Bari, il Manchester City di casa nostra

di Redazione 1

Il fenomeno dei petrol-dollari potrebbe sbarcare anche in Italia. Anzi, forse è già qui. Da un anno circa si vocifera della cessione (stavolta seria) della società del Bari, tanto che addirittura la famiglia Matarrese, che ha sempre respinto tutte le offerte precedenti, ha ammesso che ci sono compratori stranieri e che è disposta a vendere la squadra.

Ma poteva andare tutto liscio? Ovviamente no, quando si tratta di una società che è in mano della stessa persona da più di 30 anni. Come per la vicenda Sensi, anche i Matarrese sono molto reticenti a lasciare la società nelle mani di estranei, specialmente se non italiani. Ma stavolta si parla di milioni veri, tanti che nemmeno in una grande città come Bari se ne erano mai visti. Quelli di un fantomatico compratore arabo.

In questi giorni si stanno trattando gli ultimi dettagli per la cessione della squadra a Tim Barton, imprenditore texano che ha mire sullo stadio San Nicola (l’obiettivo è di farlo diventare come gli stadi inglesi), e sull’area circostante. Ma dietro di lui, sembra esserci un socio arabo, rampollo di una delle famiglie più ricche del medioriente. Per ora si sa solo questo. Nemmeno il nome è dato conoscere. Quello che di certo si sa è che la transazione avverrà sulla base di 25 milioni di euro, e che il 100% del pacchetto azionario passerà nelle mani del compratore americano entro il 31 ottobre. Solo allora sapremo chi sarà a sborsare i quattrini, e vedremo le velleità che, si dice, siano da competizione europea. Forse non è un caso che si voglia chiudere l’affare poche settimane prima della riapertura del mercato invernale.

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