Brasile: la patria del bel calcio si trasforma nella patria della violenza

di Redazione Commenta

Un fine settimana di follia si è appena concluso nel campionato brasiliano. 60 feriti e un morto è il bollettino di guerra di due gare disputate tra sabato e domenica. Ancora una volta però il calcio c’entra poco. Poco prima dell’inizio della prima partita, quella tra Cruzeiro e Atletico Mineiro, due “tifosi” (si fa per dire) del Cruzeiro sono passati ad alta velocità su un motorino davanti ad un gruppo di tifosi avversari. Uno ha sparato dei colpi a caso, colpendo a morte un ragazzo di vent’anni e ferendone un altro.

Poche ore dopo, durante il derby tra Sao Paolo e Corinthias, gli animi troppo accesi in campo (3 espulsioni e 10 ammonizioni) hanno acceso anche quelli in tribuna, portando a degli scontri tra fazioni rivali. Uno scoppio di una bomba carta, accompagnata dai tafferugli conseguenti ai lacrimogeni lanciati dalla polizia, hanno portato ad una sessantina di feriti. Cosa c’entra il calcio con questo? Ce lo chiediamo anche noi.

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