Quale sarà l’allenatore della Roma nella prossima stagione?

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Il futuro di Vincenzo Montella si gioca nei prossimi dieci giorni. La Roma dovrà incontrare prima il Lecce, poi arriverà il ritorno di Champions League contro lo Shaktar Donetsk, ed infine il derby.

Un vero e proprio tour de force che ci dirà – con ogni probabilità – se l’aeroplanino sarà solo un traghettatore o qualcosa di più. In questo quadro, la partita con il Parma non ha rappresentato un buon segnale, perché ancora una volta la Roma ha accusato dei problemi di tenuta fisica – facendosi rimontare due reti in poco tempo.

Mourinho, nel suo futuro la Roma?

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Le parole sibilline di ieri di Mourinho “se lascio Madrid vado in una big italiana o inglese” hanno destato un terremoto tra i media di mezz’Europa. Dunque si cominciano a sfogliare le margherite per vedere dove potrebbe andare. Secondo il Corriere dello Sport nel futuro dello Special One ci potrebbe essere un clamoroso ritorno in Serie A, ma alla Roma. Dopotutto pare che le alternative, ammesso che Mourinho non voglia esaudire il suo sogno di allenare il Portogallo, siano appena due: o i giallorossi o il Chelsea.

Italia: nel nostro Paese non potrebbe andare all’Inter perché Leonardo sta facendo molto bene ed ha avviato un progetto che a Moratti piace; al Milan Allegri sta facendo bene e alla Juve non potrebbe mai andare perché i tifosi nerazzurri non glielo permetterebbero mai. Considerando che Napoli, Lazio o Fiorentina non potrebbero mai permettersi il suo stipendio, rimane solo la Roma i cui nuovi proprietari americani potrebbero presentarsi al loro nuovo pubblico con un primo botto.

Adriano chiede scusa

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Gira che ti rigira doveva pur lasciare una traccia all’ombra del Cupolone, prima di trasferirsi nuovamente sotto il sole cocente del Brasile. Un gol nel derby? Una partita giocata alla grande? Macché! Adriano si è fatto nuovamente riconoscere per una delle sue solite prese di posizione (o capriccio?), non presentandosi all’appuntamento per il controllo della spalla operata. Apriti cielo! La Roma probabilmente non aspettava altro per ridiscutere il contratto, forte di una clausola che prevede la rescissione unilaterale del contratto per comportamento poco professionale da parte dell’attaccante. Ma lui, come al solito, ha una giustificazione “plausibile” ed ora si cosparge il capo di cenere ed è pronto a battersi il petto:

Avevo appuntamento sabato 26 in clinica, poi la visita è stata spostata a domenica 27 a Trigoria. Io pensavo di dover fare le lastre, di avere bisogno di attrezzature che a Trigoria non ci sono. Ero arrabbiato, non sapevo cosa fare e non sono andato. Ho fatto male a me stesso, chiedo scusa a tutti, ma questa polemica mi sembra esagerata. Sono disposto a tutto, sono qua, parliamone. In questo anno mi sono fatto male tre volte, non sono riuscito a dare il mio contributo ai compagni, e questo peggiora le cose. Giochi poco, pensi tanto, ed alla fine finisci per fare uno sbaglio. Oggi però ho fatto tutto, le visite con il dottore sono andate bene.

Roma: altra “Adrianata”, la rescissione del contratto è ad un passo

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Ormai non ci sono più dubbi, il contratto tra Adriano e la Roma verrà rescisso a breve a causa del comportamento non professionale del calciatore. Hanno fatto bene i dirigenti giallorossi ad inserire questa clausola ad inizio stagione, ed anzi, siamo stupiti dal fatto che non l’abbiano esercitata prima.

Già il mancato rientro di Adriano, dopo tutte le notizie su di lui che arrivavano dal Brasile, sarebbe stato sufficiente a far saltare il contratto (è tornato con 4 giorni di ritardo), ma l’ex Imperatore ha deciso di peggiorare la situazione nella giornata di ieri. Grazie, pare, all’intercessione di Montella che vuol recuperarlo, al calciatore era stata data la possibilità di riprendere ad allenarsi con i compagni, ma prima di farlo doveva presentarsi ad una visita medica con il chirurgo che l’ha operato per vedere come il suo fisico stava reagendo all’intervento.

Il futuro di Claudio Ranieri

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Nel calcio è così. Claudio Ranieri ha salutato gli amati colori giallorossi dopo l’ultima di quattro brucianti sconfitte – da 0-3 a 4-3 in meno di un tempo – solo domenica scorsa. E oggi già si parla della prossima panchina su cui si siederà. Del resto le sue doti sono note a tutti: ottimo motivatore, sa far rendere le sue squadre – anche se non si può considerare un vincente.

Lo spogliatoio della Roma non lo seguiva più – sembra che i senatori si autogestissero -, e la classifica della squadra piangeva, ma sembra che alla sua porta stia bussando più di un dirigente.

Montella non si sente un traghettatore

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Il morale della squadra è sotto i tacchi dopo i due ko consecutivi in campionato, che hanno creato un divario enorme tra la Roma e la testa della classifica, e dopo la debalce interna contro lo Shakhtar che potrebbe compromettere il cammino in Champions League. Montella arriva sulla panchina giallorossa in un momento particolarmente delicato, ben sapendo che il suo compito è quello di portare la squadra fino al termine della stagione, per lasciarla poi nelle mani di qualcuno più esperto. Ma non provate ad affrontare con lui il discorso del traghettatore:

Non mi sento un traghettatore. Il mio obiettivo è fare bene da qui alla fine dell’anno e tirare fuori il massimo da questa squadra.

Roma, per Adriano pronto il licenziamento

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Quando è troppo è troppo. Ora che l’Unicredit ha acquisito voce in capitolo, e vuol dare in mano agli americani una squadra quanto più stabile possibile, vanno eliminati tutti gli elementi di disturbo, ed uno di questi è sicuramente Adriano.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata domenica, quando l’ex Imperatore anziché prendere il primo volo per la Capitale come aveva annunciato una settimana fa, ha rinviato come al solito la partenza. Se succede una volta passi, ma è già la terza, un po’ troppo per un calciatore che dice di essere cambiato.

Roma: l’aeroplanino volerà poco, a giugno arriva Ancelotti

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E’ ormai evidente che la Roma si affida a Montella per traghettare la squadra fino alla fine del campionato, quando verrà messa nelle mani di un allenatore d’esperienza per portarla ad alti livelli. Thomas Di Benedetto, già prima di iniziare le trattative con Unicredit, lasciò intendere che se la società fosse andata a lui, gli sarebbe piaciuto vedere Ancelotti sulla panchina, ed ora che Ranieri non c’è più questa possibilità diventa sempre più concreta.

Mesi fa, quando si fece quest’ipotesi, la situazione era ben diversa. Il Chelsea sembrava la squadra più forte d’Europa, aveva vinto quasi tutte le partite di campionato ed in coppa faceva faville, tanto che Abramovich chiuse le porte in faccia a chiunque gli chiedesse di Ancelotti. Ma poi qualcosa si è rotto, la squadra è entrata in un tunnel lungo 3 mesi, da cui ancora non è uscita, e la Champions League sarà il banco di prova.

Montella si presenta: decido io

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Il suo fantasma aleggiava da settimane nello spogliatoio della Roma, tanto che il buon Ranieri deve aver trascorso nottate da incubo a sognare aeroplani che volavano sulla sua testa. Ed eccolo qui Vincenzo Montella, che finalmente plana sulla panchina giallorossa per traghettare i capitolini fino al termine della stagione. Niente ali ma remi di qui a giugno, per consegnare nelle mani del successore (Ancelotti? Capello? Cosmi) una squadra capace di giocarsi l’Europa. C’è chi ha ipotizzato un’autogestione nello spogliatoio della Roma, con l’aeroplanino messo lì solo per una questione di facciata. Ma lui non ci sta a prestare faccia e nome:

Ora lavoriamo tutti insieme, le  scelte saranno le mie, perché se sbaglio anche la responsabilità lo sarà. Ascolterò tutti ma ho il mio ruolo e devo decidere.

Ranieri si dimette. La squadra a Montella?

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L’epilogo dell’avventura romanista di Claudio Ranieri è stato tra i più tristi. Il bus della squadra è arrivato a Trigoria scortato dalla polizia, ed è stato accolto dal lancio di arance, sassi e uova, tra i cori di scherno dei supporter giallorossi – che scandivano tra gli altri il più classico dei cori di protesta “Andate a lavorare”.

Una mezz’ora prima, Claudio Ranieri, l’ormai ex-allenatore della Roma, aveva annunciato le sue dimissioni attraverso l’ANSA:

Lascio per darvi una scossa. Dopo una partita come quella di oggi, ritengo sia giusto dare un segnale. Al fischio finale dopo una partita vibrante, sono andato negli spogliatoi per ringraziare la squadra per la prestazione ed ho deciso di rassegnare le dimissioni. Fino ad oggi ho sempre pensato al bene della Roma, della società e della squadra. Oggi siamo entrati in campo con la voglia di lottare e vincere, per tutti quelli che amano la maglia e la città. Ogni minuto della mia giornata è per la Roma, ho sempre detto che per me una sconfitta faceva piú volte male, ma veder i miei ragazzi lottare fino alla fine e perdere mi scuote nel profondo.

Roma, pesante contestazione a Trigoria

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C’è aria di tensione in casa Roma, dopo le due sconfitte consecutive rimediate tra le mura amiche nel giro di pochi giorni. Passi pure la debacle contro il Napoli secondo in classifica, ma in nessun modo si può giustificare il 2-3 subito contro lo Shakhtar, una squadra tecnica, certo, ma pur sempre “in vacanza” da alcuni mesi.

La misura è colma ed il tifoso giallorosso è esasperato di fronte ad una Roma che non riesce a fare il salto di qualità, che non riesce a restare nella scia delle prime e che in Champions rischia di uscire proprio sul più bello e contro una delle formazioni più abbordabili rimaste in gioco. E allora ecco la contestazione arrivata puntuale come un orologio svizzero, con un centinaio di tifosi arrivati nei pressi del centro di allenamento di Trigoria con intenzioni non proprio pacifiche.