Sarà difficile convincere i tifosi della Lazio che il loro idolo, Giorgio Chinaglia, era legato alla camorra, ma stavolta dovranno farsene una ragione. Quando due anni fa l’ex bomber biancoceleste, a capo di una cordata di imprenditori, provò a rilevare la quota di maggioranza della Lazio Calcio dalle mani di Lotito, in molti credettero ad una svolta della loro squadra del cuore. Quando poi furono contestati i reati di estorsione e aggiottaggio a carico degli imprenditori, in molti gridarono al complotto, e Chinaglia stesso rimase barricato negli Stati Uniti, lontano dai mandati di cattura.
Oggi la sua posizione si è ulteriormente aggravata. Dalle indagini della procura di Roma si è scoperto che, coinvolto nella vicenda, c’è anche Giuseppe Diana, ex boss dei Casalesi, già in carcere a Milano per altri reati. Le indagini hanno potuto accertare che i camorristi campani tentavano di entrare nel mondo del calcio per ripulire miliardi ottenuti in modo illecito. Tutto ciò ha portato ad un emissione di altri dieci ordini di custodia cautelare, ma intanto Chinaglia è ancora latitante.