Moggi e Giraudo radiati, la conferma dell’Alta Corte

di Redazione 1

Niente da fare per Luciano Moggi e Antonio Giraudo. L’Alta Corte del CONI ha infatti confermato la sentenza di radiazione per i due ex dirigenti della Juventus che avevano presentato ricorso contro le decisioni dei primi due organi di giustizia sportiva. La sentenza è stata confermata anche per l’ex vicepresidente federale Innocenzo Mazzini in seguito ai fatti di Calciopoli 2006. Per le motivazioni bisognerà aspettare ancora qualche giorno, dato che l’organismo presieduto da Riccardo Chieppa ha divulgato la notizia tramite un breve comunicato stampa.

FINE DELLA STORIA? – Difficile dire cosa faranno adesso Luciano Moggi e Antonio Giraudo per riuscire a tornare ufficialmente nel mondo del calcio. L’iter della giustizia sportiva si è concluso e di fatto non è cambiato nulla rispetto quanto deciso nelle prime sentenze di Calciopoli, anche se la richiesta di radiazione era rimasta praticamente in attesa per diverso tempo prima che fosse trasformata in una radiazione vera e propria. Il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete suggerì di chiedere alla Corte di Giustizia federale e quindi all’Alta di Corte di Giustizia Sportiva presso il Coni un parere su chi avrebbe dovuto prendere la decisione definitiva.

La soluzione è stata trovata poi in un nuovo processo svoltosi davanti alla Commissione disciplinare con il procuratore federale Palazzi. La Corte Federale ribadì dunque la sentenza di radiazione del 15 giugno il 9 luglio 2011, mentre oggi è toccato all’Alta Corte di Giustizia presso il CONI a mettere fine alla vicenda dal punto di vista della giustizia sportiva.

I tre radiati che certamente non saranno disposti ad accettare la conferma della sentenza, in particolare Luciano Moggi e Antonio Giraudo da sempre molto combattivi sin dal primo giorno dello scoppio dello scandalo Calciopoli, come hanno dimostrato durante il processo della giustizia ordinaria, e potranno ricorrere a organi come un tribunale civile italiano o la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nel tentativo di far valere le proprie ragioni.

Photo credits | Getty Images

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