Finale Champions League 2012, Di Matteo non pensa al futuro

 Roberto di Matteo è l’artefice di quello che è già uno straordinario trionfo: portare un Chelsea disastrato nel gioco e nell’orgoglio in finale di Champions League, facendo tra le vittime del suo percorso anche l’illustre Barcellona. Ora c’è l’atto finale: sabato sera si gioca la finalissima contro il Bayern Monaco all’Allianz Arena. Nonostante tutto, il futuro dell’allenatore italiano è in bilico, e forse neanche la conquista della coppa dalle grandi orecchie potrebbe garantirgli il posto. Lui, però, ammette di non pensarci.

CONCENTRAZIONE TOTALE – Del resto, in vista di un appuntamento storico per il club e per la sua carriera di manager non può permettersi distrazioni, come spiega lui stesso:

Non mi sono incontrato con la società perché nelle ultime settimane siamo stati davvero pieni di impegni e in questo momento non mi interessa pensare a cosa accadrà. Personalmente sono sereno, accetterò qualunque decisione verrà presa. I miei meriti? Ho solo cercato di preparare al meglio i miei giocatori fisicamente e mentalmente. I meriti vanno dati quindi tutti a loro, perché solo una squadra di questi valori morali può raggiungere traguardi come la finale di Monaco.

 OCCASIONE – Ma qual è il segreto di Di Matteo? Fino allo scorso anno si giocava la promozione con il West Bromwich, oggi la competizione per club più importante d’Europa.

Segreto? Nessuno. Si tratta di cogliere l’attimo e le occasioni quando capitano. Così è successo. Ma non voglio pensare a me stesso come a un singolo, ma parte di una società importante quale è quella del Chelsea. Sono orgoglioso di avere l’occasione di poter regalare la prima Champions League a questo club, che sento come casa mia. Il trionfo di Mancini? Roberto è un grande allenatore, la sua squadra ha giocato un calcio intenso, offensivo e interessante per tutta la stagione. Dal canto nostro, abbiamo il 50% di possibilità di vincere la coppa.

Photo credits | Getty Images

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