Maldini non pensa più al ritiro

di Redazione 4

Una frase che si sente spesso dire tra tifosi, in questo calcio moderno, è che non esistono più le bandiere. In effetti basta poco per un calciatore cambiare maglia. Basta che gli si offra un milione di euro in più di contratto, e decine di anni di militanza con una maglia vanno a finire nel dimenticatoio.
Ma come al solito le eccezioni ci sono sempre. La più lampante è Paolo Maldini, 39 anni (40 a giugno), di cui 24 nel Milan ad alti livelli, e strisce rosse e nere cucite sulla pelle.

Lo scorso anno Paolone dichiarò:”voglio vincere la Champions e poi mi ritiro“. Riuscì nel suo intento e disse:”voglio vincere il mondiale per club – unico trofeo che ancora non aveva messo in bacheca, visto che era alla prima edizione – e mi ritiro”.
Riuscì anche in questo caso, e a questo punto come terminare al meglio la sua ultima stagione, se non con la sua nona finale di Champions?
Ci aveva pensato Paolo, ma poi quella maledetta sera del 4 marzo i ragazzini dell’Arsenal gli hanno rovinato il sogno. Forse segnale delle nuove generazioni che prendono il posto di quelle vecchie.


Ma giustamente adesso lui dice:”perchè mi devo ritirare? sto bene, posso continuare”, per la gioia dei tifosi rossoneri. Dichiarazioni scaturite forse anche dalla constatazione di essere stato il migliore nella partita contro i Gunners.
Ieri sera, al programma di Sky “attenti a quei due”, condotto da Fabio Caressa e Stefano De Grandis, alle provocazioni dei due giornalisti Maldini ha risposto:”Ho ancora tanta energia. Bisogna essere coerenti con quello che si dice però quelli che non cambiano mai idea sono degli stupidi”. Poi ha spiegato anche il motivo per cui aveva pensato di ritirarsi: “In questi ultimi mesi le ginocchia non mi fanno tanto male. L’anno scorso, nel finale di stagione, non riuscivo nemmeno a piegarle”. Problema di articolazioni quindi, come per Baggio e per Ronaldo. Il troppo carico di lavoro dovuto al fatto che si gioca una volta ogni 3 giorni farebbe piegare le gambe a chiunque, figuriamoci ad un quarantenne.

Ma tenendo conto che lui gioca quasi esclusivamente in Champions, dove ci vuole più l’esperienza che la bravura, e che molto spesso viene tenuto “sotto sale” dai medici, per non farlo affaticare, il pensiero di continuare gli torna sempre. E poi gli stimoli non mancano. La piazza gli chiede di tornare, e dal punto di vista tecnico, Maldini è curioso di giocare in un ruolo in cui non veniva impiegato da dieci anni, quindi perchè smettere?
E poi non saprebbe nemmeno cosa fare dopo. Dalle sue dichiarazioni si evince che non vuole fare l’allenatore per non lasciare Milano, ma nemmeno sa cosa potrebbe fare nello staff del Milan, che lui peraltro conosce molto bene.

Le 601 partite in serie A e le 133 in Champions League non gli hanno permesso di pensare tanto al futuro. E allora ci pensiamo noi, che di calcio viviamo, e che vorremmo vedere gente come lui sempre in campo, campione prima di tutto di umanità, oltre che con il pallone tra i piedi.
Visto che le sue presenze con la maglia rossonera sono in totale 952, gli consigliamo di provare ad arrivare a quota 1000, e speriamo che ciò avvenga il più tardi possibile.
Forza Paolo, non solo i tifosi del Milan, ma tutto il calcio ti aspetta.

Commenti (4)

  1. il calcio parla molto dei Cassano e poco dei Maldini, ma forse è meglio così.

  2. è lo stesso motivo per cui in tv si parla di fabrizio corona e non di zichichi

  3. attenti a quei 2 è presentato da vialli e rossi, vi consiglio un bel paio di occhiali e un nuovo apparecchio acustico. Caressa e de Grandis presentano MondoGol

  4. ehi calma, può capitare di confondere due trasmissioni della stessa emittente

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