Roma, la trattativa con lo sceicco rischia di saltare

I tifosi giallorossi, visto il calore con cui seguono la squadra, si sono subito infiammati di fronte alla notizia di uno sceicco pronto a mettere sul piatto 100 milioni di euro per il mercato. Ovviamente le cifre erano differenti, ma ora rischiano di saltare del tutto. Non è piaciuto a Qaddumi il trattamento ricevuto negli ultimi giorni. Prima di tutto dall’Unicredit che ha messo in dubbio le sue capacità di rispettare gli impegni, poi se l’è presa con i giornalisti che hanno pubblicato la storia della sua famiglia su tutti i giornali, ed infine con la dirigenza stessa della Roma.

A farsi portavoce è un suo collaboratore, Gigi Moncalvo, ex direttore della Padania ed ex giornalista Rai, che oggi ha dichiarato:

Fino a domenica tutto è filato tranquillo. Poi ecco l’intervista a Fiorentino (Unicredit, ndr) che forse ha ottenuto i suoi scopi e che getta acqua gelata sulla trattativa. Ora sono pessimista. Le cose si sono messe in un modo che non c’è più la volontà del venditore a vendere. La sua intenzione era quella di arrivare al controllo della società. Nell’accordo iniziale Al Qaddumi avrebbe ricoperto la carica di vicepresidente inserendo tre suoi uomini di fiducia nel cda della Roma.

 In questo accordo, aggiunge Moncalvo, Pallotta aveva valutato altri tre candidati che volevano entrare in società, e tra di essi ha scelto proprio Qaddumi. Inizialmente gli aveva dato fiducia, ma poi dopo tutto il polverone che si è sollevato intorno alla questione, è uscito nello scorso fine settimana con la fatidica frase “se non paga entro il 14 le trattative sono chiuse”.

Secondo Moncalvo è molto difficile che entro tale data i 50 milioni potranno essere sborsati, e questo ha già comportato due conseguenze: il titolo della Roma in Borsa è precipitato, perdendo 8 punti, ed ora anche lo sceicco stesso lascia trapelare insofferenza. Non si parla ancora di abbandono della trattativa, ma poco ci manca.

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