Per tre giorni il suo volto ha riempito le prime pagine di giornali e telegiornali, da quando – incappucciato – ha animato una tranquilla serata di calcio internazionale, incitando i propri connazionali e facendo di fatto interrompere una gara valida per le qualificazioni ad Euro 2012.
Pensava di farla franca Ivan Bogdanov, nascondendosi nel bagagliaio di un pullman di tifosi serbi pronti a tornare in patria, dopo la gara non giocata contro l’Italia. Pensava di poter varcare impunemente i confini e di rientrare indisturbato in Serbia, ma l’efficienza della polizia italiana gli ha impedito di mettere in atto il suo piano.
E ora eccolo qui, all’interno di un carcere genovese, assistito da un avvocato d’ufficio (a quanto pare anche le bestie hanno diritto ad una difesa), chiedere scusa e cercare di spiegare le sue ragioni.
Chiedo scusa all’Italia e agli italiani. Non immaginavo di provocare un incidente diplomatico tra Serbia e Italia perché noi non contestavamo l’Italia, un paese bellissimo e che ci piace. E non volevamo nemmeno far sospendere la partita, siamo rimasti molto meravigliati di questo.
Sinceramente non so se ridere o arrabbiarmi di fronte a chi mi ha impedito di sprofondare su un letto per gustarmi una gara dell’Italia e poi ha il coraggio di fingersi meravigliato per la sospensione della partita. Per colpa sua. E poi questo voler dividere le ragioni dello sport da quelle della politica:
Non è stata una protesta politica, era diretta alla Federcalcio Serba ed a Stojkovic, portiere della Nazionale serba, che ha tradito lo Stella Rossa. Non volevamo creare tutto questo casino. Noi siamo tifosi, non politici. Non abbiamo nulla a che vedere con le Tigri di Arkan, il nostro cuore è per lo Stella Rossa.
Chi ha avuto il “piacere” di assistere in diretta allo spettacolo indecente offerto da Ivan e compagni sa che la storia è un’altra, ma lui continua a ripetere:
Non sono il capo di nulla. Eravamo solo ubriachi, mai avrei pensato che avrebbero sospeso la partita per noi.
A voi le considerazioni sul caso, ai giudici il compito di fargli smaltire la sbornia in galera per qualche anno.
E ora eccolo qui, all’interno di un carcere genovese, assistito da un avvocato d’ufficio (a quanto pare anche le bestie hanno diritto ad una difesa), chiedere scusa e cercare di spiegare le sue ragioni. [cit.]
Bruttissimo commento. Tutti dicono che è un bravo ragazzo,forse la storia della sbronza regge. Io odio il Calcio,quindi provo molta indifferenza sull’episodio della partita sospesa. Ha chiesto scusa e tanto basti,ovviamente il carcere è d’obbligo però non lo puoi definire bestia solo perchè ti ha annullato una partita…Uh scusa,in Italia regniano sovrani il Fascimo e l’ignoranza. Non parlo del tuo caso,che anche con fatica per il sapere pubblico ti sei prodicato a scrivere questo articolo,ma parlo dell’Italia intera che continua a bersagliare un’uomo che sà di aver sbagliato e chiede scusa,solo perchè ha messo fine ad una inutile partita di calcio.
@ Giulio:
Non so se in Italia regni il Fascismo, ma di sicuro regnano molte forme di ignoranza, a cominciare da quella scolastica (ma questo è un altro discorso).
Dici di odiare il calcio, quindi forse non hai assistito allo spettacolo ignobile offerto da questo tizio sulle gradinate del Ferraris: non ha solo fatto sospendere una inutile partita di calcio, ma ha anche messo sotto assedio (lui ed i suoi “seguaci”) un’intera città, rovinando la serata a decine di migliaia di tifosi pacifici che erano arrivati allo stadio solo per godersi una serata di calcio. Ha chiesto scusa, d’accordo. E allora? Dobbiamo perdonare tutti quelli che prima commettono crimini e poi chiedono scusa? Ribadisco: quelli come lui possono solo essere definiti bestie, perché è proprio dall’istinto bestiale che si lasciano guidare.
Saluti
un bravo ragazzo proprio non direi. Io piuttosto definirei bravo ragazzo uno che va allo stadio con la bandiera o la sciarpa della sua squadra, non uno che ci va ubriaco con fumogeni e pinza da giardiniere (tra l’altro secondo la Gazzetta avrebbe anche precedenti per detenzione di stupefacenti, rissa e tante altre belle cose).
Inoltre la partita di calcio non era inutile, anzi era fondamentale per le due nazionali, specie per quella serba. Forse il commento “bestia” è un po’ pesante, ma diciamo la verità, è probabilmente quello che abbiamo pensato tutti noi 😉