Siamo in una partita di serie B brasiliana. In campo si vedono tanti giocatori cani. In questo caso entra in campo un cucciolo della polizia che inizia a giocare con il pallone come se fosse suo.
La torcida accoglie con favore l’incursione dell’animale. Che scorrazza per il campo come se fosse a casa sua. Con molta calma interviene un militare che provvede a mettere il guinzagli all’animale.
Il cucchiaio di Francesco Totti ha trovato un degno rivale tra i rigori, per così dire, “curiosi”. Durante un’amichevole, tempo di esperimenti, tra Emirati Arabi Uniti e Libano, c’è un
Avrei potuto intitolare questo post in vari modi, tutti incentrati sul tema la vendetta va consumata. Due anni dopo la disfatta della finale di Istanbul, in cui il Milan riesce a perdere una Champions vinta, perché si fa rimontare nel secondo tempo i tre gol fatti nel primo, i rossoneri si prendono una rivincita di peso.
Nella finale di Atene del 2007 il Milan batte il Liverpool per due a uno. E con questa vittoria arriva la settima Champions League/Coppa Campioni.
Si sta giocando una partita tra due nazionali Under 20. Sul campo da gioco si stanno scontrando l’Ecuador ed il Cile. Ad un certo punto Bryan Carrasco sembra ricevere un colpo e l’arbitro fischia un fallo a suo favore.
A velocità rallentata tutto si fa più chiaro. Il numero 7 cileno afferra il braccio del suo avversario e fa in modo da farsi colpire dal palmo del giocatore ecuadoregno. Dopodiché sviene come se fosse stato colpito da un badile, salvo poi risorgere non appena l’arbitro fischia il fallo.
La Coppa America perde un’altra testa di serie, dopo l’uscita di scena dell’Argentina. Ad uscire sconfitto questa volta è il Brasile dei fenomeni, che non riesce ad andare oltre lo
Ci sono tanti appassionati del gioco Football Manager. Molti di questi si ritrovano nella community FMPassion.com. Tra i loro progetti c’è anche un magazine che si può scaricare gratuitamente e
Ci sono tanti modi per esultare dopo aver segnato un gol. Quest’oggi vi proponiamo quello della stella del calcio femminile Usa Megan Rapinoe.
La centrocampista della nazionale a stelle e strisce segna il gol del due a zero – l’undicesimo in 33 presenza con la maglia della nazionale – nella partita dei mondiali tedeschi contro la Colombia, e poi nell’esultanza finisce a poca distanza da uno dei microfoni ambientali presenti in campo. La tentazione è forte e lei non sa resistere, intona per un attimo la famosissima canzone di Bruce SpringsteenBorn in the Usa.
Sicuramente Cissè sarà il colpaccio di mercato della Lazio, tale da oscurare l’arrivo di un altro grande del calcio internazionale, Miroslav Klose. Ma nonostante l’attesa per il suo esordio in Serie A sia molto forte, ancora in Italia non è molto noto. Dunque conosciamolo insieme.
Djibril Cissè è un attaccante di origine ivoriana, ma con passaporto francese visto che, sin da bambino, ha sempre vissuto in Francia. E’ figlio d’arte, dato che suo padre, Mangue, è stato capitano della nazionale della Costa d’Avorio. Alto 183 cm per circa 83 kg, Cissè stupisce tutti già dall’età di 17 anni, quando esordisce nella massima serie con l’Auxerre.
E’ nella Ligue 1 che Cissè ha i migliori ricordi, dato che nella sua prima squadra professionistica è visto come un astro nascente. Ma fino a 19 anni gioca perlopiù nelle giovanili, tanto che bisogna attendere la stagione 2000-2001 per poterlo vedere in campo da titolare. In quella stagione, tra campionato e coppe, segna 15 gol in 35 partite, e complessivamente con la maglia dell’Auxerre mette a segno 90 gol in 166 partite, più di un gol ogni due partite. Ma è con la nazionale francese che ottiene la vetrina internazionale, tanto da attirare le attenzioni di molti club. In Italia è la Juventus che si interessa a lui, ma dopo che per un paio d’anni arriva vicina a prenderlo, alla fine molla davanti alla concorrenza del Liverpool.
Post dedicato ad una delle più grosse emozioni della vita di milioni di interisti. L’ultima volta che i nerazzurri che si erano presentati in una finale di Coppa Campioni era il 1967 – sconfitta con il Glasgow Rangers per due a uno -, mentre l’ultima volta che avevano alzato al cielo il trofeo più importante per un club europeo era il 1965, nella finale vinta a San Siro contro il Benfica di Eusebio per uno a zero.
Calcio d’altri tempi visto che il difensore portoghese Germano fu costretto a prendere il posto di Costa Pereira, giocando in porta per gran parte del secondo tempo.
Non so se l’avete già vista, ma una delle seconde maglie juventine, quella con la maglia rosa e la stella con il contorno nero ha già colpito la fantasia dei
il nuovo Chelsea di Villas Boas sta prendendo forma – anche se è ancora presto per dire qualcosa di preciso, visto che siamo ancora all’inizio della preparazione.
Nel video all’inizio del post vi proponiamo gli highlights dell’amichevole contro gli sparring partner dei Wycombe Wanderers, un club appartenente alla Football League One, la terza serie inglese.
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