Dinho-Mourinho: il derby visto dall’estero

Una rondine non fa primavera ed una sconfitta (o una vittoria) non fa testo nell’economia di un campionato. Ma la teoria non funziona se la gara di cui stiamo parlando è un derby bollente come quello di Milano, nel quale ci sono in ballo questioni che vanno al di là dei tre punti guadagnati sul campo.

Poteva essere la serata di Mourinho, che dietro il suo sorriso sempre più antipatico, avrebbe voluto involarsi verso la vetta solitaria della classifica, facendosi beffa di un Milan partito non proprio alla grande. Già, poteva essere. E invece è stata la serata di Ronaldinho, che in un’elevazione di testa ha trovato il modo di dimostrare al mondo intero che sa ancora infilare la porta avversaria.

Mourinho e Dinho, le due facce del derby milanese, gli uomini da copertina per i giornali sia nazionali che internazionali. In Europa si parla solo di loro due, come se il derby si fosse giocato in una sorta di Calcio Balilla uno contro uno.

Gascoigne ha un nuovo amore!

Di lui e delle sue bravate abbiamo parlato abbondantemente su queste pagine, ma mai potevamo immaginare di finire per raccontarvi di una sua storia d’amore. Ci riferiamo a Paul Gascoigne,

Premier League: Cristiano Ronaldo ritrova il gol

Giornata di derby anche in Premier League. In terra inglese in quest’ultima giornata si sono tenuti due stracittadine, quella di Liverpool e una delle tante della città di Londra. Ma le notizie di giornata sono due: il ritorno al gol dopo l’infortunio di Cristiano Ronaldo (anche se per adesso solo su rigore), e il tonfo clamoroso dell’Arsenal in casa contro l’Hull City.

La squadra di Wenger, forse troppo distratta dalla preparazione per la gara di Champions League o dal pensiero che l’Hull City fosse una matricola, e quindi non pericolosa, si adagia sugli allori, soprattutto dopo l’autorete di McShane che pare consegnare i tre punti ai Gunners. Ed invece un uno-due terribile ribalta le sorti della partita, e il tramortito Arsenal perde partita e primato, in favore di Chelsea e Liverpool.

La Lazio in testa, l’Inter si lamenta

Ti aspetti di trovare le cinque sorelle a guidare la classifica e ti ritrovi con una coppia insolita lì dove si respira profumo di gloria. Avevamo detto sin dalla prima giornata che si prospettava un campionato “strano” e, man mano che le giornate aumentano, si fa sempre più diffusa la convinzione che ci sarà da lottare parecchio per assicurarsi le piazze d’onore.

Dorme sonni tranquilli la Lazio di Rossi, partita senza troppe ambizioni, per poi ritrovarsi da sola a guardare le altre dall’alto in basso. Non è prevedibile quanto Zarate & Co. riusciranno a reggere le vertigini del primato, ma è confortante che la squadra risponda sempre con ottime prestazioni condite da diversi gol. Tre quelli inflitti ieri al Torino, con la solita accoppiata vincente Pandev-Zarate a farla da padrona.

Basta un solo gol al Napoli per espugnare il campo del Bologna, in attesa della trasferta insidiosa di Coppa Uefa contro il Benfica. Sotto il Vesuvio si respira un’aria che sa di tempi andati, quando gli azzurri facevano tremare il mondo intero. I protagonisti sono diversi (e forse nemmeno all’altezza degli illustri predecessori), ma intanto la classifica dice 11 punti e secondo posto.

Fantacalcio: sbancano i calciatori del Milan

Un pò pochini i gol di giornata, solo 16, il che si traduce in punteggi molto bassi nel Fantacalcio. Se non ci pensava la Lazio, e il solito Zarate, questa giornata sarebbe stata particolarmente noiosa per i contabili del nostro gioco, con pochissimi +3 e quindi con molte prestazioni da valutare che faranno pendere l’ago della bilancia.

Bisognerà tenere d’occhio le ammonizioni e i mezzi voti, perchè potreste aver vinto o perso per un piccolissimo scarto, quindi vi consigliamo di tenere d’occhio le quotazioni e la top 11 di domani, che già da ora si preannuncia particolarmente ostica.

Nessuno vuole allenare il Newcastle

Non c’è pace per i tifosi del Newcastle, la cui guida sembra una specie di tabu per gli allenatori di mezzo Regno Unito. Doppo l’addio volontario di Kevin Keagan, la panchina dei Magpies ha dovuto subire diversi scossoni, senza però trovare qualcuno disposto ad occuparla.

In settimana vi avevamo parlato dell’offerta presentata a Terry Venables, che però aveva prefertio rinunciare all’incarico nonostante sia senza occupazione da almeno un lustro. Intanto a guidare la squadra è stato chiamato il meno esperto Joe Kinnear, ingaggiato però solo fino ad ottobre.

Ma nelle ultime ore i tabloid d’oltremanica avevano illuso i tifosi bianconeri, preannunciando il clamoroso ritorno di Alan Shearer nelle vesti di allenatore. L’ex attaccante della nazionale inglese è stato una vera bandiera del Newcastle, avendo indossato la maglia bianconera per 303 partite, nelle quali ha messo a segno la bellezza di 148 reti.

5^ giornata: nessun pareggio

In attesa del derby milanese di questa sera, che ci darà qualche indicazione in più sulla testa della classifica, si è giocata la quinta giornata di campionato. Ancora sorrisi in

Telenovela riaperta: “Cassano può andare alla Juve”

Sembrava che il discorso fosse chiuso dalle parole del presidente juventino Cobolli Gigli: “Cassano non è nei nostri piani”. Una dichiarazione che convinse ben pochi addetti ai lavori e ancor di meno i tifosi bianconeri. E invece stavolta la smentita arriva direttamente dall’amministratore delegato Beppe Marotta, proprio colui che ha portato il talento barese alla Sampdoria

“Cassano alla Juventus? Mi sembra che il discorso sia prematuro. Comunque dipenderà da lui, è padrone del suo futuro”

Una dichiarazione da far leccare i baffi agli estimatori del calciatore che tifano juve, che si traduce nel fatto che viene lasciata al calciatore la patata bollente della decisione. Tradotto in parole povere: “se se ne vuole andare, che vada pure“.

Nell’anticipo sorride solo la Fiorentina.

Segna sempre lui, alla faccia di chi lo dava per finito prima del tempo, non credendo nella resurrezione. E invece Gila è risorto e più di una volta ha cavato dagli impacci la Fiorentina, regalando punti preziosi alla squadra di Prandelli. Nulla aveva potuto contro la veemenza della Lazio nel turno infrasettimanale, ma ieri sera ha avuto modo di rifarsi alla grande, dimostrando ancora una volta di essere indispensabile per una squadra che punta in alto.

E non solo gol da parte dell’ex attaccante del Milan, ma anche un gioco mirato a tener palla in avanti e a far salire la squadra, così come predica Prandelli. Il Genoa da parte sua ha cercato di fare la propria partita, ma con un tempo senza il terminale d’attacco (Milito) era difficile mettere i brividi a Frey. La dimostrazione sta nel fatto che appena entrato in campo El principe ha avuto la migliore occasione della gara ed il portiere viola ha dovuto dar fondo a tutte le sue doti migliori per evitare la rete.

Rete che invece è arrivata dall’altra parte del campo, con una prodezza di Gilardino che ha di fatto risolto la partita. La Fiorentina sorride, il Genoa frena gli entusiasmi dopo la vittoria in casa contro la Roma.

Che fine ha fatto Tuta?

L’Italia è il paese dei misteri. Molti sono i casi di cui non si è saputo più nulla, dalla politica alla cronaca, ed ovviamente non poteva mancare ciò che sta più a cuore agli italiani: il calcio. Una delle più famose meteore del calcio italico era quel brasiliano tanto simile ad Aristoteles nel film “L’allenatore nel Pallone“, ma con un destino ben diverso: Moacir Bastos, meglio conosciuto come Tuta.

Di lui si sa ben poco. Si sa solo che arrivò dal nulla al Venezia, giocava poche partite ma sembrava promettere bene, fino a quella “tragica” partita contro il Bari di finale di campionato, quando segnò il gol del 2-1 negli ultimi minuti, e anzichè essere festeggiato dai compagni si è beccato solo insulti dagli altri giocatori del Venezia e le botte nello spogliatoio da quelli del Bari.