Aspettando Italia-Spagna

di Redazione 2

Germania, Turchia e Russia: tutte e tre finite al secondo posto nei rispettivi gironi, tutte e tre qualificate per le semifinali di Euro 2008. Non possiamo basarci su un elemento simile per sperare nel passaggio del turno, ma è comunque confortante sapere che non sempre vince chi alla vigilia viene dato per favorito.

D’accordo, prima dell’esordio con l’Olanda eravamo noi i più accreditati alla vittoria finale, ma è bastato qualche minuto di non-gioco per renderci conto che non è sufficiente un titolo vecchio di due anni per far punti. E così, via via i favoriti sono diventati gli altri che vincevano dando spettacolo, mentre noi pregavamo che ci venisse evitato l’ennesimo amaro biscotto.

Ora la favorita si chiama Spagna e non solo per la gara di stasera, ma per la vittoria finale nel torneo. Tanto meglio. Lasciamoli specchiarsi nel loro bel gioco, lasciamo loro credere che sono i migliori, senza proclami di vittoria sicura. Quelli spettano a loro, ad Aragones che invita i propri calciatori a Vincere o morire sul campo, alle pagine dei quotidiani che gridano Vendetta, ricordando ancora Usa ’94.


Lasciamoli fare, ma fino ad un certo punto. L’Inno di Mameli suonerà la carica e da lì in poi, toccherà a noi dimostrare che “siam pronti alla morte” e che la vendetta è affar nostro, non loro.

La vendetta porterà il nome di Antonio Cassano, massacrato dalla stampa spagnola sin dal suo arrivo a Madrid, dove venne subito rinominato El gordito e fatto oggetto di derisione e critiche. Il barese non è più quello di una volta e già nella gara contro la Francia ha dato saggio della sua ritrovata forma. Buone giocate e tante botte prese. Niente di eccezionale certo, nessuna azione risolutiva come solo lui sa fare, ma in Spagna cominciano a temerlo, a temere la sua personale rivincita.

E se non sarà lui a tenere alto il nome dell’Italia, dovremmo sperare sulla voglia di riscatto del baffuto Toni, preso a colpi sulle orecchie nell’allenamento di ieri, in una specie di rito anti-jella.

Non potremo contare su Gattuso, messo fuori gioco da una squalifica, ma soprattutto dovremo fare a meno di un Pirlo in forma strepitosa. Al suo posto, probabilmente, Aquilani, riserva naturale del milanista e pronto a giocarsi la sua chance europea.

Gli avversari sono convinti di batterci, ma noi non staremo ad aspettare il matador. Andiamo ragazzi, il sogno è ad un passo!

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