Mondiale 2010: conosciamo la Grecia

di Redazione 1

Dall’incredibile vittoria dell’Europeo 2004, la Grecia ha subìto una cocente delusione dopo l’altra. Da allora si sono susseguite la mancata qualificazione al Mondiale di Germania, l’eliminazione nella fase a gironi nell’Europeo successivo, ed ora c’è un alto rischio di figuraccia anche in quest’altro Mondiale. Nonostante un girone di qualificazione piuttosto semplice, in cui erano presenti squadre come Lussemburgo, Lettonia e Moldavia, la Grecia è riuscita nell’impresa di arrivare seconda, dietro la Svizzera, ed ha ottenuto la qualificazione grazie all’unico scatto d’orgoglio nello spareggio contro Israele.

Il tecnico che la guida, Otto Rehhagel, è lo stesso della vittoria nell’Europeo. Ma è rimasta quasi immutata anche la rosa dei calciatori che porterà in Sudafrica. Circa due terzi della squadra è composta da veterani, superstiti del 2004, ed il ricambio generazionale è molto limitato.

Fanno ben sperare per il futuro dei giovani interessanti come Ninis, classe 1990 e già adocchiato da diversi club importanti, ma l’età media rimane il vero problema di questa squadra, tra le più anziane al Mondiale insieme all’Italia. L’esperienza ed i punti di forza però non mancano. Ci sono tra i pre-convocati ben tre “italiani”: Papastathopoulos (Genoa), Moras (Bologna) e Tziolis (Siena), ma anche diversi calciatori di fama internazionale come il difensore del Liverpool Kyrgiakos, l’attaccante del Norimberga nonché eroe di Portogallo 2004 Charisteas o la punta del Celtic Samaras, oltre che la classica folta rappresentanza del Panathinaikos che dà addirittura 10 giocatori alla nazionale, tra cui l’ex interista Karagounis.

Le speranze di far bene per la Grecia in questa competizione sono ridotte al lumicino. L’impressione è che, dando per scontato il primato dell’Argentina, possa giocarsi il secondo posto nel girone con la Nigeria, e probabilmente questo potrebbe essere il suo ostacolo maggiore. La nazionale ellenica infatti gioca molto col catenaccio, la sua arma migliore, si sa, è il contropiede, e se contro qualche big del calcio mondiale questa tattica può funzionare, con nazionali piccole come la Nigeria o la Corea del Sud dovrà snaturare il suo gioco, rischiando di fare l’errore che le altre fanno con lei, e cioè sottovalutare l’avversario.

La rosa:

Portieri: Michalis Sifakis (Aris Salonika), Alexandros Tzorvas (Panathinaikos), Kostas Chalkias (PAOK Salonika);

Difensori: Giorgos Seitaridis (Panathinaikos), Loukas Vintra (Panathinaikos), Evangelos Moras (Bologna), Socrates Papastathopoulos (Genoa), Sotiris Kyrgiakos (Liverpool), Avraam Papadopoulos (Olympiakos), Vasilis Torosidis (Olympiakos), Nikos Spiropoulos (Panathinaikos), Stelios Malezas (PAOK Salonika), Giorgos Tzavellas (Panionios), Kostas Manolas (AEK Athens), Giorgos Galitsios (Olympiakos), Stergos Marinos (Panathinaikos);

Centrocampisti: Kostas Katsouranis (Panathinaikos), Alexandros Tziolis (Siena), Giorgos Karagounis (Panathinaikos), Sotiris Ninis (Panathinaikos), Christos Patsatzoglou (Omonia), Grigoris Makos (AEK Athens), Sakis Prittas (Aris Salonika), Lazaros Christodoulopoulos (Panathinaikos);

Attaccanti: Angelos Charisteas (Nuremberg), Dimitris Salpigidis (Panathinaikos), Pantelis Kapetanos (Steaua Bucharest), Theofanis Gekas (Hertha Berlin), Giorgos Samaras (Celtic), Kostas Mitroglou (Olympiakos).

Foto della squadra

Foto: [Getty Images]

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