Champions League Manchester United-Arsenal semifinale andata: né Cristiano Ronaldo né Adebayor, decide O’Shea ed è 1-0

 Manchester United-Arsenal 1-0

Marcatori: O’Shea (17’)

MANCHESTER UNITED: Van Der Sar, O Shea, Ferdinand (87’ Evans), Vidic, Evra, Fletcher, Carrick, Anderson (67’ Giggs), C. Ronaldo, Rooney, Tevez (67’ Berbatov). All. Ferguson.

ARSENAL: Almunia, Sagna, Tourè, Silvestre, Gibbs, Walcott (70’ Bendtner), Song, Nasri, Diaby, Fabregas, Adebayor (82’ Eduardo). All. Wenger.

Arbitro: Bo Larsen (DAN)

Note: ammonito Tevez

Manchester United-Arsenal: i due tecnici “survivors” (definizione regalata ieri ai cronisti da Arsene Wenger) del calcio inglese Ferguson e – appunto – Wenger, che siedono sulle rispettive panchine da 23 e 13 anni consecutivi, schierano formazioni sostanzialmente speculari: 4-3-3 per i padroni di casa, con Tevez unica punta di ruolo e Rooney-Cristiano Ronaldo a sacrificarsi nei ripiegamenti mentre dall’altra parte del campo sono Walcott e Fabregas a supportare l’ariete Adebayor. Quando si gioca allo stesso modo, capita che la differenza la facciano i singoli: quelli del Mancheser United sono grandi campioni, quelli dell’Arsenal – nonostante vengano tanto reclamizzati, specialmente dalla nostra stampa – semplicemente non esistono.

Roma, stop al ritiro

All’annuncio della società i giocatori avevano mugugnato e lo stesso Spalletti si era detto poco favorevole alla decisione, ma poi, volenti o nolenti, tutti avevano chinato la testa, accettando il

Champions League Barcellona-Chelsea semifinale andata: Messi e compagni sbattono sul muro issato dai Blues

Barcellona-Chelsea 0-0

BARCELLONA: Víctor Valdés, Daniel Alves, Márquez (dal 52′ Puyol), Pique, Abidal, Xavi, Toure, Iniesta, Messi, Eto’o (dall’82’ Krkic), Henry (dall’87’ Hleb). All. Guardiola.

CHELSEA: Cech, Ivanovic, Alex, Terry, Bosingwa, Ballack (dal 95′ Anelka), Mikel, Essien, Lampard (dal 71′ Belletti), Malouda, Drogba. All. Hiddink.

Arbitro: Wolfgang Stark

Note: ammoniti Ballack, Alex, Tourè

Barcellona-Chelsea: Camp Nou
esaurito fino all’ultimo posto per la prima sfida che decreterà, in un andata-ritorno infuocato e dal pronostico incerto, la prima finalista della Champions League 2008/09.

Kakà vuole lo scudetto

Sette punti da recuperare in cinque gare sono forse troppi e difficilmente l’Inter concederà ancora illusioni alle inseguitrici. Il Milan però ha il dovere di crederci fino in fondo, fin