Bologna, società messa in mora ed ora rischia il fallimento

di Redazione Commenta

Foto: AP/LaPresse

Le settimane che stanno per aprirsi in casa Bologna si preannunciano più dure che mai. Oggi i calciatori hanno presentato la richiesta di messa in mora della società. Il motivo è, com’è noto, il mancato pagamento degli stipendi dalla scorsa estate, da quando cioè la squadra è passata in mano a Porcedda. Marco Di Vaio, capitano dei rossoblù, ha parlato a nome di tutti, affermando che si tratta di una decisione dolorosa ma dovuta, per cui si è aspettato l’ultimo giorno per presentarla. Questa richiesta però verrà ritirata non appena un nuovo acquirente, o l’attuale presidente, presenteranno rassicurazioni finanziarie che potranno garantirgli gli arretrati.

Messa in mora significa dal punto di vista sportivo che il Bologna ora deve attendersi altri due punti di penalizzazione dopo il primo già comminato due settimane fa, ma soprattutto che, se entro gennaio non si dovesse trovare qualcuno che copre il buco di bilancio, la squadra rischia il fallimento.

La situazione: Porcedda non ha alcuna intenzione di mollare, ed ha chiesto di dargli tempo per ottenere fidejussioni bancarie per 10 milioni di euro, oppure una buonuscita per lasciare la società a qualcun’altro. In entrambi i casi il club ci va a perdere. Molto più responsabile sarebbe la mossa di farsi da parte, come quella intrapresa dai Menarini che ieri hanno annunciato ufficialmente di non volerne sapere più nulla, e di voler lasciare definitivamente il calcio.

L’unico che sembra al momento in grado di salvare la società è Massimo Zanetti, proprietario della società Segafredo. Solo lui potrebbe avere i fondi per coprire i buchi di bilancio, pagare gli stipendi arretrati e rilanciare la società. Il problema è che Porcedda non ne vuole sapere di lasciargli gratis il club. Se entro la ripresa del campionato non dovesse trovarsi una soluzione, la società rischia di fallire, liberando i calciatori di proprietà e facendo tornare nelle società di appartenenza i calciatori in prestito o in comproprietà come Viviano (Inter), Meggiorini (Genoa), Rubin (Torino) e tanti altri.

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