Serie A 26a giornata: Lecce – Juventus 2-0

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Foto: AP/LaPresse

Anticipo della ventiseiesima giornata di serie A.
Stadio Via del Mare, Lecce.
Lecce-Juventus 2-0
Rete:
32′ pt Mesbah (L), 3′ st Bertolacci (L)

Testa coda, ma neppure troppo. Nel senso che la Juventus – troppo in alto – non c’è nè il Lecce, per la verità, se la passa tanto male, visto che ia ruota gli vanno incontro un poker di formazioni. Se nella vigilia della sfida odierna qualcuno se la passava male, in ogni caso, erano proprio i salentini, costretti per l’occasione a sperimentare una linea difensiva inedita e obbligata: i quattro davanti a Rosati sono Donati, Fabiano, Ferrario e Brivio; in assenza di Giacomazzi, inoltre, il ruolo di regista arretrato va a Vives che è affiancato in mediana da Munari, Grossmuller, Bertolacci e Mesbah.

Panchina per Corvia e unico terminale offensivo Di Michele, sul quale sono caduti i favori di mister De Canio. Del Neri, al contrario, gode per una delle poche volte in stagione di problemi di abbondanza ma sceglie di dare fiducia in toto all’undoici reduce dalla vittoria bianconera contro l’Inter. Quattro difensori in linea, con Sorensen e Chiellini sulle corsie esterne e Barzagli a far coppia con Bonucci al centro della retroguardia. A centrocampo Krasic e Marchisio sulle corsie laterali mentre in mezzo ci finiscono Melo e Aquilani. Matri e Toni, là davanti, non si toccano.

Le prime fasi di gara mostrano un Lecce capace di partire col piglio giusto. Al 3′ Brivio serve Grossmuller la cui deviazione costringe  Buffon a metterci una pezza. Buona personalità dei locali, per nulla intimoriti mentre la Juve che opta per il piccolo trotto sembra accusare più di una difficoltà di assetto. Al 10′ palla gol del Lecce: da Di Michele a Grossmuller che vince un rimpallo e rimette in mezzo, dove Mesbah calcia altissimo da ottima posizione. Due minuti dopo l’episodio che cambia volto alla partita: Buffon para fuori area con le mani sul tiro di Di Michele. Rosso diretto, ospiti in inferiorità numerica. A lasciare il posto a Storari è un Krasic già annunciato in precarie condizioni di forma. Andava alla grande undici contro undici, figurarsi se non poteva andare meglio con l’uomo in più: al 32′ il Lecce passa in vantaggio sfruttando una bella manovra corale: palla in profondità di Munari per il taglio di Mesbah, che coglie impreparata la retroguardia bianconera. Controllo col petto e destro a superare Storari in uscita. Allo scadere di frazione, occasioni sprecate da Aquilani e Grossmuller.

Nella ripresa si rivede Del Piero: fuori Toni. Mossa che non ha neppure il tempo di essere sperimentata perchè i salentini trovano il raddoppio al 3′: sponda aerea di Di Michele per Bertolacci che, solo nell’area piccola, deve solo insaccare. 3′ dopo occasionissima sui piedi di Grossmuller: Storari c’è. Lo svizzero, tuttavia, è una furia e nell’arco di dieci minuti costruisce e si divora due palle gol. Gli ospiti continuano a faticare ma al 24′ vedono ristabilito l’equilibrio numerico: Vives, appena ammonito, entra in scivolata su Chiellini e rimedia il secondo giallo. Nonostante ciò, il divario caratteriale tra le due squadre resta evidente in favore di un Lecce mai domo: al 34′ sono ancora i locali a sfiorare la terza marcatura con Chevanton. Del Piero da calcio piazzato sfiora il gol allo scadere di frazione. Il triplice fischio offre l’immagine felice dei salentini mentre in casa bianconera si tace, guardando a terra, in attesa di raggiungere gli spogliatoi.

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