Barcellona-Real Madrid 5-0: fotogallery

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Cinque schiaffoni sonori ed il sorpasso in classifica. E’ triste il primo clasico di Mourinho sulla panchina del Real Madrid nel posticipo serale della tredicesima giornata della Liga. I galacticos non hanno avuto la forza di reagire di fronte ad un Barça stellare che ha comandato la gara dall’inizio alla fine. L’orgoglio di Cristiano Ronaldo ha tentato vanamente di evitare la figuraccia in mondovisione alle merengues, ma contro i blaugrana ammirati ieri sera al Camp Nou c’era ben poco da fare.

Messi comandava il gioco dei furetti catalani e già al minuto numero 5 poteva togliersi la soddisfazione della segnatura personale, quando veniva fermato solo dal palo. Ma vantaggio non tardava ad arrivare, quando il cronometro segnava il minuto numero 10 e Xavi mandava in visibilio il popolo blaugrana. Di lì a qualche minuto arrivava anche il raddoppio di Pedro e Mourinho cominciava a temere di ricevere un pallottoliere come regalo anticipato di Natale.

Liga: Real che mazzata! Guardiola dà una lezione di calcio a Mourinho

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Il Real sarebbe tornato Galactico con Mourinho? Per adesso pare proprio di no. Anzi, l’eccesso di sicurezza viene pagato a caro prezzo. Lo Special One ha presentato al Camp Nou una squadra troppo “normale” per poter impensierire il Barcellona, e così fa la fine di tutte le altre squadre normali: chiude la gara sotto una valanga di gol.

Il Real è solo Cristiano Ronaldo, l’unico a darsi da fare, ma la difesa sembra spaesata dai continui movimenti del tridente blaugrana ed il centrocampo corre a vuoto. Da parte loro i catalani fanno quello che vogliono, tengono un possesso palla da far arrossire i tifosi blancos, e soprattutto tirano manco fossero al luna park.

Liga: 8 gol del Barcellona, 5 del Real Madrid, in Spagna si sfiora il ridicolo

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Saranno anche le due squadre più forti del mondo, ma è vero anche che non hanno rivali. Ormai in Spagna il campionato non ha molto senso da anni, basterebbe che Real Madrid e Barcellona si sfidassero in un doppio turno e tutte le altre disputassero un campionato a sé per conquistare le posizioni dalla terza in poi.

Lo strapotere dei due club si nota in questa giornata in cui i gol fioccano manco fossimo ad una partita di basket. Comincia il Barcellona, che in casa del povero Almeria si scatena fino a mettere in imbarazzo persino l’addetto al punteggio del tabellone. La partita dei padroni di casa dura appena un quarto d’ora. Al 16′ Lionel Messi segna la sua rete nella Liga numero 99 con un bel sinistro dalla distanza. La luce si spegne e comincia la tortura. Iniesta dopo due minuti segna lo 0-2, Acasiete segna l’autogol, poi Pedro e Messi (gol numero 100). Siamo 0-5 e sono passati appena 37 minuti. Nella ripresa il Barça addormenta la partita e l’unico a tenerla viva è Bojan, appena entrato, che si scatena e segna due gol, inframezzati dalla rete numero 101 ancora della Pulce. Quando mancano 20 minuti allo scadere siamo sullo 0-8 e gli uomini di Guardiola si convincono che può bastare.

Liga: Real salvo a 10′ dal termine, Messi doppietta con super-gol

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Game Over, la Liga torna ad essere una questione tra Real e Barcellona. Ci eravamo illusi che almeno il Villareal potesse resistere, ed in effetti il Sottomarino Giallo almeno per un tempo ce la fa, ma poi sale in cattedra Messi e non ce n’è per nessuno.

Eppure entrambe le big della Liga se la sono vista davvero brutta in questa giornata. I blaugrana contro il Villareal vanno in vantaggio con Villa, ma si fanno raggiungere da Nilmar. La ripresa però registra un Messi straordinario che mette a segno un gol capolavoro scambiando per 3 volte sempre di prima con Pedro prima di superare il portiere con un cucchiaio di destro (non il suo piede). Ancora della Pulce il terzo gol che chiude la gara.

Real Madrid: Mourinho svela i suoi segreti in un’intervista

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José Mourinho sembra aver già vinto la sua sfida: trasformare il Real Madrid in una macchina da vittorie. Ancora imbattuto nella sua prima stagione alle Merengues, ha rilasciato un lunga intervista alla radio spagnola Cadena Ser.

Il primo tema che abborda sono le sue scelte tattiche e la sua gestione:

I giocatori che giocano meno lavorano tanto, se non più degli altri.

E ancora

Sono un allenatore fortunato, ho un gruppo fantastico.

Afellay vicino al Barcellona

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Ibrahim Afellay è un centrocampista offensivo di sicuro avvenire che – come molti sanno – attira le attenzioni di un gran numero di club europei, perché tra sei mesi sarà libero di scegliere per quale squadra giocare, visto che scadrà il suo contratto con il PSV Eindhoven.

Un esterno di qualità come lui farebbe molto comodo alla Juventus e all’Inter – per non parlare del Milan -, ma le squadre italiane se lo stanno facendo scappare: il giocatore è vicino ad un passaggio al Barcellona, già nel mercato di gennaio, per una cifra vicina ai quattro milioni di euro – roba da saldi di fine stagione, ma qualcosa è sempre meno di niente per la squadra olandese.

Gli obiettivi di calciomercato: Diego Forlan

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Diego Forlan ha una storia particolare. Sia suo padre che suo nonno hanno giocato a calcio ad un certo livello: il padre – Pablo – come terzino nel Peñarol e poi nel San Paolo – oltre che nella nazionale che partecipò ai mondiali del 1974 -, il nonno – Juan Carlos – nell’Independiente degli anni Trenta.

Lui all’inizio non pensava troppo al pallone. Giocava a tennis ed era anche bravo, ma poi dopo un incidente che paralizzò la sorella Alejandra decise di diventare calciatore per poter pagare le sue cure.

Il Barcellona è la miglior squadra spagnola del decennio

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Secondo uno studio condotto dal Centro de Investigaciones de Historia y Estadística del Fútbol Español – CIHEFE -, il Barcellona è stato il miglior club spagnolo del primo decennio del ventunesimo secolo – dopo essere stato considerato la squadra più forte degli ultimi venti anni dall’Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio – IFFHS -, un istituto riconosciuto dalla FIFA che si occupa – come dice il suo nome – di statistiche e record individuali e di squadra riguardanti la storia del calcio.

Il risultato è arrivato utilizzando un metodo di calcolo simile a quello impiegato dall’IFFHS. L’organismo iberico ha attribuito ad ogni club spagnolo una serie di punti per ogni risultato ottenuto nelle competizioni – nazionali e continentali – affrontate. Non sono stati attribuiti punteggi aggiuntivi in caso di conquista di titoli – campionati, coppe o Champions League.

Liga: il Real vince il derby, ma Barça e Villareal tengono il passo

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Gli amanti del calcio lo sperano: forse quest’anno non si tratterà di una sfida a due ma, speriamo il più possibile, la Liga spagnola potrebbe essere aperta a tre squadre. Oltre ai soliti Real Madrid e Barcellona c’è un Villareal che, spendendo un terzo delle due compagini avversarie, continua a mantenere il passo.

Ma andiamo con ordine. La partita più importante di giornata è il derby di Madrid. Un derby sin troppo facile per gli uomini di Mourinho che in pochi minuti lo mettono già in tasca. Apre Ricardo Carvalho, chiude Mesut Ozil. Siamo appena al 19′, ma l’Atletico non ha la forza di reagire e così i tre punti ai blancos diventano una cosa scontata.

Diritti tv: Real Madrid e Barcellona si spartiscono il bottino

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La legge Melandri-Gentiloni garantirà un minore squilibrio tra gli incassi provenienti dai diritti tv delle squadre di serie A. Per intenderci, un top club come Milan-Inter o Juventus non guadagnerà più di 3-4 volte quello che guadagnano i piccoli club come Catania, Brescia o Chievo.

Il valore di questo scarto naturalmente varia da paese a paese. In Francia ad esempio il divario tra i grandi e i piccoli è dell’ordine di una trentina di milioni di euro. E in Spagna? Nella Liga non si può certo parlare di equità. Le televisioni negoziano direttamente i diritti con i singoli club, e ovviamente quelli che hanno un forte potere di attrazione mediatico si spartiscono gran parte del bottino. In altre parole la cassa se la dividono Real Madrid e Barcellona ed agli altri restano solo le briciole.

Liga: super-Barça 5-0 al Siviglia, contro il Real Trezeguet non basta

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Aveva già spaventato le big Trezeguet, che con un suo gol aveva permesso all’Hercules di battere il Barcellona nella seconda giornata di campionato. E ci riprova anche stavolta, andando in gol dopo appena tre minuti contro il Real Madrid. Ma non siamo alle prime giornate, la cura-Mourinho funziona, e soprattutto il Real ha dalla sua un Cristiano Ronaldo in formato pallone d’oro. Da un suo tiro scaturisce il pareggio di Di Maria che insacca la respinta del portiere mentre sono del portoghese sia la rete del sorpasso che l’1-3 finale.

A questo show non poteva non rispondere Messi, e così è stato. Il Siviglia è ben lontano dalle prestazioni degli anni passati, e si nota subito quando una respinta errata di Varas permette alla Pulce di portare in vantaggio i suoi dopo appena 4 minuti. Alla fine Messi e Villa metteranno a segno una doppietta a testa, di Dani Alves la rete che completa il 5-0.

La nuova politica di mercato del Real Madrid

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In occasione del suo primo mandato, il presidente del Real Madrid Florentino Perez si era fatto conoscere per una serie di acquisti stellari: Figo nel 2000, Zidane nel 2001, Ronaldo nel 2002, e poi Beckham, Owen, Robinho, e Sergio Ramos – l’unico rinforzo spagnolo -, per un totale di 17 acquisti in 6 anni.

Fino al 2003, la sua strategia di “zidanes e pavones”, ovvero di stelle affiancate da giovani della cantera madrilena – come il difensore Francisco Pavon – fa vincere al Real due campionati, una Champions League, una Supercoppa europea, una Coppa Intercontinentale e due Supercoppe di Spagna, ma di lì in poi una serie di scelte discutibili – come l’esonero di Vicente Del Bosque – aprono un periodo di crisi che si chiude con le dimissioni del presidentissimo il 27 febbraio 2006.

Liga: immenso Cristiano Ronaldo, 4 gol al Santander

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Anche se la classifica non lo dice ancora, come ogni anno la Liga si sta trasformando in un gioco a due tra Real Madrid e Barcellona. Ma quest’anno, forse più delle stagioni precedenti, questo dualismo si concentra maggiormente sui due fenomeni dei due club, Cristiano Ronaldo da una parte e Lionel Messi dall’altro.

La giornata appena disputata nel campionato spagnolo ne è la dimostrazione. Anche se stasera il Villareal dovesse vincere, il Real rimarrebbe ugualmente primo dopo il 6-1 rifilato al Racing Santander. Ad aprire le danze è Higuain che sfrutta un errore sul fuorigioco avversario per volare da solo contro il portiere e segnare il gol dell’1-0, ma poi si scatena Cristiano Ronaldo che segna altri 4 gol. In rete anche Ozil, e l’unico gol del Racing arriva ormai quando non serve più.