Moviola 19a giornata, penalizzata la Juve, graziata la Lazio

di Redazione Commenta

Gli arbitri non dovrebbero farsi influenzare dalle polemiche che ci sono ogni domenica, ma purtroppo sono esseri umani e tendono a sbagliare, a volte troppo. Nell’ultima giornata ci sono stati tanti piccoli episodi, ma uno plateale avrebbe potuto cambiare il corso di una partita, e probabilmente anche del campionato. Parliamo di Juventus-Sampdoria con il signor Valeri che, probabilmente affetto dalla presunzione bianconera che la Juve avesse già la partita in mano, commette un errore imperdonabile.

Siamo sull’1-0 e nella Samp c’è già stata l’espulsione di Berardi (peraltro corretta). Arriva una palla in area per Matri a pochi passi da Romero. L’attaccante però non riesce a calciare perché spinto da Palombo. L’errore di Matri è accentuare la caduta, il fallo c’è tutto ed è rigore ed espulsione perché è ultimo uomo in chiara occasione da gol. Stando già sull’1-0 e con i blucerchiati in 10 Valeri non se l’è sentita di fischiare (non ammonisce nemmeno Matri per simulazione però), chiaramente intimorito dalla valanga di proteste che ne sarebbe scaturita. Eppure se avesse fischiato avrebbe avuto ragione. La partita a quel punto, con un probabile 2-0 e la Samp in 9, sarebbe finita diversamente, ma non è andata così.

DUBBIO LAZIO – Per il resto la giornata degli arbitri italiani è stata positiva. L’unico errore di una certa gravità, ma che può essere perdonato, è quello in Lazio-Cagliari sull’episodio del rigore che dà la vittoria agli uomini di Petkovic. Klose calcia a rete e subito dopo viene toccato da Agazzi. Il signor Orsato fischia il rigore, che a termini di regolamento non ci sarebbe, è molto al limite dato che quando c’è il contatto il pallone è già verso la porta, e di certo Klose non può più raggiungerlo, a meno che non sia capace di saltare e tre metri d’altezza. Ma era davvero difficile da valutare in una frazione di secondo e nel 50% dei casi viene fischiato.

Molto al limite anche il rigore concesso al Milan, ma qui c’è molta ingenuità di Felipe e tantissimo mestiere di Pazzini. Era da annullare il gol di Budan in fuorigioco, ininfluente. Infine chiudiamo con l’Inter. Le proteste di Stramaccioni sono infondate in quanto tutta la partita ha viaggiato sul rigore non concesso a Palacio nel primo tempo. Prima di tutto, l’argentino è partito in fuorigioco in quell’azione, e poi il contatto non era da rigore. Magari non ci stava l’ammonizione per simulazione in quanto un minimo di contatto c’è, ma non è che basta sfiorare l’avversario per fischiare un penalty.

Photo Credits | Getty Images

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