Olimpiadi vietate: Robinho e gli altri

di Redazione 5

In principio era Galliani. Poi si sono uniti al coro dei no i dirigenti di altre illustri società sportive, in un estate destinata ad essere ricordata come quella dei “gran rifiuti”.

Non stiamo parlando di calciomercato e giocatori che non ne vogliono sapere di cambiar maglia, ma dell’antipatica situazione che si è venuta a creare nei club mezza Europa, dove molte stelle hanno dovuto rinunciare alla chiamata in nazionale per le prossime Olimpiadi.

L’ultimo in ordine di tempo è l’attaccante brasiliano Robinho, in forza al Real Madrid, che proprio ieri si è visto negare il permesso di partecipare ai giochi di Pechino, a causa di un’infiammazione al pube. Almeno ufficialmente.


Grande la delusione per il 24enne giocatore delle merengues, finito in lacrime subito dopo aver appreso la notizia e grande anche il disappunto della Federcalcio brasiliana, che ora parla di

una mancanza di rispetto verso la nazionale ed i tifosi brasiliani.

Del resto, il Real Madrid sta solo avvalendosi di una regola Fifa che gli permette di trattenere i giocatori convocati come fuoriquota, ma è pur vero che il diktat è arrivato solo poche ore prima che fosse inviata la lista ufficiale dei convocati. Per di più, nel 2007, la federcalcio brasiliana permise a Robinho di restare in Spagna per giocare l’ultima gara di campionato, invece di “costringerlo” a rientrare in patria per la preparazione della Coppa America. Ci si aspettava dunque che il Real ricambiasse la cortesia, invece di nascondersi dietro la scusa dei guai fisici del numero 10.

Robinho va quindi ad allungare la lista di campioni che non avremo il piacere di ammirare alle prossime Olimpiadi, a comiciare dal “nostro” Kakà, bloccato dal Milan molto prima che arrivasse una convocazione ufficiale. Ma anche Casiraghi, selezionatore azzurro, ha avuto le sue belle gatte da pelare, dovendo rinunciare a fuoriquota di primo livello, per una ragione o per un’altra.

In Germania a farne le spese è stato Diego – altro brasiliano che avrebbe fatto comodo al ct Carlos Dunga – trattenuto a forza dal Werder Brema. In queste ore poi si sta cercando di risolvere la questione-Messi, che pure ha 21 anni ed avrebbe tutto il diritto di partecipare ai giochi con l’Argentina. Ma il presidente del Cio, Jacque Rogge, ha fatto sapere che ci sarà

indulgenza con i club che affronteranno i preliminari della Champions League e che sono contrari ad una cessione.

Siamo certi che alla fine la Pulce parteciperà all’Olimpiade, ma per lo spettacolo è un vero peccato che molti altri pezzi da novanta siano stati lasciati a casa.

Commenti (5)

  1. A dire il vero Diego ha deciso di rispondere alla chiamata del Brasile per le Olimpiadi. Essendo tra l’altro 23enne non ha bisogno nemmeno del placet del club per poter partecipare.

    In tutta fretta ha lasciato Brema ed è volato a Parigi, dove il Brasile si ritrova prima della partenza.

  2. Esatto Steve, ma al momento della stesura dell’articolo non ci era dato saperlo. Grazie per la segnalazione 🙂

  3. Si si immaginavo, non era per fare le pulci. Solo un’aggiunta all’articolo.
    Comunque sulla carta è un Brasile stratosferico: i fuori quota sono Ronaldinho, Robinho e Thiago Neves, poi appunto Diego del Werder. Già solo questi fanno paura.

    Poi la palla è tonda, ma davvero il Brasile ci tiene (come sempre) alle olimpiadi.

  4. Ops, lapsus! Robinho ovviamente rimane a casa!

  5. No Steve, ma quali pulci… 🙂
    Comunque si, Robinho non va a Pechino ed è un vero peccato….

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