Pro Patria, squalifica al campo per i cori razzisti

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Stangata nei confronti della Pro Patria dopo i cori razzisti contro Boateng nell’amichevole giocata la scorsa settimana contro il Milan, e sospesa al ventiseiesimo minuto proprio per il rifiuto da parte dei rossoneri di continuare la gara. Il giudice sportivo della Lega Pro ha infatti imposto la squalifica del campo per un turno con decorrenza immediata. Il seppur piccolo gruppo di sostenitori della Pro Patria è stato decisivo per danneggiare tutta la tifoseria, che eppure aveva fischiato e lanciato a sua volta cori contro il drappello dei vergognosi. Le motivazioni della squalifica parlano chiaro.

GRAVE COMPORTAMENTO RAZZISTA – Sul comunicato stampa diffuso dalla Lega Pro, si legge che il giudice ha ritenuto di particolare gravità i “buu” razzisti da parte del gruppo di tifosi della Pro Patria, poiché qualificabili come manifestazione di discriminazione razziale in una gara amichevole, dunque priva di tensione agonistica e spirito di competizione. Il giudice precisa che quest’ultime situazioni non devono comunque essere considerate come giustificazione, ma possono essere assunte come circostanze attenuanti per una eventuale sanzione. In ogni caso, la Pro Patria è recidiva e già in passato aveva ricevuto multe da 5.000 euro per la cosa: il Giudice Sportivo spera che la stangata della chiusura del campo per una giornata possa servire a sensibilizzare anche le parti peggiori della tifoseria.

Photo credits | Getty Images

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