Che fine ha fatto Benny Carbone?

Nella nostra rubrica del Che fine ha fatto non poteva certo mancare quel furetto di Benito Carbone, meno di un metro e settanta di classe pura, mai completamente messa in mostra sul campo di calcio.

A farlo esordire in Serie A fu il Torino nel lontano 1989, quando Benny non aveva ancora compiuto i 18 anni. In quell’anno i granata retrocessero, ma il giovane talento calabrese non riuscì a trovare lo spazio sperato neppure tra i cadetti, tanto che alla fine si decise di cederlo in prestito. Reggina, Casertana, Ascoli e ancora Torino nelle stagioni successive, finché i grandi club cominciarono a mettere gli occhi su quel campione tascabile.

Lo acquistò la Roma, ma dovette subito liberarsene per ottenere Fonseca dal Napoli, cedendolo proprio ai partenopei. E qui comincia il periodo di gloria di Benny Carbone, diventato in breve tempo un vero idolo per la curva azzurra. Il feeling durò solo un anno a causa dei guai finanziari del club campano, che fu costretto a cedere il fantasista all’Inter. Seguirà una stagione non proprio esaltante in maglia nerazzurra e poi l’addio al calcio italiano. Che fine ha fatto da quel momento in poi?

Confederations Cup: Spagna-Sudafrica 3-2 dopo i tempi supplementari

Doveva essere una passeggiata per la Spagna questa finale 3-4 posto, se non fosse che il Sudafrica, un po’ perché spinto dal pubblico di casa, un po’ perché aveva imparato qualcosa dall’ultima volta che le due squadre si erano incontrate durante il girone eliminatorio, ma fatto sta che i Bafana Bafana mettono molta paura alle Furie Rosse, che diventano furiose solamente negli ultimi 5 minuti di partita.

Una partita tutt’altro che emozionante. Il primo tempo passa senza sussulti, con il Sudafrica rintanato nella sua metà campo e gli spagnoli che tentano qualche sortita senza effetto. Molto meglio il secondo tempo, con Busquets che va in gol dopo solo 4 minuti, ma questo viene annullato per un dubbio fuorigioco. Si ritorna nella noia, ma in palio c’è una posizione di prestigio per i sudafricani che stanno conoscendo ora il calcio, e quindi con l’ingresso di Mphela e Van Heerden, la partita cambia e la Spagna sparisce dal campo. Gli ultimi 20 minuti di partita sono tutti sudafricani, con Casillas che deve risvegliarsi dal torpore e rispondere ad alcune conclusioni, prima di essere perforato a sorpresa proprio da Mphela. A questo punto, con la Spagna senza i due attaccanti sostituiti, si prospettava un Sudafrica terzo e gli spagnoli ancora umiliati dopo l’eliminazione per mano degli Usa.

Il Ghana chiama Balotelli

Mario Balotelli in nazionale? Qualcuno ha delle riserve in proposito, mettendo in primo piano il colore della pelle più che il valore tecnico del ragazzo, sebbene abbia dimostrato di sapersi