Sembrava tutto finito, e invece con la Turchia non si può mai dire. Ancora una volta la formazione di Terim sbanca tutto negli ultimi secondi, riuscendo a pareggiare una partita che sembrava persa (e avrebbero meritato di perdere) al 122esimo minuto, e ora è semifinale con la Germania.
La Croazia si schiera con la formazione tipo, con l’unica novità di Klasnic in panchina e con Olic unica punta, mentre le novità più importanti ci sono nella Turchia, dove Rustu torna titolare grazie alla squalifica di Volkan, e Altintop a giocare dietro Nihat, sostituito a destra da Sabri.
Il primo tempo si potrebbe dividere in tre parti. I primi dieci minuti vedono la Croazia padrona del gioco. I biancorossi pressano molto bene i loro avversari e chiudono tutti i varchi. Pranjic e Modric sono inarrestabili, e manca solo una prima punta che possa concludere tutto il loro lavoro. I secondi 10 minuti invece sono di marca turca, in cui la Croazia non mette più il naso fuori dalla propria metà campo. Qui è Arda Turan a farla da padrone, e Altintop, finalmente schierato nel suo ruolo naturale e non da terzino, dà quel qualcosa in più alla manovra turca che finora non aveva. E’ proprio Altintop che per 3 volte in 5 minuti cerca la conclusione da fuori, ma Pletikosa non corre gravi pericoli. Al 19′ l’occasione più importante del primo tempo: Modric va via sulla destra, mette al centro un pallone perfetto, ma Olic a due passi dalla linea coglie la traversa, la palla torna in campo e Kranjcar la spedisce di testa fuori. Dal ventesimo minuto in poi la noia prende il sopravvento, e c’è troppo tatticismo, interrotto solo al 38′ da una bomba di Topal che da 30 metri sfiora il palo. Ma è l’ultimo sussulto della prima frazione, conclusa meritatamente con un pareggio.
Rientrate in campo le due squadre sono trasformate. O meglio, tornata in campo la Croazia, perchè della Turchia non c’è più traccia. Un paio di dormite difensive nei primi minuti mettono in imbarazzo Rustu, mai apparso sicuro, e solo la mancanza di un vero attaccante impedisce ai croati di passare in vantaggio. Sono ancora Rakitic e Kranjcar a rendersi pericolosi, ma la barriera turca non si riesce ad abbattere. Passano i minuti e la Turchia aspetta dietro, facendo correre tanto i croati che alla lunga si stancano e diventano sempre meno lucidi. Così ci provano con un calcio di punizione, ma la risposta di Rustu su Srna è da vero campione, e i turchi provano qualche contropiede, ma Pletikosa passa una serata tranquilla. Olic a 10 secondi dallo scadere si divora l’opportunità di segnare, calciando alto, e per la prima volta in questi Europei si va ai supplementari.
Com’era prevedibile, nei supplementari è la Turchia che corre molto di più degli avversari, che hanno bisogno di rifiatare. In dieci minuti i turchi vanno vicini al gol più volte. Tuncay e Senturk scaldano le mani a Pletikosa, mentre tra i croati finalmente Bilic si accorge che Olic è inconsistente in avanti, e fa entrare Klasnic. Ma è troppo tardi perchè entrambe le squadre pensano solo ai rigori. E mentre tutti pensano a chi dovrà calciarli, Rustu fa come Nikopolidis qualche giorno fa: compie un’uscita senza senso e Modric lo anticipa, mette la palla al centro e Klasnic di testa insacca. Ma i turchi hanno già fatto vedere che le partite finiscono quando l’arbitro fischia, e nei secondi di recupero del secondo tempo supplementare è Semih Senturk ad approfittare di un rinvio sbagliato della difesa croata e la palla finisce all’incrocio. Evidentemente era destino che si andasse ai rigori.
E alla fine ciò che conta è il fattore psicologico. Il gol di Senturk è stata una mazzata per i croati perchè sbagliano tre dei quattro rigori conseguenti e la Turchia passa in semifinale. Ma se sarà questa squadra ad affrontare la Germania, ci saranno poche speranze per i ragazzi di Terim
Ho seguito la partita, fino alla fine. E’ stata completamente ASSURDA.
Non è possibile vincere così, è fuori dal mondo! La Croazia meritava di passare in semi-finale, ma ancora una volta Terim ha avuto la fortuna che lo ha gasato contro la Rep. Ceca. Pareggiare al 122′ non ha prezzo, ed infatti il fattore psicologico è stato fondamentale: basta rivedere i volti dei rigoristi croati per capire prima della fine definitiva, che sarebbe passato. Un rigore su quattro messo a segno, e sarà Germania-Turchia.
Spero che almeno i tedeschi facciano capire che non si vince con un’enorme dose di fortuna con la C maiuscola, ma con una squadra come si deve in campo…
Si, la Croazia meritava di passare, almeno fino al 119’… Ma se poi non riesci a difendere un risultato per tre minuti, è giusto che paghi. La Turchia ha avuto fortuna (sembra il suo anno fortunato), ma fa parte del gioco, no? 🙂
sicuramente è stata fortunata, ma la turchia ha dato una lezione di calcio a tutto il mondo. se pareggi una volta al novantesimo va bene, se vinci 3 volte di fila significa che c’è qualcos’altro oltre alla fortuna, e probabilmente si tratta di spirito di sacrificio, un gruppo unito, tanto cuore e soprattutto la voglia di non mollare mai, e non è da tutti