Juventus, Andrea Agnelli sogna la Champions e difende Conte

di Redazione Commenta

Andrea Agnelli esce allo scoperto e fissa gli obiettivi della Vecchia Signora nella stagione in corso. Ancora “ubriaco” dalla cavalcata vincente dell’ultima stagione, il Presidente della Juventus si abbandona al volo della fantasia ed ammette che i bianconeri puntano alla vittoria in Champions League:

La Champions League è la manifestazione più prestigiosa del continente e noi, per la nostra storia, dobbiamo cercare di vincerla. Siamo i sesti di sempre nella storia della Coppa dei Campioni dal 1952 ad oggi e vogliamo alzarla ancora.

Il numero uno della Vecchia Signora torna poi su uno dei momenti più bui della storia bianconera, la vicenda relativa a Calciopoli, che tanti problemi ha creato nella società più titolata a livello a nazionale:

Calciopoli? Mi piacerebbe conoscere un punto di vista internazionale, perché le conclusioni da noi sono state basate solo su fatti presunti. Non esiste una singola prova. C’è una corte di giustizia che ha stabilito come la stagione 2005-06 non sia stata influenzata in alcun modo e la stagione 2004-05 non è mai stata sotto indagine.

Eppure la Juventus è stata pesantemente penalizzata il relazione a quei due campionati, con tanto di scudetto revocato, tricolore strappato dal petto per essere poi cucito sulle maglie dell’Inter e retrocessione in Serie B per la Vecchia Signora.Discorsi che – purtroppo per i tifosi della Juve – lasciano il tempo che trovano. Non così il discorso della squalifica di Antonio Conte, allontanato dalla panchina in virtù della denuncia di un singolo giocatore. Andrea Agnelli non ci sta e difende a spada tratta il tecnico salentino:

Già eravamo molto delusi per quanto accaduto nel 2006. Uno o due minuti di chiacchierata con Conte mi sono bastati per conoscere la verità e capire che era innocente. Quello che è successo dimostra, una volta di più, che bisogna riformare il codice di giustizia sportiva. Perché alla fine c’è stato un processo inquisitorio, dove la parola di una persona viene messa contro la parola di un’altra. La questione sta tutta nel credere a chi. Guardate il caso Terry: in sede civile è stato ritenuto non colpevole, per la Federazione invece lo era.

[Photo Credits | Getty Images]

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