Ci voleva proprio una serata così per il calcio italiano, umiliato e sconfitto ad ogni latitudine nel Vecchio continente e incapace di riconquistare la supremazia di qualche anno fa. A regalarci un sorriso è l’Udinese, dopo una sofferenza durata 85 minuti contro uno Zenit St. Pietroburgo che sembrava dover resistere ai continui attacchi dei bianconeri.
Ad onor del vero bisogna ammettere che i russi sono sembrati lontani parenti della squadra che qualche mese fa incantava l’Europa intera, conquistando una storica Coppa Uefa e battendo il Manchester United nella finale di Supercoppa. Alla vigilia sembrava che l’Udinese non avesse speranze di qualificazione, tanto che Marino predicava attenzione in modo da limitare i danni per poi giocarsi tutto nella gara di ritorno.
E invece abbiamo assistito ad una gara a senso unico, con i russi poco ispirati e per nulla pericolosi di fronte ad un’Udinese ben messa in campo e capace di proporre ottime manovre. Tutto facile dunque? No, perché fino alla fine abbiamo temuto che la sfortuna avesse preso casa in Italia, impedendo anche all’Udinese di guadagnarsi una meritata vittoria.
Ottantacinque minuti: tanto è durata l’attesa per un gol che sarebbe potuto arrivare molto prima, se solo Malafeev non avesse deciso di fare il fenomeno per una sera, respingendo qualunque attacco dei bianconeri. Poi la sfortuna ha deciso di voltarsi da un’altra parrte e Quagliarella ne ha subito approfittato, regalando ai 14.000 del Friuli la gioia tanto attesa. E dopo sette minuti arrivava anche il raddoppio, grazie alla rete messa a segno da Di Natale su calcio di rigore.
2-0 il risultato finale in attesa del ritorno della prossima settimana, quando l’Udinese potrebbe raggiungere un obiettivo storico, qualificandosi ai quarti di finale. La strada è in discesa: forza Udinese!
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