Sudafrica, il Governo distribuisce i preservativi negli stadi, ma la Fifa si oppone

di Redazione 3

Fino a questo momento l’organizzazione del Mondiale da parte della Fifa era stata impeccabile. Poi però la federazione è scivolata sulla classica buccia di banana. Il Governo sudafricano ha espressamente richiesto agli uomini di Blatter di avviare una campagna anti-Aids durante il torneo, per avvisare i milioni di turisti che questa malattia è attualmente presente in Sudafrica (ne sono affette 5,7 milioni di persone), e per prevenire il suo diffondersi, aveva chiesto di distribuire gratuitamente dei preservativi.

Ma la Fifa, dopo un primo assenso, ha preferito evitare l’argomento, e così campagne pubblicitarie non se ne sono viste, e nonappena il Governo di Zuma ha deciso di far da solo, distribuendo gratuitamente centinaia di migliaia di preservativi negli stadi, la Fifa ha immediatamente protestato.

Per fortuna sono insorti i media di mezzo mondo (in Italia non se n’è parlato quasi per nulla), e così Blatter è stato costretto a fare marcia indietro. Probabilmente ora autorizzerà la distribuzione gratuita come è già avvenuto nel corso di Francia-Messico. In questo primo esperimento migliaia di pacchi di preservativi erano presenti nei bagni dello stadio; dopo la partita questi erano vuoti. Segno che la gente ha sicuramente apprezzato.

Commenti (3)

  1. E’ dimostrato che l’utilizzo dei preservativi senza un’adeguata educazione morale causa effetti esattamenti contrari a quelli auspicati.
    Si sa che chi sostiene queste campagne di propaganda è colluso con le case farmaceutiche che ci guadagnano sia sui profilattici sia sulle costose medicine anti-hiv.
    Insomma è solo uno sporco di giro di soldi dove chi ci rimette sono proprio i più poveri, i più piccoli, i più disagiati.
    Sarebbe bene seguire l’esempio dell’Uganda in cui i veri risultati si sono ottenuti e non di certo grazie a un pezzo di lattice… (http://www.ilfoglio.it/soloqui/2059)

  2. @ Giacomo:
    sono d’accordo con te quando dici che è giusto affiancare al preservativo una educazione sessuale che magari provenga dalle scuole, ma devo contraddirti sulle case farmaceutiche. Alla fine né noi di CalcioPro, né tantomeno le molte associazioni no profit che pubblicizzano l’uso del preservativo per evitare il diffondersi dell’Aids siamo pagari dalle case farmaceutiche.

    Anzi, l’iniziativa voluta dal Presidente Zuma non era nemmeno a scopo di lucro, dato che i condoms venivano distribuiti gratuitamente al pubblico. Devo dissentire necessariamente quando parli di “sporco giro di soldi”. Lo so che il portafoglio è sempre importante in qualsiasi campo, ma argomenti delicati come questo sono ancora tra i pochi in cui molta gente si dà da fare gratuitamente, senza guadagnarci nulla, se non la consapevolezza di aver fatto del bene.

  3. @ Marco Mancini:
    La mia critica era sulla mentalità molto superficiale e oggi fin troppo diffusa che basta il profilattico a risolvere questo problema così grave. Esistono paesi in Africa che hanno detto no al profilattico e hanno detto si ad un’educazione “morale” (non sessuale) su cosa sia la sessualità e come dev’essere usata e hanno fortemente ridimensionato il problema HIV e tutti gli altri connessi come prostituzione e violenza sulle donne (soprattutto quelle più giovani e indifese…).
    La verità è che c’è solamente un’ipocrisia diffusa in questi “gesti nobili” dove, con la distribuzione a piene mani di profilattici, si pensa di aver fatto il “bene” e di tutto il resto laviamocene le mani …
    Comunque la mia critica non è al vostro sito ma alla posizione presa nei riguardi di questa notizia.

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