Capello: il calcio italiano è in crisi

di Redazione 1

Foto: AP/LaPresse

L’Italia è stata sbattuta fuori dai mondiali a calci nel sedere, prima ancora di accorgersi che stava vivendo il peggiore degli incubi; le squadre italiane in Europa oramai non fanno più paura a nessuno e basta un modesto Lech Poznan a mettere in crisi la Vecchia Signora o un altrettanto modesto Basilea per ingigantire i guai della Roma. Dove sta andando dunque il calcio italiano. Analizza la situazione Fabio Capello, uno che con la la “sua” Inghilterra non sta facendo certo fuoco e fiamme, sebbene occorra riconoscergli il merito di aver vinto praticamente tutto quando allenava dalle nostre parti:

A livello europeo, il calcio italiano è messo male. Abbiamo dominato per anni, ma ora in Europa il calcio tecnico e fisico ha la meglio sul nostro. E’ vero, l’Inter ha vinto la Champions, però dobbiamo ricordare che lo ha fatto con tanti stranieri forti fisicamente e validi tecnicamente.

Il calcio nostrano è in crisi, ma ciò non toglie che la Serie A possa essere offrire spunti di interesse:

Vedo un campionato interessante per alcuni motivi. Alcune squadre, come Inter e Juventus, stanno lavorando per capire dove possono arrivare. Benitez è un ottimo allenatore. Un anno fa l’Inter ha vinto tutto con Mourinho e Rafa sta cercando di rinnovare. I gol di Eto’o non sono una sorpresa, lavora meno rispetto allo scorso anno e arriva più lucido davanti alla porta. La qualità dei calciatori consente comunque di fare molto bene le due fasi di gioco.

E non poteva mancare un riferimento alla Lazio capolista:

Può essere come il Verona di Bagnoli. Reja ci deve credere, perché ha un ottimo centrocampo, con incontristi e palleggiatori, ha una buona squadra e un buon gruppo: ci deve credere, deve trasmettere l’entusiasmo ai giocatori. Per la Lazio arrivare in Champions sarebbe un grande risultato.

E se lo dice Don Fabio, che di calcio ne capisce, possiamo fidarci.

Commenti (1)

  1. D’accordo sul fatto che sia in crisi (ma non ci vuole un genio per capirlo) ma non d’accordo sui motivi, non è la fisicità il problema ma la qualità.
    Basta vedere il club (Barcellona) e la nazionale (Spagna) più forti, sono qualità pura e davvero poco fisico (soprattutto i blaugrana, sono una squadra di nani ^_^)

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