Non poteva essere diversamente. Ancora una volta la finale del Mondiale per club vede contro una squadra europea contro una sudamericana. Troppo poco esperte e soprattutto troppo scarse le altre compagini, nonostante la gran voglia messa in campo.
La tradizione poteva però anche rompersi. Nella prima semifinale, L’Estudiantes chiude il primo tempo in vantaggio con un gol nel recupero, ma nella ripresa il Pohang gioca molto concentrato, ma purtroppo anche parecchio falloso. L’allenatore dei coreani, Sergio Farias, accusa l’arbitro italiano Rosetti di usare due pesi e due misure con i cartellini, forse perché ammonisce un solo calciatore argentino ed estrae 8 gialli e 3 rossi nei confronti dei suoi. Ma c’è da dire che forse bisognava calmare i coreani che continuavano a commettere falli “assassini” sugli argentini, mentre non accadeva il contrario. L’Estudiantes raddoppia, e paradossalmente il Pohang segna anche un gol irregolare, convalidato da Rosetti, segno che Farias stavolta ha toppato parecchio. La gara finisce 1-2, e gli argentini sono i primi a raggiungere la finale.
24 ore dopo il Barcellona scende in campo molle, sentendosi la vittoria già in tasca, ed infatti viene immediatamente punito. Al quinto minuto sono i messicani dell’Atlante ad andare in rete, ed ovviamente poi praticano il catenaccio. Ma il muro non può reggere di fronte a calciatori di questo calibro, e così i blaugrana trovano il pareggio a 10 minuti dalla fine del primo tempo con Busquets. Nella ripresa entra Messi, non al meglio, e la partita cambia: ci mette un minuto la Pulce per segnare il 2-1, e a quel punto la gara non ha più storia. Il Barça segna il terzo gol con Pedro, e va in finale. Sabato conosceremo il nome del club più forte al mondo.