Liga: tutto inalterato in vetta, in fondo si riaprono i giochi

di Redazione 2

Giornata un po’ povera di gol, ma di certo non di emozioni, si è vissuta nello scorso fine settimana nella Liga spagnola. Nell’anticipo delle 20:00 (ora italiana) il Barça tenta la fuga, dopo due ore il Real lo riagguanta, anche se la differenza dei punti resta sempre tanta.

Il blaugrana hanno la scusa della Champions, per cui è costretto a giocare con la formazione improvvisata, dimostra tutti i limiti di una buona squadra che però senza i suoi campioni non va tanto lontano. Con Messi in panchina, la fatica a bucare la difesa del Valladolid è enorme, soprattutto perché, a parte Eto’o, mancano tutti i grandi nomi, tanto che è costretto a fare coppia in attacco con il giovane Pedrito. Ed infatti è proprio il camerunense a sbloccare la partita, e a regalare la vittoria ai suoi.

Stesso discorso per il Real, che però non ha problemi di Champions, essendo stato fatto fuori nello scorso turno. Infatti la formazione è quella titolare, ma il Malaga in casa è più che duro, tanto che solo un gol nella ripresa di Higuain riesce a fare la differenza. Terzo 1-0 tra le prime tre in classifica, stavolta in favore del Siviglia. La squadra di Maresca fatica non poco e alla fine ha la meglio sul Recreativo ed incrementa il suo vantaggio sulle inseguitrici, visto che la quarta in classifica, il Villareal, perde a sorpresa con un pesante 3-0 in casa dell’Almeria. Il Siviglia ora è terzo a -9 dal Real e a +9 dal Villareal, così è praticamente sicuro del terzo posto, ultimo per accedere direttamente alla Champions.

Ritorna a far paura il Valencia, che con il 4-1 al Getafe (doppietta di Villa) arriva appena due punti sotto la zona Champions, anche perché, oltre al Malaga, anche l’Atletico Madrid si ferma, in casa contro l’Osasuna, e perde l’occasione di avvicinarsi alla zona alta.

Si ferma anche il Deportivo Lacoruna, a sorpresa contro l’Espanyol, che però rimane ugualmente all’ultimo posto. Il Numancia pareggia 3-3 contro il Betis, e quindi tutto rimane aperto per la zona retrocessione, con almeno 10 squadre ancora a rischio.

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