Juventus – Milan 0-1: fotogallery

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Notte fonda in casa Juve, notte stellata in casa Milan, dopo lo 0-1 che ha scritto la parola fine sul big match della ventottesima giornata. Mezza Italia soffiava sulle spalle della Vecchia Signora, nella speranza che quest’ultima riuscisse a fermare la corsa del Milan capolista. E invece alla fine della fiera ci ritroviamo a commentare l’ennesima vittoria rossonera e l’ennesima sconfitta della Juventus (la terza di fila), che avvicina il Milan al tricolore e spinge i bianconeri lontano dalla zona utile per la conquista dell’Europa.

Ci si aspettava il gol di Ibrahimovic, impresa mai riuscita contro la “sua” Juve, e invece a spingere in rete il pallone della vittoria è stato Ringhio Gattuso, uno poco abituato alle esultanze personali, ma che ha scelto il momento migliore per riscoprirsi goleador.

Serie A 28a giornata: Juventus – Milan 0-1

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Anticipo della ventottesima giornata di serie A.
Stadio Olimpico, Torino:
Juventus-Milan 0-1
Rete:
23′ st Gattuso (M)

Quel che sarebbe dovuto essere nelle previsioni di inizio stagione e che, in buona parte, non si è rivelato: Juventus-Milan poteva rappresentare una sfida importante in ottica scudetto e invece, per il fatto che i bianconeri sono venuti meno alle aspettative e sono costretti a una strenua lotta per accaparrarsi un posto nell’Europa League, la sfida ha essenzialmente perso parte del fascino. Non uno scontro diretto tra pretendenti, vero, ma è altrettanto innegabile la constatazione che una gara come quella tra zebre e diavolo non sarà mai match normale.

Troppo passato a fare da memoria storica, troppe tensioni accumulatesi nel corso degli anni, enorme astio tra le due tifoserie. Si è mormorato – forse a torto, anche se la verità dei fatti nessuno l’ha confermata – che fu a causa di un diverbio tra le due tifoserie che la storica Fossa dei Leoni milanista intraprese la fase di declino che portò allo scioglimento. Buttato lì, ma avremmo potuto citare migliaia di altri episodi, solo per lasciare intuire il motivo per il quale una sfida simile avrà sempre un sapore differente. In campo – tra i due club più titolati d’Italia – e fuori dal campo. La graduatoria stagionale, intanto, recita così: solo il Milan può perdere lo scudetto, la Juve ripassi l’anno che verrà.

Leonardo: Juve-Milan? Pensiamo a noi

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Cresce l’attesa per una delle classiche del calcio italiano, Juventus-Milan, con mezza Italia a sperare che la Vecchia Signora ripeta la prestazione dell’andata e fermi la corsa del Milan verso la conquista del tricolore. Mezza Italia sì, ma non Leonardo, che pure dovrebbe essere interessato dal risultato dell’Olimpico di Torino e che invece sembra non preoccuparsi troppo:

Juventus-Milan non determina niente: pensiamo solo a noi. Ci sono tante partite importanti, siamo in corsa su tre fronti e solo la continuità ci porterà da qualche parte. L’attenzione è rivolta soltanto alla nostra partita, dobbiamo riprendere il ritmo e migliorare il gioco: non voglio distrazioni, è fondamentale rimanere concentrati sul Genoa.

Chiellini: battiamo il Milan!

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Sale l’attesa per l’anticipo di lusso del prossimo sabato tra il Milan capolista ed una Juve alla ricerca di se stessa ed in crisi di risultati ormai da troppo tempo. Una sfida che fino a qualche anno fa valeva per il tricolore e che ora ha perso un po’ dell’antico fascino, pur rimanendo una classica del calcio italiano.

I rossoneri cercano conferme dopo il 3-0 rifilato al Napoli, mentre i bianconeri non vogliono inanellare la terza sconfitta di fila, dopo quelle con Lecce e Bologna. Come finirà? Non avendo la sfera di cristallo è difficile lanciarsi in pronostici, ma dobbiamo credere alle parole di Giorgio Chiellini, che promette il massimo impegno nella sfida contro i primi della classe:

Sabato speriamo di fare un favore all’Inter. Moratti si tura il naso e tifa per noi? E’ normale, loro devono sperare in un passo falso dei rossoneri. Sabato scenderà in campo una Juventus che sarà in grado di battere il Milan.

Moggi: la Juve è diventata una provinciale

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Doveva essere la stagione della rinascita, dopo l’annata storta della gestione Ferrara-Zaccheroni. Non che la Juve mirasse alla conquista dello scudetto, ma si sperava almeno che l’arrivo della coppia Delneri-Marotta e l’acquisto di un gran numero di giocatori nel calciomercato estivo consentissero ai bianconeri di vivere una stagione tranquilla a ridosso delle prime della classe. E invece le batoste arrivano l’una dopo l’altra, anche e soprattutto con squadre di media classifica, tanto che il futuro del tecnico non è più così certo come si predicava qualche settimana fa. Tutta colpa di Delneri? No, a sentire Luciano Moggi:

L’avevo detto in estate: invece di ricostruire, chi è arrivato ha finito per distruggere del tutto la Juve. Non serviva una rivoluzione, ma solo 2-3 nuovi innesti di valore. La squadra è stata invece assemblata malissimo, senza né personalità né qualità, rovinando anche il precedente gruppo. I colpevoli? Chi ha permesso a Marotta di comprare 15 giocatori. Fosse per me li rivenderei tutti, salvando il solo Krasic. Hanno reso la Juve una provinciale capace di vincere contro le grandi quando gli stimoli la fanno da padrone per poi poter perdere però contro chiunque in malo modo, per la mancanza di classe.

Juventus – Bologna 0-2: fotogallery

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La scorsa settimana erano stati gli sconosciuti Mesbah e Bertolacci a mettere ko la Vecchia Signora. Questa volta è toccato al conosciutissimo Di Vaio affondare la nave bianconera e far tornare d’attualità l’espressione “crisi profonda” nello spogliatoio della Juventus. Il risultato in entrambi i casi è il medesimo 2-0 e addio sogni scudetto, addio alla rincorsa al quarto posto e – se si dovesse continuare di questo passo – addio anche alla qualificazione per l’Europa League del prossimo anno.

Chi pensava che il Bologna fosse stanco per l’impegno infrasettimanale contro la Roma, si sbagliava di grosso, perché gli uomini di Malesani si sono mostrati pimpanti, agguerriti e poco propensi a fare da sparring partner ai padroni di casa.

Serie A 27a giornata: Juventus – Bologna 0-2

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Anticipo della ventisettesima giornata di serie A
Stadio Olimpico, Torino:
Juventus-Bologna 0-2
Reti:
4′ st e 21′ st Di Vaio (B)

Dopo una settimana ad interrogarsi sul perché di una prestazione incolore contro il Lecce, la Juventus incassa un altro pesante macigno perdendo in casa davanti ai propri tifosi con lo stesso, identico  risultato. Questa volta è stato Marco Di Vaio a risollevare dalle ceneri un Bologna che sembrava morto contro la Roma, ma che, fronteggiando i bianconeri, ha giocato la classica partita della vita.

E’ finita tra i fischi e con la contestazione dei tifosi, che ormai rivedono le streghe della scorsa stagione. Delneri ha le sue responsabilità, avendo scelto una squadra molto sfilacciata rinunciando a Del Piero e Toni per un tempo e, nel momento in cui si è corretto, i suoi sono crollati sotto i colpi di Di Vaio, che con la doppietta di stasera aggancia a quota 18 Totò Di Natale. Complimenti al Bologna perché con una condotta di gara perfetta ha centrato il colpaccio atteso da 30 anni.

Del Piero disposto a firmare in bianco

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Il calcio delle bandiere, dell’attaccamento alla maglia, della volontà di restare a vita in una squadra vive solo nei ricordi dei nostalgici. Oggi si fanno scelte di portafoglio, ci si vende al miglior offerente in nome di una carriera troppo breve per essere sprecata seguendo il battito del cuore. Eppure ci sono ancora calciatori, pochi a dire il vero, che fanno prevalere la scelta del sentimento e che non cedono alle sirene del nababbo di turno.

Uno di questi è Alessandro Del Piero, bianconero da una vita, da quando la Juventus lo prelevò dal Padova per farne l’erede di Roberto Baggio. Di lì a poco il Divin Codino fu ritenuto non più indispensabile, mentre Pinturicchio dimostrava di poter raccogliere degnamente il testimone. Da allora sono trascorsi quasi 20 anni e Del Piero più volte avrebbe avuto la possibilità di raggiungere altri lidi, rispondendo a chiamate che gli avrebbero permesso di mettere in tasca stipendi più lauti di quello offertogli dalla Vecchia Signora.

Agnelli alza la voce

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La palla è rotonda ed il calcio ci ha abituati a sorprese di ogni tipo. Figuriamoci se non può starci che una squadra come la Juve possa perdere contro una delle ultime della classe, per di più in piena forma nelle ultime settimane. Insomma, perdere con il Lecce ci può stare, ma quello che proprio non ci sta è arrendersi senza neppure giocare, scendere nel Salento per esibirsi nell’arte delle belle statuine, mentre gli avversari corrono come forsennati e ti stringono in un angolino.

Poi ci si può aggrappare al rigore negato a Toni o all’espulsione di Buffon (tra l’altro sacrosanta), ma resta il fatto che i bianconeri potevano e dovevano portare a casa i tre punti per non perdere terreno dal gruppo di testa. Una situazione che piace affatto al presidente Andrea Agnelli, piuttosto contrariato davanti alle telecamere:

Penso che ieri a Lecce i giocatori della Juve non si siano nemmeno fatti la doccia, visto che in campo non hanno corso né sudato.

Lecce – Juventus 2-0: fotogallery

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Mesbah e Bertolacci, chi sono costoro? Solo due nomi come tanti, se paragonati ai vari Buffon, Chiellini, Krasic, Aquilani, Del Piero e compagnia bella. Eppure a riempire il tabellino dei marcatori dell’anticipo dell’ora di pranzo ci sono proprio questi due nomi. Alla vigilia di Lecce-Juventus Delneri aveva parlato di partita della svolta e chissà quanti tifosi bianconeri avranno cominciato ad esibirsi in scongiuri di ogni tipo, considerando che ad ogni promessa del tecnico corrisponde poi un momento di appannamento della squadra (ricordate quando parlava di scudetto poco prima di Natale?).

La svolta non c’è stata ed anzi la Juve ha incassato due sonori schiaffoni contro una squadra che cerca punti utili per la salvezza. Davide contro Golia, a giudicare dai nomi in campo, con Golia che esce ancora una volta battuto ed è costretto a rivedere le proprie ambizioni.

Serie A 26a giornata: Lecce – Juventus 2-0

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Anticipo della ventiseiesima giornata di serie A.
Stadio Via del Mare, Lecce.
Lecce-Juventus 2-0
Rete:
32′ pt Mesbah (L), 3′ st Bertolacci (L)

Testa coda, ma neppure troppo. Nel senso che la Juventus – troppo in alto – non c’è nè il Lecce, per la verità, se la passa tanto male, visto che ia ruota gli vanno incontro un poker di formazioni. Se nella vigilia della sfida odierna qualcuno se la passava male, in ogni caso, erano proprio i salentini, costretti per l’occasione a sperimentare una linea difensiva inedita e obbligata: i quattro davanti a Rosati sono Donati, Fabiano, Ferrario e Brivio; in assenza di Giacomazzi, inoltre, il ruolo di regista arretrato va a Vives che è affiancato in mediana da Munari, Grossmuller, Bertolacci e Mesbah.

Panchina per Corvia e unico terminale offensivo Di Michele, sul quale sono caduti i favori di mister De Canio. Del Neri, al contrario, gode per una delle poche volte in stagione di problemi di abbondanza ma sceglie di dare fiducia in toto all’undoici reduce dalla vittoria bianconera contro l’Inter. Quattro difensori in linea, con Sorensen e Chiellini sulle corsie esterne e Barzagli a far coppia con Bonucci al centro della retroguardia. A centrocampo Krasic e Marchisio sulle corsie laterali mentre in mezzo ci finiscono Melo e Aquilani. Matri e Toni, là davanti, non si toccano.

Iffhs: Barcellona miglior club europeo dell’ultimo decennio

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L’Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio – più conosciuta con il suo acronimo, l’IFFHS – ha da poco pubblicato una nuova classifica. Sotto esame questa volta sono i risultati degli ultimi dieci anni.

Fino alla fine del 2009 la situazione era la seguente: il Manchester United guidava la classifica con 17 punti di vantaggio sul Barcellona e 66 sull’Arsenal e sul Liverpool. Il Milan seguiva al quinto posto con 78 punti davanti ai cugini dell’Inter. Il Bayern di Monaco occupava il settimo posto con otto punti di vantaggio sul Real Madrid – il miglior club calcistico del secolo scorso. Agli ultimi posti della top ten il Chelsea che sopravanzava di 184 punti la Roma.

Juventus – Inter 1-0: fotogallery

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La Juve c’è e comincia a vedere una luce in fondo al tunnel buio dove si era infilata dopo la sosta natalizia, quando anche la partita più semplice diventava un vero e proprio incubo per i colori bianconeri. Crisi finita? E’ presto per lanciarsi in previsioni ottimistiche, ma di certo l’aver battuto i campioni d’Italia, i rivali per eccellenza dell’ultimo decennio, fa morale e lascia presagire un cammino più agevole per la Vecchia Signora.

L’Inter fa invece un passo indietro e dopo tre vittorie consecutive arresta la rincora al Milan capolista ed ora si aggrappa al recupero con la Fiorentina per sorpassare la Lazio e portarsi in terza posizione, a cinque punti dalla vetta. Per ora le lunghezze di distacco sono otto e la strada verso l’ennesimo tricolore consecutivo appare più in salita che mai, specie se il duo di testa continua a macinar punti.