire le sue verità.

Ieri è stata la volta del Tg5 che ha provato a pungolarlo sulla solita questione relativa alla sua antipatia. E figuriamoci se non prendeva la palla al balzo e non approfittava dell’occasione per attaccare i suoi detrattori.

Modena: arrivano le onoranze funebri, ma solo come sponsor

Gli sportivi, si sa, sono la razza più superstiziosa al mondo. Chiunque scenda in campo o sia in qualche modo coinvolto nella gara ha dei propri riti scaramantici per augurarsi una buona gara. Per questo finora si era sempre tenuto il più lontano possibile tutto ciò che notoriamente porta sfortuna, come le onoranze funebri. Appunto, finora.

Perchè dalla giornata di ieri è entrata nel mondo del calcio anche una società di onoranze funebri, l’agenzia di Gianni Gibellini, ex presidente del Sassuolo, che però non si era mai spinto fino al calcio professionistico, finchè non ha deciso di inserire il proprio nome sulle maglie dei calciatori del Modena.

Ronaldinho ha trovato casa

Dopo il derby, con tanto di primo gol in maglia rossonera, aveva detto di sentirsi finalmente a casa, dove l’espressione “casa” sta per Milano, San Siro o, al massimo, Milanello. Intanto però Dinho era costretto a fare avanti e indietro da un lussuosissimo albergo milanese, divenuto per tre mesi la sua tana, in attesa di una sistemazione più comoda.

Bene, ora l’attesa è finita ed il Gaucho finalmente ha trovato la casa dei sogni in quel di Galliate Lombardo, alle porte di Varese. Una villa da far girar la testa, valutata intorno ai 5 milioni di euro ed abitata in passato da Ugo Tognazzi e da Riccardo Sogliano, ex calciatore del Milan.

Tre piani, ampio parco all’esterno, laghetto privato, due piscine: tutto ciò che serve per vivere nella massima tranquillità in compagnia di mamma, sorella e cognato, oltre che di un imprecisato numero di guardie del corpo addette alla sorveglianza della villa.

Riscritte le regole del calcio italiano, un pò di luce in tanta confusione

Il fallimento del Messina, i ritardi e le documentazioni irregolari di Treviso e Avellino, e poi ripescaggi e contratti poco chiari, tutte vicende che nell’ultima estate hanno creato non pochi problemi al Governo del Calcio. Tutti problemi che dal prossimo anno non ci saranno più.

Finalmente, dopo tanti anni di discussioni e difficoltà, i “padroni” del calcio italiano si sono riuniti per trovare una soluzione ai numerosi intoppi burocratici che stanno infastidendo non poco quei milioni di italiani che vorrebbero un calcio sempre e solo legato alla partita, ma che si ritrovano a fare i conti con questioni che del calcio proprio non ne hanno traccia.

Mancini vuole essere risarcito… dai giornali!

Cinque lunghi mesi: tanto è durato il silenzio di Roberto Mancini dopo l’esonero senza troppi complimenti da parte di Moratti. Ora il silenzio è finito, Mancini parla e si sfoga, anzi scrive e accusa.

Niente interviste in tv né sulle pagine dei quotidiani: lo sfogo dell’ex tecnico dell’Inter è tutto in un documento giudiziario con il quale chiede un risarcimento milionario ai responsabili della sua cacciata da Milano. Ai suoi ragazzi che gli giocavano contro? A Moratti che ha approfittato del primo pretesto per trombarlo? No, ai giornali che hanno riferito delle telefonate tra lui e un pregiudicato.

A sentir lui, quella vicenda ha condizionato pesantemente i suoi ultimi cinque mesi, trasformandolo da allenatore vincente a professionista disoccupato e con scarse possibilità di rifarsi un futuro. Povero Mancini, a leggere il documento viene quasi da piangere! Volete divertirvi con qualche stralcio?

Boskov? Un pivello! Sentite Domenech…

“Meglio passare per il re dei coglioni, purché la squadra funzioni”.

Si capisce già soltanto da questa frase la figura di uno degli allenatori più chiacchierati degli ultimi 30 anni: Raymond Domenech. Lui, sempre ospite delle pagine di Calciopro per le sue uscite poco felici, adesso è diventato protagonista anche di un libro, intitolato “Lo stupidario di Domenech” (Le Betisier Domenech in versione originale), scritto dal connazionale Georges Alexandre.

Si tratta di un vero e proprio diario che raccoglie le frasi celebri dell’attuale (ancora per poco) ct francese, dette sin da quando giocava a calcio, e faceva parlare di sè più per le provocazioni che per come trattava la palla. Frasi da far impallidire mostri sacri come Trapattoni o il grande Vujadin Boskov, e peccato che la Gialappa’s non si occupi più di calcio, altrimenti ne sentiremmo delle belle.

La crisi dei mutui travolge il calcio

Lo scorso anno è riuscito a portare due squadre nella finale più prestigiosa a livello continentale e tutti noi lì ad applaudire la bellezza e lo strapotere del calcio inglese. Ma a guardare bene tra le pieghe nascoste delle casse delle varie società, si scopre che non è tutto oro quel che luccica e che a tanto potere corrispondono altrettanti guai finanziari.

A lanciare l’allarme sullo stato di salute del calcio d’oltremanica è il presidente della Federcalcio inglese, Lord Triesman, che parla di un buco economico pari a 3 miliardi di sterline (quasi 4 miliardi di euro) riguardanti per lo più la Premier League. Verrebbe da chiedersi come sia possibile, visto che in terra inglese arrivano continuamente soldi freschi da investitori stranieri. E infatti è così, ma è anche vero che insieme ai soldi arrivano montagne di debiti difficili da risanare, specie se si considerano gli ingaggi in continua ascesa dei calciatori.

Il club più colpito da questa situazione è il West Ham di proprietà dell’islandese Bjorgolfur Gudmundsson, travolto insieme alla sua banca dalla crisi dei mutui che sta investendo il pianeta. Peccato per il nostro Zola, arrivato con l’obiettivo di portare gli Hammers in alto e costretto a limitare i danni già dal prossimo mercato invernale.

Ligue 1: prima sconfitta per il Lione, ma il primato resta

Dopo 8 gare arriva finalmente la prima sconfitta anche per il Lione. Adesso rimane solo l’Olympique Marsiglia ancora imbattuto in campionato, ma nonostante questo, i pluricampioni di Francia hanno ancora un bel vantaggio sulle inseguitrici, e lo scudetto per adesso non è in discussione.

Probabilmente le tre scoppole rimediate dal Rennes, ed in particolare da Pagis, autore di tutte le reti, avrebbero potuto portare scompensi e confusione in casa del Lione. Per loro fortuna però adesso ci sono le nazionali, e quindi la squadra ha il tempo di capire cosa non è andato e di rimettersi a lavorare con serenità.

Giovinco, accordo in stile Del Piero

E’ un matrimonio che si farà quello tra la Juventus e Sebastian Giovinco, tentato fino a ieri dalle sirene inglesi ed in cerca di un contratto più vicino alle sue qualità. La firma ancora non c’è, ma l’incontro di ieri tra Alessio Secco e Pasqualin & Co. sembra aver spianato la strada verso un futuro colorato di bianconero per la Formica Atomica.

L’incontro è avvenuto nel ristorante Due Spade di Sandrigo, già teatro nove anni fa di un’altra storica firma che portò al prolungamento del contratto di Alex Del Piero. Sono cambiati i protagonisti (Pasqualin a parte): prima c’era Giraudo a rappresentare la società e a dichiarare di aver mangiato “il baccalà più caro della sua vita”. Sono cambiati anche i termini economici (10 miliardi di lire per convincere il capitano a restare). Quello che non cambia mai è l’abilità di Pasqualin nell’ottenere quello che vuole.

Il diretto interessato non era presente all’incontro perché in ritiro con la Nazionale Under 21 ed è per questo che in calce al contratto non c’è ancora la firma. Ma si rimedierà il 17 ottobre prossimo in sede, quando finalmente Giovinco leggerà con i propri occhi i termini dell’accordo: 750 mila euro a stagione per cinque anni.

Tutti in campo per Borgonovo, festa di sport e di umanità

Roberto Baggio, Ronaldinho, Ruud Gullit, ma soprattutto lui, Stefano Borgonovo, per una volta stella della serata, capace di offuscare tre palloni d’oro. Si è tenuta ieri la serata di beneficienza a lui dedicata, organizzata dalle società di Milan e Fiorentina (i due club in cui ha disputato i suoi anni migliori nel calcio professionistico), il cui incasso sarà devoluto alla ricerca contro la malattia che l’ha colpito già dal 2005: la Sclerosi Laterale Amiotrofica, nota ormai con il nome di Sla.

L’annuncio ufficiale della sua malattia Borgonovo l’aveva dato solo un mese fa, ma già da 3 anni si era ritirato dal mondo del calcio (allenava la Primavera del Como) per problemi di salute. Al suo annuncio si erano mossi numerosi dirigenti e campioni del calcio per fare qualcosa per lui, fino alla partita di beneficienza che ha visto “affrontarsi” Milan e Fiorentina.