Andrea Agnelli: “Vincere è nel nostro DNA”

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Foto: AP/LaPresse

Andrea Agnelli non è una persona comune, per capirlo basta citare il suo primo ricordo di Juve:

Ho i pantaloni corti, sono a Villar Perosa con papà. È l’estate dell’82, ho 7 anni e l’Italia ha appena vinto i Mondiali. Andiamo su e mio padre mi chiede accanto a chi mi voglio sedere. Paolo Rossi, gli dico.

La mia impressione è che sia anche uno tosto che non rifiuta le domande scomode ma che sa rispondere a tono. Quando gli chiedono se la sua presidenza non sia la rivincita del ramo cadetto della famiglia risponde che:

Per me la Juventus è amore e passione. Sono il primo tifoso di una squadra di cui la mia famiglia è a capo da 85 anni, e il manager che sa di occuparsi di una società quotata in Borsa, con tutte le responsabilità che ne derivano.


Ma non si ferma qui.

Il resto sono allusioni spiacevoli.

Che cosa vuol dire cadetto? Quante volte ho sentito e letto questa definizione senza riscontrarvi un reale significato. Mio padre e mio zio erano molto legati. Per mio padre l’Avvocato era una figura paterna, hanno condiviso le loro vite pur se differenti per età e scelte. I giudizi esterni non mi interessano.

Qual’è il ruolo di Pavel Nedved?

E’ il valore aggiunto della società. Rappre­senta una cassa di risonanza non solo per me ma per gli altri dirigenti. Pavel sa cosa signi­fica scendere in campo e vincere.

Questo spirito deve trasfe­rirlo nel nostro Cda.

Gli investimenti di mercato più massicci avverranno a giugno?

Non c’è alcuna prevenzione al riguardo. Se si profilano condizioni favorevoli, si pos­sono fare anche a gennaio.

Arriverà Cassano? Probabilmente no, perché secondo Agnelli

I giocatori sono da Juventus soltanto se alle qualità tecniche abbinano pure virtù di carattere, personalità, educazione.

Il rinnovo di Buffon?

Credo sarà pronto per tornare in campo tra circa un mese. Facciamolo rientrare, poi si vedrà. Siamo fortunati. Abbiamo il miglior portiere al mondo e un suo compagno, Storari, che sta facendo un grande campionato.

Il rinnovo di Del Piero?

Con Alex ci conosciamo da sempre, ha tutta la mia stima e la mia ammirazione. Al momento opportuno ci siederemo intorno a un tavolo e valuteremo il futuro. Avendo 36 anni, vorrei capire da lui come si sentirà tra sei mesi e non oggi.

Capitolo Calciopoli:

Attendiamo gli esiti del processo di Napoli. Qualora venisse accertata la correttezza della Juventus valuteremo che cosa fare. Solo allora esprimerò un giudizio. Posso soltanto ribadire che su questo tema in società c’è una linea unitaria. Nella maniera più assoluta.

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