Giovinco e Pato, storie di idoli e di eredi

di Redazione Commenta

Non poteva sognare battesimo migliore Sebastian Giovinco. Titolare al posto di Del Piero e autore di una rete che ricorda le tante messe a segno dal capitano.

Punizione appena fuori dall’area, “in zona Del Piero”, si affretterà a osservare il telecronista. Ma Alex non c’è e al suo posto viene schierato quel metro e mezzo (o poco più) di classe pura che tutti chiamano Formica Atomica. E Sebastian in una frazione di secondo rivede davanti ai suoi occhi le mille punizioni calciate dal suo idolo, conta i passi, ripassa mentalmente la lezione e puff… il sogno diventa realtà: primo gol in bianconero proprio dalla zolla che appartiene al campione.

E’ la storia di un ragazzino e del suo idolo, di uno che giocherebbe titolare in molte squadre di A, ma che nella Juve deve spesso accontentarsi di guardare il numero 10 dalla panca, neanche fosse l’ultimo dei racattapalle. Ma è anche la storia di un piccolo uomo che sta imparando i segreti del campione e che, quando verrà il momento, saprà mettere a frutto tutti gli insegnamenti ricevuti e si ricorderà del suo maestro.

Un po’ come è successo a Pato. Storia diversa, certo, ma un grande idolo da emulare o quantomeno da avvicinare, sperando di ripercorrerne almeno metà della fama:

Aver giocato al fianco di Ronaldo è un’esperienza che mi porterò per sempre nel cuore. Quando ero bambino e giocavo a pallone con gli amici ripetevo fino all’ossessione ‘Io sono Ronaldo, io sono Ronaldo’. Indossavo la maglia del mio idolo. Spero di ripetere una carriera come la sua.

Parola di Alexandre Pato, che ha solo potuto assaporare la gioia di vivere accanto al suo maestro, prima che questi lasciasse il palcoscenico italiano a causa dell’ennesimo grave infortunio. Pato non sarà mai Ronaldo, né Giovinco riuscirà a seguire le tracce dell’immenso Del Piero, ma se verrà il loro momento  di gloria, sapranno di certo chi ringraziare.

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