Calcio scommesse: i pizzini accusano Signori

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Man mano che passano i giorni, gli arrestati nell’inchiesta Last Bet cominciano a parlare. Tutti tranne uno, Beppe Signori. L’ex bomber è l’unico che continua a negare ogni addebito, ma qualcosa ora potrebbe cambiare. Come per Provenzano, anche per lui la prova schiacciante potrebbe provenire dai “pizzini”, dei foglietti di carta, appunti e annotazioni sulle agende che riportano il suo nome.

O meglio, non proprio il suo nome di Battesimo, ma quasi, visto che i riferimenti a lui sono fatti sempre con soprannomi, il più usato dei quali è “Beppe 200 gol”. Non che ci voglia un genio per collegarlo a lui, ma intanto l’ex calciatore continua a negare ogni coinvolgimento.

Calcio scommesse: spuntano le partite e nuove squadre vengono coinvolte

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Si allarga a macchia d’olio lo scandalo del calcio scommesse. Non solo vengono rese note le tre partite di Serie A “sicure” di cui diversi protagonisti parlavano, ma vengono coinvolte nuove squadre, sia di A che di B. Anche se non tutto risulta poi così chiaro.

Le gare su cui gli indagati potevano contare in quanto, si dice, conoscessero il risultato ancor prima del calcio d’inizio, erano Fiorentina-Roma 2-2, Lecce-Cagliari 3-3 e Genoa-Lecce 4-2, tutte tra marzo e aprile scorsi. I protagonisti interrogati ieri però si dichiarano tutti “pesci piccoli” e scaricano le responsabilità sul giro dei bolognesi a cui faceva capo Beppe Signori.

Calcio-scommesse: ecco come agiva l’organizzazione

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Man mano che passano i giorni si fa sempre più chiaro il quadro entro cui si muovevano gli “addetti alle partite” che, come in una vera e propria organizzazione criminale, avevano una struttura gerarchica degna delle migliori mafie del mondo. Al vertice, almeno per quanto l’Italia, pare ci fossero Massimo Erodiani, proprietario di una ricevitoria di Pescara, Marco Pirani, dentista di Ancona, anch’egli titolare di una ricevitoria, e Giorgio Buffone, direttore sportivo del Ravenna.

L’organizzazione si basava su una serie di scommesse dal vivo e online su siti asiatici, che non sono tenuti ai controlli rigorosi come quelli italiani, e su una serie di “mandamenti” come quello dei bolognesi, degli zingari (stranieri, specialmente albanesi), e milanesi. In cima ad ogni mandamento c’era una figura di riferimento, come per i bolognesi il cui leader era Beppe Signori, il quale, sapendo che stava facendo qualcosa di losco, si dice non parlasse mai al telefono di queste cose, nemmeno per scherzo.

Calcio scommesse: spuntano i nomi di Doni e altri big di B

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“Organizzazione criminale”. Così è stata definita quella che mirava a falsare i risultati ed interi campionati di Serie B e Lega Pro, e che, almeno per ora, non sembra interessare la Serie A. Si fa luce sulle vicende che hanno portato nomi illustri all’arresto, come quello di Beppe Signori, per capire il modus operandi dell’organizzazione.

Per riuscire a far funzionare il piano, c’era bisogno di qualcuno interno al mondo del calcio, e nella fattispecie del caso più eclatante, quello della partita Cremonese-Paganese, era il portiere Poloni. Secondo quanto trapelato dalle indagini, pare sia stato lui a versare un medicinale ansiolitico nelle bevande che i suoi compagni hanno bevuto durante l’intervallo della partita, in modo da “calmarli”. Peccato che molti di loro si sono sentiti male ed uno ha persino avuto un incidente stradale nel dopo gara. Per questo sono partite le indagini che hanno scoperto cosa c’era dietro.

Scommesse illegali: arrestato Beppe Signori

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Non si riesce proprio a risolvere il problema del calcio-scommesse in Italia, ma sicuramente la maxi-operazione di ieri sera farà cambiare idea a tante persone. A seguito di un’indagine su partite truccate di diverse categorie del campionato italiano di calcio, sono finite in manette 16 persone, tra cui l’ex attaccante della nazionale Beppe Signori.

In ballo c’è di tutto, dai risultati influenzati tramite accordi verbali e pecuniari, e dalle partite truccate con mezzi al limite della malavita, come una partita in cui sono state alterate le bevande a disposizione dei calciatori della Cremonese, che sono rimasti intossicati ed hanno perso.