Capello inizia in salita

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Nervi tesi in casa inglese alla vigilia della prima gara con i punti in palio della gestione Capello. Finora il tecnico friulano ha avuto occasione di collezionare solo diverse amichevoli, beccandosi una buona razione di critiche da colleghi e tabloid, specie dopo l’ultima prestazione deludente contro la Repubblica Ceca.

Da stasera si comincia a fare sul serio e per Don Fabio è già tempo di confermare la fama di vincente, alla guida di una nazionale che negli ultimi tempi è stata  lo zimbello del circo calcistico, mancando la qualificazione ad Euro 2008 e dimostrando dei grossi limiti in fatto di gioco.

L’esame per Capello si chiama Andorra, ostacolo non certo proibitivo, ma capace comunque di mettere in ansia i supercampioni inglesi, memori dell’ultima prestazione contro gli sconosciuti avversari nel marzo dello scorso anno, quando per violare la porta ebbero bisogno di ben 53 minuti di gioco. Alla fine la gara si concluse con un secco 3-0 a favore dei Tre Leoni, ma nelle orecchie dei giocatori inglesi restano ancora vivi i fischi del pubblico infastidito.


Sembra essere questa la preoccupazione maggiore di John Terry, promosso capitano per l’occasione e deciso più che mai a far bella figura con la maglia della nazionale per dimenticare le deusioni a livello di club della scorsa stagione (ricordate il rigore decisivo fallito contro il Manchester nella finale di Champions League?):

Abbiamo paura di fallire. Negli ultimi due anni è stato così. Come capitano, sono orgoglioso quando gioca la Nazionale. E quando arrivano i fischi del pubblico, soffro. Abbiamo bisogno dell’aiuto dei tifosi, anche se dopo mezz’ora siamo ancora 0-0.

Ma il pubblico inglese è tra i più esigenti d’Europa e difficilmente concederà ancora chances alla squadra di Capello, tanto più che il mister ha operato delle scelte poco condivisibili, lasciando a casa Owen e Crouch, due veri beniamini in nazionale. I conti si fanno solo alla fine, ma non si può certo dire che l’avventura di Capello alla guida dell’Inghilterra inizi sotto i migliori auspici.

Ed in caso di prestazione deludente il mister italiano non potrà nemmeno appellarsi alle assenze di Hargreaves, Carrick e Gerrard o a quella dell’ultimo momento di Rio Ferdinand, fermato da un guaio alla schiena, perché in ogni caso l’Inghiterra è chiamata a vincere. E’ questa la missione di Capello!

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