Bologna, ora il rischio si chiama fallimento

di Redazione Commenta

Foto: AP/LaPresse

I tre punti di penalizzazione in classifica sembravano uno spauracchio, ma al momento sono l’ultimo dei problemi per i tifosi del Bologna. La squadra che la scorsa estate è passata a Porcedda ora rischia seriamente di fallire. Se non si dovesse trovare qualcun’altro che la rileva prima di gennaio (e i Menarini hanno già annunciato di non volerlo fare), i rossoblù potrebbero fare la fine di altri club come il Napoli o la Fiorentina.

La responsabilità di questa situazione è attribuibile, almeno stando a quanto dichiara lo stesso Porcedda, ad un broker, il quale nonostante fosse stato dichiarato fallito, e con una sentenza passata in giudicato per falsità in scrittura privata, truffa e ricettazione, è riuscito a raggirare il neopresidente felsineo con delle fidejussioni bancarie false.

Porcedda aveva pagato a questo broker 150 mila euro per ottenere una fidejussione di 6 milioni, ma questa è risultata falsa, il broker è sparito ed il Bologna si ritrova così senza un euro. L’annuncio di lunedì scorso dunque non era veritiero, gli stipendi non sono stati pagati, ed essendoci debiti sempre più consistenti (potrebbe esserci addirittura lo sfratto dalla sede di Casteldebole), le alternative sono due: o accade il miracolo, e cioè che Porcedda trova i soldi o qualche altro compratore salva la squadra, ma tutto entro la fine di gennaio, oppure la società potrebbe fallire, ripartendo presumibilmente dalla Lega Pro.

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