Mondiale per Club: l’Inter affronterà il Seongnam, Mazembe-Internacional l’altra semifinale

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Il Mondiale per Club è iniziato e non sono mancate le prime sorprese. La prima e più interessante è stata nella gara d’esordio, dove il livello tecnico probabilmente non raggiungeva nemmeno la Lega Pro italiana, nella partita tra i padroni di casa dell’Al-Wahda e i campioni dell’Oceania dell’Hekari United. Sarà perché il tecnico del club degli Emirati Arabi era una vecchia conoscenza del calcio europeo, l’austriaco Hickersberger, o perché la squadra araba aveva in campo più brasiliani che calciatori asiatici, ma fatto sta che non c’è stata proprio partita. L’Al-Wahda ha battuto 3-0 i rappresentanti di Papua Nuova Guinea, ai quali però è andata bene visto che se avessero affrontato l’Inter o l’Internacional sarebbero potuti tornare a casa con una decina di gol sul groppone.

Il sogno dell’Al Wahda è finito però ieri, nella partita contro i campioni d’asia del Seongnam, di certo più tecnici e con una tradizione calcistica più massiccia alle spalle. La gara è finita 1-4 per i coreani, segno che non è stata molto equilibrata e che lascia capire lo scarso livello tecnico della squadra che appena due giorni prima aveva subìto 3 gol dai padroni di casa. Adesso proprio i vincitori affronteranno l’Inter nella semifinale di mercoledì, alle 18 ora italiana.

Barcellona Campione del Mondo: video e gallery

Il Barcellona conclude nel migliore dei modi l’anno 2009, conquistando l’unico trofeo che mancava alla sua straordinaria bacheca. La Coppa del Mondo per Club si va così ad aggiungere ai cinque titoli nazionali e internazionali vinti nell’anno solare, vale a dire Liga, Champions League, Coppa del Re, Supercoppa di Spagna e Supercoppa Europea. Il giovane Pedro ha messo lo zampino in ognuna delle competizioni, timbrando il cartellino anche nella finalissima contro l’Estudiante, quando ormai la gara sembrava nelle mani dell’Estudiantes (almeno nel punteggio).

Ma l’eroe della serata è stato ancora una volta Lionel Messi, messo a dura prova dalla marcatura avversaria e capace, nonostante tutto, di mettersi in luce con un gol di petto che regala la Coppa ai blaugrana. Un anno da ricordare per il Barça e per il suo gioiellino, che ha fatto anche man bassa di titoli a livello personale. A voi la gallery della serata.

Il Manchester United sul tetto del mondo

Da Mosca a Yokohama il risultato non cambia: di qualunque trofeo si tratti sono sempre i Red Devils a fare man bassa e a sollevarlo. E così dopo la conquista della Champions League e della Premier, il Manchester United si fregia anche del titolo di campione del mondo, in un trittico spettacolare per questo 2008.

Gli uomini di Ferguson aggiungono un’altra perla alla già ricca bacheca e lo stesso mister entra a far parte dell’esclusivo club di allenatori che hanno conquistato per due volte la coppa con la stessa squadra (prima di lui l’impresa era riuscita solo ad Herrera con l’Inter e a Sacchi con il Milan).

In finale il Manchester ha trovato gli ecuadoriani della Liga Deportiva Universitaria de Quito, che hanno tenuto botta finché hanno potuto alla temibile armata di Ronaldo e Co. Il primo tempo è stato un vero e proprio assalto alla porta di Cevallos ed i rossi avrebbero potuto colpire più volte.

Ronaldo non sarà più il Fenomeno: parola di Pelè!

E’ un peccato, ma non credo che Ronaldo tornerà a giocare come prima.

A parlare è Pelè, intervistato durante la cerimonia in cui è stato eletto ambasciatore della Coppa Libertadores. Fine della carriera dunque per il Fenomeno? A sentire il tre volte campione del mondo sembrerebbe proprio di si, soprattutto in considerazione dei tanti infortuni subiti in passato e dell’età non più giovanissima del rossonero.

Ricordo che dopo il primo infortunio, nel 2000, andai a trovarlo: recuperò e disputò un Mondiale straordinario appena due anni più tardi. La medicina ha fatto progressi, ma è anche vero che lui ha qualche anno in più. Mi piacerebbe rivederlo al 100%, ma purtroppo credo che le cose andranno diversamente.

In realtà i guai infiniti di Ronaldo iniziarono ben prima dell’episodio raccontato da Pelè. Era il 1998 quando rientrò dal Mondiale di Francia con una tendinopatia rorulea che necessitava di un’operazione. Ma i tempi si allungavano e lui continuava a sottoporre il ginocchio a sforzi e carichi di lavoro, fino a quando il tendine subì una parziale lacerazione.

Da Pelè a Bobby Moore: la scaramanzia nel calcio (capitolo secondo)

Aruna Dindane non segna più? Colpa di un maleficio! Sembra una storia di altri tempi e invece stiamo parlando di un calciatore ivoriano, attualmente in forza al Lens, che dall’ 8 dicembre scorso non riesce più a buttarla dentro, nonostante faccia il bomber di professione. Per tentare di liberarlo dall’influenza malefica di qualche marabutto, sono state sacrificate due povere pecore ed un tacchino, ma sembra che non si sia ottenuto il risultato sperato.

Lo so, viene da sorridere, ma la superstizione fa parte da sempre del mondo del calcio, anche se pochi ammettono di avere dei riti propiziatori, per attirare la fortuna ed allontanare i guai.

Ne avevamo già parlato tempo fa, ma gli episodi sono tali e tanti, che forse vale la pena dedicare un secondo capitolo all’argomento. E non aspettatevi solo nomi semi-sconosciuti tra queste righe, perché la scaramanzia non ha risparmiato nemmeno giocatori come Pelè o Bobby Moore, che certo non avevano bisogno di talismani per dimostrare il proprio valore in campo.

Reimond Manco: la classe arriva dal Perù

Ecco un altro giovane talento che i nostri club si sono lasciati scappare! Ma è mai possibile che i nostri presidenti non abbiano nemmeno i soldi necessari per pagare un biglietto aereo ad un osservatore? Il fenomeno di turno si chiama Reimond Manco, già da tempo nelle mire di mezza Europa, nonostante la giovanissima età (compirà 18 anni il prossimo agosto) e nella stagione 2008-2009 sarà al servizio del PSV Eindoven, al fianco del connazionale Jefferson Farfàn.

La squadra olandese, attualmente prima nella Eredivisie, ha dato l’annuncio del suo acquisto un paio di giorni fa, per la felicità dei pochi che hanno avuto occasione di vederlo giocare nel Mondiale Under 17 dello scorso anno, in cui ha strappato consensi ed applausi, trascinando il Perù fino ai quarti.

Ed il mondiale coreano non è altro che la logica conseguenza di un’ascesa continua del giovane Reimond, che negli anni dell’adolescenza (tra l’altro non ancora completata) ha dimostrato di saperci fare con la palla tra i piedi, vincendo addirittura il Pallone d’Oro nel Subamericano Sub 17, davanti al richiestissimo brasiliano Lulinha, per cui il Chelsea ha offerto la bellezza di 15 milioni di dollari. Una bella soddisfazione per l’astro nascente del calcio peruviano, che non si apettava certo un simile riconoscimento, avendo segnato solo tre gol nella manifestazione.