Sneijder attacca Benitez e avverte la Juve

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Un mese e mezzo di assenza per recuperare da un infortunio e ricaricare le pile, ma ora Wesley Sneijder è tornato al suo posto, a dettare i tempi nel centrocampo nerazzurro, nella speranza di lasciare un’impronta sulla stagione dell’Inter. Tre graffi in sei giorni (tra campionato ed amichevole con l’Olanda) e la voglia di spaccare il mondo di dimostrare che è ancora l’Inter la squadra da battere. Nel posticipo di domenica c’è la Juve ad attendere i campioni d’Italia e Sneijder vuole tornare da Torino con i tre punti in tasca:

Battere la Juve e proseguire la striscia è importante per mettere pressione a chi è davanti. Vogliamo lo scudetto. A maggio si fanno i conti.

Real Madrid club più ricco del mondo, il Milan è il più ricco d’Italia

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Non vince nulla da un bel po’, e quest’anno potrebbe non fare eccezione, ma il Real Madrid resta ancora il club calcistico più ricco del mondo. Sarà perché, a differenza degli altri, espande i suoi tentacoli un po’ ovunque, persino negli altri sport come il basket, ma la società del Real Madrid riesce a fatturare da sola più di molte nazioni del terzo mondo.

Stando ai calcoli della società di consulenza Deloitte e basato sulla cifra d’affari dei 20 maggiori club di calcio del mondo realizzata nella stagione 2009/2010, la casa blanca si conferma al top con quasi mezzo miliardo di euro (483,6 milioni per l’esattezza), mentre tutte le altre arrancano a debita distanza. Il secondo club più ricco è ancora spagnolo e si tratta del Barcellona, con 398 milioni, seguito dal Manchester United che, nonostante i debiti, ha fatto circolare nella scorsa stagione 349,8 milioni di euro.

Buffon: basta parlare di Calciopoli

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L’argomento-nazionale la fa da padrone sulle prime pagine dei giornali, ma è già tempo di pensare alle prossime sfide di campionato e – in particolare – a quello che una volta veniva definito il derby d’Italia, prima che Calciopoli costringesse una delle due contendenti alla retrocessione nella serie cadetta. Juve-Inter non suscita più il fascino di una volta, ma è innegabile che sia una delle sfide più sentite, specie in considerazione delle accuse reciproche e delle richieste più o meno giustificate di restituzione dei titoli. Gigi Buffon si prepara alla sfida, nella speranza che l’argomento-Calciopoli venga lasciato fuori dal campo:

Non voglio più sentire nulla su Calciopoli, il passato è importante ma il futuro lo è ancora di più. E’ innegabile che quest’anno qualche errore arbitrale nei nostri confronti ci sia stato, ma sono un uomo di sport e come tale sono sempre convinto che si tratti solo di sviste, non ho mai pensato ci fosse qualcosa dietro.

Serie A 24a giornata: Inter – Roma 5-3

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Posticipo della ventiquattresima giornata di serie A.
Stadio Meazza di San Siro, Milano:
Inter-Roma 5-3
Reti:
3′ pt Sneijder (I), 13′ pr Simplicio (R), 35′ pt e 18′ st rig. Eto’o (I), 26′ st Motta (I), 31′ st Vucinic (R), 36′ st Loria (R), 45′ st Cambiasso (I)

Luci a San Siro, cantava Vecchioni. E in mezzo a cotanto bagliore, il fascio dei proiettori diventa occhio di bue. Il campo pare palcoscenico, l’erba è una distesa su cui incidere. La chiazza nera che si muove come inchiostro impazzito ha le fattezze di Eto’o. Lo muove una mano invisibile: l’abilità. A passo felpato, il camerunense trasforma l’A4 di San Siro in un rettangolo in cui si danza. Quando segue la musica interiore, la punta straripa. Non c’è Burdisso che tenga, nè un Juan chiamato agli starordinari. Non c’è, ma non avrebbe potuto incidere neppure lui, Mexes. La Roma che approda a Milano è un’insieme di carattere e volontà nel quale occorre capire che collocazione attribuire alle singole virtù: ma i pieni polmoni di Perrotta sembrano un salvagente sgonfio, Riise è l’ossimoro di un vichingo che non giganteggia, l’imprevedibilità di Menez pare d’improvviso la comparsata di uomo qualunque, Borriello è una torre leggermente pendente. Lo stesso difetto che fa di Pisa una città presa d’assalto dai turisti rende di punto in bianco l’attaccante capitolino il ricordo di un prodigio che fu. E che, di fronte a cotanta Inter, non è stato.

Una citazione particolare, in mezzo a una serie di aforismi che si sono rincorsi per 90′, la incarna Leonardo. Emblema di un calcio spettacolo, lo stesso che avrebbe dovuto ispirare la gioia. Il sorriso. Cambia la sponda e, magicamente, il pensiero si tramuta in realtà. Nerazzurri da favola: non manca niente. Il pazzo che scombussola i passanti è Pazzini; il mago sta nei piedi di Sneijder; la saggezza custodita in Zanetti; Motta è la spalla su cui poter sempre contare; Julio Cesar guardiano notturno che tutela la fortezza, inespugnabile. E lui, il re, che in barba al principe – Milito non c’è – riesce a illustrare in quattr’e quattro otto le gerarchie. Presi per mano da Eto’o, i padroni di casa si accingono a stupire, incantare, lasciare il segno. Rassegnarsi a un calcio mediocre, dopo aver assistito a questo Inter-Roma è come disilludersi.

Inter – Roma 5-3: fotogallery

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Luci a San Siro, le luci dei fuochi d’artificio tra due squadre – Inter e Roma – che negli ultimi anni hanno dato vita a sfida epiche, scontrandosi spesso per mettere in bacheca un trofeo in più. Nessuna coppa in palio nel posticipo della ventiquattresima giornata di campionato, ma tre punti pesanti che valgono un posto di lusso in classifica, nella rincorsa alle prime della classe.

Manca Totti, manca Milito (entrato solo a partita in corso), mancano Samuel e Lucio, ma i 22 in campo riescono ad offrire uno spettacolo entusiasmante, checché ne dica chi sostiene che la gara perfetta è quella che termina a reti inviolate.

Chivu fermato 4 turni, l’Inter non ricorre

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Un momento di follia. Solo così si può spiegare quanto accaduto ieri nel secondo tempo di Bari-Inter, quando Christian Chivu ha volutamente e violentemente colpito con un pugno al volto il difensore dei padroni di casa Marco Rossi. Un episodio non visto dall’arbitro e non sanzionato come avrebbe meritato, ma l’occhio vigile della telecamera non ha potuto fare a meno di immortalare l’attimo, tanto che oggi è arrivata puntuale la squalifica.

Quattro giornate di stop per il rumeno, nonostante le scuse presentate all’avversario e nonostante la difesa assunta prontamente da parte del patron Moratti, che ha voluto sottolineare la correttezza del suo difensore:

Ci dispiace molto, ci dispiace per Marco Rossi, ci scusiamo anche noi insieme a Chivu e ci dispiace anche per lui perché è la prima volta che capita una cosa del genere. Chivu è un ragazzo buonissimo e lo ha dimostrato poi alla fine della partita chiedendo scusa. Ripeto, ci dispiace molto, è stato una specie di raptus che neanche lui sa come giustificare.

Bari – Inter 0-3: fotogallery

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L’Inter fatica più del previsto contro il Bari ultimo in classifica, ma alla fine porta a casa tre punti determinanti nella rincorsa verso la testa della classifica. Leonardo schiera sin dal fischio iniziale il trio delle meraviglie, l’attacco che mezza Europa vorrebbe avere, Eto’o-Pazzini-Milito, nella speranza di sbloccare quanto prima il risultato.

Gara scontata e pioggia di gol? Assolutamente no, perché i padroni di casa chiudono bene gl spazi a centrocampo, tanto che il reparto avanzato non riesce ad avere i giusti rifornimenti, mentre dall’altra parte del campo Okaka ed Almiron danno un senso alla giornata di Julio Cesar.

Serie A 23a giornata: Bari – Inter 0-3

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Posticipo della ventitreesima giornata di serie A.
Stadio San Nicola, Bari:
Bari-Inter 0-3
Reti:
25′ st Kharja (I), 49′ st Pazzini (I), 51′ st Sneijder (I)

Nel turno infrasettimanale, in cui il Milan ha subito un intoppo per mano di una Lazio vrtuosa, ci si attendeva che le squadre più accreditate per contendere lo scudetto ai rossoneri ne sapessero approfittare. Invece accade che Napoli e Juventus cadano in trasferta per mano di Chievo e Palermo, la Roma impatti in casa contro un Brescia in condizioni disperate e l’Inter

L’Inter a Bari per il posticipo che chiude la ventitreesima di serie A: obiettivo conclamato, vincere in casa dell’ultima in classifica e rosicchiare – in vista della sfida da recuperare contro la Fiorentina – un paio di lunghezze ai cugini. Rivedere un Pazzini ai livelli dell’esordio è l’augurio del tifo nerazzurro mentre i Galletti cercano punti preziosi per non abdicare con un quarto di stagione ancora da disputare. La tattica dei due allenatori pare spregiudicata fin da subito: Ventura propone il rombo in mediana con Bentivoglio vertice avanzato a sostegno del tandem offensivo Okaka-Rudolf. Leonard, di contro, rischia subito il tridente composto da eto’o, Milito e Pazzini riferimento centrale. Dal 1’ anche l’altro neoacquisto, l’ex genoano Kharja.

Inter, Pazzini ha firmato

Alla fine di una lunga giornata di trattative è arrivata finalmente la firma sul contratto che lega Giampaolo Pazzini all’Inter da qui al 2015. Sin da questa mattina rimbalzavano notizie

Coppa Italia quarti di finale: Napoli – Inter 4-5 d.c.r. (0-0 d.t.s)

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Terza sfida dei quarti di finale di coppa Italia.
Stadio San Paolo, Napoli:
Napoli-Inter 4-5 d.c.r. (0-0 d.t.s.)

La sequenza dei rigori:
Per il Napoli segnano Cavani, Hamsik, Zuniga, Yebda. Sbaglia Lavezzi.
Per l’Inter vanno in gol Eto’o, Cambiasso, Pandev, Motta, Chivu.

L’Inter sfiderà in semifinale la vincente del match tra Juventus-Roma, in programma giovedì 27 gennaio alle ore 20.45 presso lo stadio Olimpico di Torino.

Banco di prova per entrambe le formazioni: il Napoli spumeggiante di questi tempi, che vola sulle ali dell’entusiasmo suscitato dal secondo posto in classifica a quattro punti dal Milan, è ancora in lizza – come i nerazzurri, del resto – su tre fronti e non pare disposto a rinunciare a nulla; l’Inter, nell’anno che fa seguito al triplete, non può non dare il massimo nel tentativo di onorare al meglio la passata stagione e provare a rivincere tutto.

Condizioni di salute – fisica e psicologica – diametralmente opposte: reduci dalla vittoria esterna sul campo di Bari, i partenopei sembrano avere energie da vendere e voglia infinita di fare bene; rimpatriati da Udine con una sconfitta sonora – netta sotto il profilo statistico e meritata sul piano del gioco – gli uomini di Leonardo hanno la possibilità di rimediare in fretta allo scivolone che ha interrotto la marcia di sole vittorie (cinque su cinque) ottenute con l’ex Milan alla guida tecnica.

Oscar del calcio 2010: Inter e Di Natale fanno il pieno (foto)

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L’Auditorium di Milano ieri sera era più illuminato che mai per via della presenza contemporanea di tutte le stelle del campionato italiano. L’occasione era offerta dalla consegna degli Oscar del calcio italiano 2010, ovvero i premi consegnati dall’Associazione Italiana Calciatori a tutti quei giocatori che si sono distinti nella passata stagione.

Otto le categorie premiate (Miglior calciatore italiano, Miglior calciatore straniero, miglior calciatore giovane, miglior portiere, miglior difensore, miglior allenatore, miglior arbitro e miglior calciatore assoluto), alle quali si aggiungevano cinque premi speciali da assegnare all’autore del gol più bello del 2010, al cannoniere dell’anno, alla squadra dell’anno, al calciatore più amato ed al calciatore più corretto (Premio Fair Play).

Inutile dire che l’Inter ha fatto incetta di premi, avendo vinto tutto quello che c’era da vincere, ma non ha da lamentarsi neppure Totò di Natale, che sarà costretto ad aggiungere un ripiano alla propria bacheca. Curiosi di conoscere i nomi dei premiati nelle varie categorie?

Moratti: Calciopoli è stata una truffa

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Stavolta non c’è alcuna provocazione della Juventus, né richieste di scudetti tolti da un tribunale forse troppo frettoloso. Eppure Massimo Moratti torna ancora sulla vicenda-Calciopoli, dimenticando forse per un attimo che anche la sua Inter è finita nell’occhio del ciclone, dopo le intercettazioni portate in aula dalla difesa di Luciano Moggi. Il patron dei nerazzurri approfitta di un intervento ad un seminario di giornalisti sportivi in quel di Coverciano per ribadire la propria posizione riguardo ad uno dei periodi più bui del calcio nostrano:

Il fatto che l’Inter abbia vinto dopo Calciopoli dimostra quanto questa sia stata una vera truffa per il calcio italiano, una prova in più di quanto stava accadendo. Era frustrante quando dicevano che spendevo e non vincevo. Calciopoli è stata una cosa veramente volgare oltre ad una fregatura economica.

Udinese – Inter 3-1: fotogallery

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Battuta d’arresto per l’Inter e prima sconfitta per mister Leonardo nella sua avventura nerazzurra. L’avversaria del giorno era l’Udinese di Guidolin, che sperava di dare continuità agli ultimi risultati positivi (due vittorie ed il pareggio spettacolare sul campo del Milan) per avvicinarsi alla zona nobile della classifica. L’Inter da parte sua cercava ancora punti pesanti per rendere meno sostanzioso il distacco dai cugini rossoneri, lontani “solo” sei punti a bocce ferme.

Ne è venuta fuori una gara combattuta con entrambe le formazioni che tentavano di imporre il proprio gioco, sin dalle prime battute della gara. I primi a proporsi in avanti erano gli ospiti, ed in particolare Cambiasso, ormai abituato a scrivere il proprio nome sul tabellino dei marcatori. L’Udinese rispondeva immediatamente, ma il risultato restava immutato fino al minuto numero 16 della prima frazione di gioco, quando Thiago Motta metteva Stankovic nella condizione di battere a rete e di guadagnarsi gli applausi del proprio pubblico.