Roma: trovato l’accordo su tutti i punti, le firme previste per stasera

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Nella migliore delle ipotesi la firma per il passaggio di proprietà dell’As Roma agli americani doveva avvenire questa mattina, nella peggiore domani. Si è trovata la solita via di mezzo, e cioè le fatidiche firme dovrebbero essere apposte quando in Italia sarà buio da un pezzo, forse persino stanotte.

Una notte insonne per i tifosi giallorossi che passeranno quelle ore probabilmente davanti al computer a leggere le agenzie di stampa per poter finalmente tirare un sospiro di sollievo dopo aver saputo che la loro squadra ha un nuovo proprietario.

Europa League: passano le tre portoghesi ed il Villareal

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Spartak Mosca – Porto 2-5
Braga – Dinamo Kiev 0-0
PSV – Benfica 2-2
Twente – Villareal 1-3

L’andata dei quarti di finale di Europa League aveva già stabilito la griglia di partenza del prossimo turno, eccezion fatta per Braga e Dinamo Kiev, che avevano impattato per 1-1. Le altre gare erano invece terminate con punteggi tali da rendere difficili le rimonte, tanto che nella serata di oggi si giocava per lo più per onor di firma. Nella gara del pomeriggio di ritrovavano davanti lo Spartak Mosca ed il Porto, con i lusitani che si erano già assicurati il passaggio del turno con il 5-1 dell’andata.

Galliani: “il fair play finanziario farà male al calcio italiano”

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All’indomani dell’eliminazione dell’Inter dalla Champions League, l’Ad del Milan, Adriano Galliani spiega a suo modo le ragioni della crisi del calcio italiano:

Non ci potranno più essere i mecenati che intervengono con i loro capitali. Le squadre italiane, che non hanno stadi di proprietà e non hanno agevolazioni fiscali, fatturano molto meno rispetto alle altre big europee.

Il paragone tra l’Italia e il resto dell’Europa in alcuni casi è imbarazzante:

Il Real fattura 450 milioni, il Barcellona 430, il Manchester United 360, noi circa 200-220. Fino ad ora ci sono stati i Berlusconi e i Moratti che supplivano, in futuro non sarà più possibile. Così diventa una competizione difficile, questo è il problema vero.

Spalletti fa il furbo e rischia il licenziamento, la Juve sta a guardare

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Se la furbizia è una delle armi a disposizione degli italiani, non lo è all’estero dove certe cose vengono punite severamente. Siamo in Russia, ed in occasione della partita più importante del campionato, quella tra i campioni in carica dello Zenit ed il CSKA Mosca, Spalletti decide di non schierare nessun Under 21, come invece previsto dal regolamento.

Non si tratta di una svista, in quanto dopo più di un anno di militanza l’ex tecnico della Roma conosce benissimo la regola, ma la scelta è stata fatta appositamente perché nessun giovane gli sembrava pronto per una sfida del genere. Soltanto che Spalletti pensava che gli sarebbe stata comminata solo una multa, ma gli è andata molto peggio.

Bologna: Malesani ad un passo dall’addio, da Bisoli a Zenga per sostituirlo

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Non è sicuro, ma quasi. Alberto Malesani ha detto chiaro e tondo al nuovo presidente che il progetto che ha avviato per il Bologna non lo convince. Quest’anno l’allenatore è riuscito nel miracolo di tenere dritta la barra nonostante la società fosse stata sull’orlo del fallimento, ha tenuto insieme la squadra mentre molti validi giocatori avevano cominciato a cercarsi una sistemazione, e soprattutto ha conquistato una salvezza tranquilla nonostante la penalizzazione.

Per questo ora molte grandi società lo vogliono ingaggiare (vedi Lazio e Genoa), e dunque non si accontenterà di ripetere l’annata che ormai sta finendo. Malesani, con la schiettezza che lo contraddistingue, ha detto che così non si va avanti e che, se non gli costruiscono una rosa per ben altre posizioni, lascerà la barca che ha appena contribuito a portare in porto.

Champions League quarti di finale: Schalke 04 – Inter 2-1

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Ritorno dei quarti di finale di Champions League.
Veltins Arena, Gelsenkirchen:
Schalke 04-Inter 2-1
Reti:
45′ pt Raul (S), 5′ st Thiago Motta (I), 36′ st Howedes (S)

Schalke 04 – Inter 2-1

Spregiudicatezza per rimontare, i miracoli li si lasci altrove. Le parole pronunciate alla vigilia del ritorno dei quarti di finale di Champions League dal tecnico dell’Inter, Leonardo, contenevano un evidente richiamo alla capacità dei suoi uomini di mettere in scena imprese sportive figlie di sudore e fatica. Altrochè fatalismo. Per passare il turno occorrevano almeno quattro reti senza subirne una: circostanza tutt’altro che semplice ma, laddove in grado di materializzarsi, frutto delle azioni di uomini in carne e muscoli, della simultaneità di raziocinio e coraggio. Se undici calciatori in disposizione corale e armonica riescono a rasentare la perfezione, ogni cosa è possibile.

Rimontare in trasferta tre reti di svantaggio. Non ci è mai riuscito nessuno nelle coppe europee, ci prova l’Inter che per la gara di Gelsenkirchen, almeno a parole, dimostra di credere fermamente all’impresa. Di fronte uno Schalke che può gestire il robusto 5-2 dell’andata e che in Bundesliga è apparso in notevole crescita, anche atletica. Colpo d’occhio da rabbrividire, alla Veltins Arena, con spalti gremiti al limite della capienza. Il tifo locale auspica di accompagnare lo Schalke 04 verso una passerella che ufficializzi la qualificazione virtualmente acquisita nella sfida di andata, i nerazzurri venderanno cara la pelle.