Caso Beckham: lui propone il part-time, ma ora c’è tensione tra le società

Forse siamo vicini alla soluzione del caso Beckham, e a proporla pare essere stato proprio il calciatore. Secondo gli accordi presi in precedenza, lui sarebbe dovuto rimanere a Milano fino al 9 marzo, per poi tornare in America in tempo per disputare la prima gara della Major League 11 giorni dopo. Il campionato italiano finisce il 31 maggio, quindi è semplice la proposta del calciatore: restare al Milan fino a fine campionato e poi volare subito a Los Angeles per giocare le restati 19 partite del campionato americano.

La proposta è interessante, e alla dirigenza rossonera andrebbe bene. Resta da attendere la risposta di quella americana, che però resta ferma sulla volontà di avere il calciatore subito, oppure di venderlo a titolo definitivo sin da ora. L’intento però pare averlo indietro, visto che le pretese sono molto alte: 12 milioni di dollari. I rossoneri ne hanno offerti solo 3, e Galliani non è minimamente intenzionato ad aumentare l’offerta.

Inter, Juve e Roma in campo pensando alla Champions

Pronti per entrare nel momento clou della stagione? E allora prendete posto in poltrona e mettetevi comodi, perché questo sabato ci regala ben tre anticipi di campionato, per permettere alle squadre impegnate nella Champions League di prepararsi al meglio.

Inter, Juve e Roma scenderanno in campo con l’obiettivo di superare le dirette avversarie in campionato, ma è chiaro che il pensiero andrà alle gare della prossima settimana, quando si troveranno davanti le temibili inglesi nell’andata degli ottavi della massima competizione europea a livello di club.

Alle quattro del pomeriggio ci aspetta un gustoso antipasto tra l’Inter capolista ed il Bologna dell’ex Mihalovic, che ci terrebbe a fare uno sgambetto alla squadra che ha cacciato a calci nel sedere il suo amico Mancini per far posto allo Special One.

Fantacalcio: si attendono molti gol da Lecce-Lazio, diffidare da Bologna-Inter

In questa giornata di Fantacalcio c’è una partita che potrebbe rivelarsi particolarmente insidiosa. Si tratta di Bologna-Inter, gara che sulla carta potrebbe sembrare molto facile per i nerazzurri. Ed invece se teniamo conto che non c’è allenatore in serie A che conosce l’Inter meglio di Mihajlovic, e che tra pochi giorni ci sarà la Champions, si capisce che l’impegno per i nerazzurri sarà particolarmente complicato.

Ancora assente il calciatore più popolare del Fantacalcio, Kakà, mentre la Roma continua con i suoi mille problemi di formazione, viste le contemporanee assenze di De Rossi, Perrotta e Vucinic, e con Totti ancora non al 100%. Da tenere anche conto delle squadre che hanno disputato la Uefa in questo fine settimana (Milan, Fiorentina, Sampdoria e Udinese), con conseguente stanchezza dei calciatori titolari.

Van der Saar, da saponetta a recordman

Dany Verlinden, chi era costui? Il suo nome è noto per lo più agli amanti delle statistiche, che dal lontano 1990 non riescono ad aggiornare la casella relativa all’imbattibilità di un portiere in terra europea. Ma se chiedete a Edwin Van der Saar chi era questo sconosciuto, siamo certi che vi saprà dare una risposta, visto che lo spilungone olandese sta tentando di prenderne il posto nella lista dei portieri meno battuti per numero di minuti.

Il record di Verlinden si è fermato a 1390 minuti, ossia un’ora e mezza in più del numero uno del Manchester United, il quale proprio domani contro il Blackburn potrebbe raggiungere e superare il mito del Brugges. Una bella soddisfazione per Ice Rabbit, come lo chiamano in terra inglese, che ha già stracciato il record di portiere più imbattuto della Premier League, mettendo in riga portieri molto più osannati di lui.

Perché, diciamocelo chiaramente, Van der Saar non ha mai goduto di grande considerazione, specie durante la sua esperienza italiana, quando la Juventus perse partite e campionati a causa della sua poca sicurezza tra i pali (lo chiamavano “saponetta”) Ed anche ora che difende i pali di una delle squadre migliori d’Europa, tende spesso ad essere messo in ombra dalle prestazioni dei grandi assi che compongono la rosa.

Gli sceicchi ci riprovano, tutti i giovani promettenti nel loro mirino

Il petrolio sta finendo, ma i petrol-dollari sembra proprio di no. Gli sceicchi arabi, la categoria più ricca al mondo, ha deciso di entrare nel calcio, e da quando ha preso questa decisione, sta creando numerose polemiche. Prima era soltanto il Manchester City la squadra “rompiscatole”, cioè quel club che, a suon di milioni, voleva acquistare i migliori calciatori del mondo. Adesso però anche i club asiatici si fanno vivi per far diventare i propri campionati allo stesso livello di quelli europei.

Nonostante i fallimenti passati dei campionati del Qatar, Uzbekistan e chi più ne ha più ne metta, adesso sono gli Emirati Arabi a tentare le nostre stelle. O per meglio dire, le nostre stelline. Secondo quanto riportato su Tuttomercatoweb questa mattina, sarebbero nel mirino degli sceicchi il milanista Alexandre Pato, lo juventino Sebastian Giovinco, il viola Stevan Jovetic ed il laziale Mauro Zarate. Età: dai 19 ai 22 anni.

Coppa Uefa: l’Italia non fa più paura

Due serate in fotocopia per le italiane impegnate nell’andata dei sedicesimi di Coppa Uefa. Dopo la mezza delusione incassata nella serata di mercoledì, ci si aspettava una sorta di riscatto per i colori nazionali, ma è evidente che il nome delle italiane non fa più paura in giro per l’Europa.

E così ci ritroviamo a dover commentare una Udinese che emula il Milan, facendo anche peggio, visto che i gol rimontati sono addirittura due, ed una Fiorentina che si fa battere in casa dall’Ajax, così come aveva fatto la Samp di fronte al quasi sconosciuto Metalist.

Inutile dire che ora l’Udinese può permettersi il lusso di giocare anche per il pareggio, mentre la Viola dovrà dar fondo a tutte le sue energie per superare il turno e tentare almeno di bissare il risultato dello scorso anno.

Coppa Uefa: rinascono le olandesi, si mette male per il Tottenham

Si è concluso ieri sera il quadro delle partite d’andata dei sedicesimi di coppa Uefa così come si era aperto con le gare di martedì. Così come c’era stata un’italiana che si era fatta raggiungere nel finale ed un’altra che ha perso 0-1 in casa, allo stesso modo anche le partite delle altre squadre hanno regalato numerose sorprese, proprio come la serata precedente.

Una arriva nuovamente dalla Danimarca, che conferma la crescita del calcio di quelle parti. Era molto difficile la partita per il Copenaghen. Una squadra senza grande esperienza affrontava il Manchester City, un club molto forte, molto più esperto, e con calciatori di prima classe. Ma spesso bastano soltanto impegno e cuore per andare avanti, e il pareggio al novantesimo di Vingaard fa arrivare alla gara di ritorno la squadra sul 2-2 difficile da ribaltare, ma non impossibile. Deludente Robinho, in rete per gli inglesi Onuoha e Ireland.

Coppa Uefa: tocca a Fiorentina e Udinese

Dopo la mezza delusione di Milan e Sampdoria nelle gare di ieri sera, sono pronte a scendere in campo le altre due italiane approdate ai sedicesimi di Coppa Uefa, Fiorentina e Udinese.

La squadra di Prandelli arriva all’appuntamento con l’Europa, dopo la straordinaria prestazione offerta sul campo di Genova, che l’ha vista prima soffrire oltremodo di fronte all’assalto rossoblu e poi rimettere in piedi il risultato proprio allo scadere della ripresa (anche un tantino oltre, a dire il vero).

Il morale in casa viola è dunque alle stelle e ci si aspetta che la Fiorentina riesca a superare i limiti cronici che l’hanno vista mancare la qualificazione al successivo turno di Champions, primo fra tutti la scarsa vena in fase realizzativa rispetto al volume di gioco creato.

Razzismo: Mensah pensa di lasciare il calcio

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è caduta domenica sera, durante la partita Lione-Le Havre del campionato francese. Protagonista il ghanese John Mensah, che da quest’anno veste la maglia dei campioni di Francia. Dal primo minuto della scorsa partita infatti Mensah, impiegato sulla fascia destra, si è visto bersagliare da un tifoso che si trovava vicino a lui, il quale gli ha rivolto ininterrottamente buh ed insulti razzisti. Il suo rendimento è stato conseguente allo stato di disagio, ma da bravo professionista ha preferito non fare scenate e magari scatenarsi contro lo stupido di turno.

Al rientro negli spogliatoi il calciatore si è levato la maglia e ha chiesto di non tornare in campo, ma convinto dal suo allenatore ha giocato anche il secondo tempo. Sfortunatamente però gli insulti non sono terminati con il cambio di campo, e così il difensore ha pensato bene di farsi espellere volontariamente, rimediando due cartellini gialli nel giro di pochi minuti, così da lasciare il campo il prima possibile.